Tremila cartelle della Tari non notificate, code e proteste degli utenti al Comune di Avellino

Un solo sportello con un unico dipendente a disposizione di molte decine di cittadini che hanno affollato l'ufficio tributi per ricevere il proprio accertamento. Proteste per un disagio causato soprattutto dalla mancanza di personale, ridotto nell'ultimo decennio dal blocco del turn over. Ma in attesa della riorganizzazione della macchina burocratica non sono partite le 46 assunzioni su base triennale, 32 nel 2019, previste nel bilancio dal commissario prefettizio

Comune di Avellino, il palazzo degli uffici di piazza del Popolo

Tremila cartelle della Tari non notificate, code e proteste degli utenti al Comune di Avellino. Mattinata movimentata a piazza del Popolo dove centinaia di cittadini si sono disposti in fila davanti all’ingresso degli uffici per ritirare le cartelle esattoriali. Sarebbero tremila quelle mai notificate dall’estate scorse, secondo quanto riferito da diversi cittadini stamane in code, alcuni dei quali costretti a recarsi agli sportelli anche più di una volta. A complicare la situazione la penuria di personale in forza all’ente di piazza del Popolo. Stamane soltanto uno sportello era attivo, con un unico dipendente abilitato alla consegna. Resta sullo sfondo la doppia necessità di provvedere alla riorganizzazione dei tributi in particolare, della macchina burocratica sul piano generale. Della questione si era occupato lo stesso Sindaco Gianluca Festa, in occasione del Consiglio comunale dedicato alla presentazione delle linee programmatiche, quando parlò di esternalizzazioni. A fronte di una mancanza di personale misurato nell’ordine di diverse centinaia di unità, le possibilità di assumere sarebbero insufficienti.

Tremila cartelle della Tari non notificate, code e proteste degli utenti al Comune di Avellino. Ed è allarme per i vuoti in pianta organica creati dal blocco del turn over nell’ultimo decennio

NEL BILANCIO PREVISIONALE 2019 (APPROVATO DAL COMMISSARIO PRIOLO) 46 ASSUNZIONI. Nel frattempo il Bilancio previsionale 2019 lasciato dal Commissario prefettizio Giuseppe Priolo prevedeva la possibilità di assumere 46 unità, 32 delle quali già nell’arco di quest’anno. Definito il piano di risanamento, garantiti i margini di sicurezza, il Commissario del Comune di Avellino Giuseppe Priolo aveva fatto leva sulle norme introdotte dall’ultima legge di Bilanci. Oltre al piano assunzioni per le figure apicali, ridotte all’osso (3 dirigenti sugli otto previsti dalla pianta organica): 2 unità nel 2019, 1 nel 2020, 1 nel 2021, si annunciavano altri 42 ingressi nel triennio, per un totale di 46. Come tutti gli enti locali italiani, Avellino fa i conti da dieci anni con vuoti insostenibili nella propria dotazione organica, mentre i pensionamenti già programmati rappresentano un problema rilevante per chi deve garantire la piena operatività dell’amministrazione locale. In questo senso nei mesi scorsi l’allarme è stato lanciato dalle organizzazioni sindacali, soprattutto guardando alla prospettva del 2020, quando la dotazione organica attuale scenderà di 30 unità.


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