Severino Nappi: tavolo permanente sull’agroalimentare campano

Il presidente dell’Associazione Nord Sud Severino Nappi ha lanciato la proposta nel corso della tavola rotonda «Terra, tecnologia, turismo» che si è tenuta a Napoli con le conclusioni affidate al Presidente di Coldiretti Campania: «Meno trattori e più capitale umano, meno trattori e maggiore capacità di introdurre innovazioni»

Severino Nappi

Nasce il tavolo permanente sull’agroalimentare campano. Lo ha annunciato Severino Nappi, presidente dell’Associazione Nord Sud nel corso della tavola rotonda «Terra, tecnologia, turismo» che si è tenuta a Napoli, la nascita di un osservatorio sull’agroalimentare la cui missione sarà quella di elaborare, coordinare e promuovere iniziative per lo sviluppo di un settore dalle grandi potenzialità. «Di agricoltura e di filiera agroalimentare si parla poco, eppure dà lavoro a 120 mila persone ed è una grande ricchezza della Campania, con un fatturato di quasi 4 miliardi l’anno», ha spiegato Nappi. La nostra Regione vanta un sistema moderno e grandi eccellenze. Si può fare di più: è possibile amplificare questi risultati mettendo in rete agricoltura, tecnologia e turismo. Per riuscirci bisogna incrociare esperienze e competenze e per questa ragione vogliamo dare vita a un tavolo aperto permanente su questi temi coi migliori esperti  dei diversi settori».

Il logo di Coldiretti nella sede dell’associazione ad Avellino

Per il senatore Giorgio Maria Bergesio, capogruppo della Lega in Commissione Agricoltura, tra gli ospiti dell’evento «l’agroalimentare italiano vale 205 mld, il 12% di Pil e con oltre 2.5 milioni di occupati, rappresenta una fetta importante dell’economia italiana. Per questo va sostenuto e difeso. Noi al governo in 14 mesi lo abbiamo fatto, con politiche mirate sostenendo progetti di filiera, sostegno alle produzioni e di etichettatura che valorizzano e tutelano le eccellenze italiane, mettendo a disposizione risorse importanti, oltre 950 mln di euro. Bisogna continuare a garantire produzioni di qualità perché il Made in Italy è il secondo brand più conosciuto al mondo». La ricetta di Gennarino Masiello, presidente Coldiretti Campania che ha concluso è «meno trattori e più capitale umano, meno trattori e maggiore capacità di introdurre innovazioni». Ed ha spiegato: «La vera sfida delle imprese agricole è insistere su un modello di produzione legata al territorio che difenda il nostro patrimonio agroalimentare. Per farlo servono risorse e strumenti nuovi».

Antonio Vito Limone, Direttore dell’Istituto Zooprofilattico durante un convegno

All’incontro, promosso da Severino Nappi, hanno partecipato anche Raffaele Borriello, direttore generale di Ismea, Sen. Alessandra Lonardo, IX Commissione Agricoltura e Produzione Alimentare (FI), On. Luca De Carlo Segretario XIII Commissione Agricoltura (FDI), Antonio Limone, Direttore generale Istituto Zooprofilattico Sperimentale del Mezzogiorno, Aurora Casillo Presidente Consorzio di Tutela della Pasta di Gragnano Igp, Pier Maria Saccani, Direttore del Consorzio della mozzarella di bufala campana dop, Pasquale D’Acunzi, Consigliere nazionale Anicav e Antonio Izzo, Presidente Federlalberghi.


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