Consiglio dell’Ato Rifiuti, gestione pubblica ad Irpiniambiente. Ma si verificano alternative

Va in liquidazione la IRZ spa dopo il ricorso dell'Antitrust accolto dal Tar, ma il futuro assetto è ancora incerto

Il Consiglio dell’Ato Rifiuti ha deliberato la gestione pubblica per il servizio di gestione integrata dei rifiuti urbani, accettando di procedere all’affidamento del servizio a una società ‘in house’, cioé interamente partecipata dai Comuni dell’ATO Avellino. Ha stabilito di mettere in liquidazione la Irpinia Rifiuti Zero s.p.a., costituita dallo stesso Ato per subentrare all’attuale gestore provvisorio, Irpiniambiente, prima che un ricorso al Tar prodotto dall’Antitrust sbarrasse la strada al raggiungimento di questo obiettivo. A questo punto l’Ente d’Ambito ritiene proprio Irpiniambiente spa l’azienda idonea a garantire la gestione pubblica, ma non chiude la porta ad altre soluzioni. Anzi, il Direttore Generale è stato incaricato di esplorare possibile alternative all’interno dell’ambito ottimale dei rifiuti, prima di decidere definitivamente la stessa forma di gestione. Nella sostanza, non si può escludere oggi una ulteriore possibile evoluzione dello scenario.

Ato Rifiuti. La sede dell’ente d’ambito di Avellino nel complesso della Regione Campania sulla Collina dei Liguorini

La strada scelta dal Consiglio d’Ambito, quindi, potrebbe riservare deviazioni da quella che è invece l’unica rotta possibile pr il sindacato. Le organizzazioni sono da mesi per l’affidamento del servizio integrato ad Irpiniambiente, ritenendo fondamentale la continuità industriale e occupazionale in questo settore, sottolineando la necessità di non disperdere il patrimonio di know how pubblico realizzato in questi ultimi quattordici anni. Chiedono l’acquisizione delle quote, oggi totalmente detenute dalla Provincia di Avellino, con una cessione diretta del pacchetto di maggioranza ai Comuni. Sollecitano il Presidente Vittorio D’Alessio a riunire l’assemblea dei sindaci, unico organismo in grado di evitare il commissariamento, che le nuove norme prevedono per chi entro aprile non avrà ancora affidato il servizio.

IL DISPOSITIVO: VERIFICHE SU IRPINIAMBIENTE O ALTRI SOGGETTI, POI LA SCELTA DELLA FORMA DI GESTIONE. Il Consiglio d’Ambito ha deliberato di scegliere la gestione pubblica per il servizio di gestione integrata dei rifiuti urbani con l’affidamento a società in house interamente partecipata dai Comuni dell’ATO Avellino (in attuazione dalla Legge Regionale n. 19 del 7 agosto 2023 art. 3 comma 1 punti 8 e 7). Per questo, è stato dato mandato al Direttore Generale di «verificare, con il supporto di un professionista esperto in materia contabile/societaria, le condizioni di fattibilità dell’affidamento in house, ai sensi dell’art. 26 bis commi 8 e 7 della L.R. 14/2016 e effettuare una ricognizione delle società, oltre Irpiniambiente s.p.a., che gestiscono i servizi afferenti al ciclo dei rifiuti nei Comuni facenti parte dell’ATO Avellino». Una volta valutati questi aspetti, l’Ente d’Ambito «procederà alla formale scelta della modalità di gestione ai sensi dell’art. 14 comma 1 lettera c) del D. Lgs. n. 201/2022 e all’affidamento ai sensi dell’art. 17 del citato D. Lgs. n. 201/2022. Il Direttore Generale ha provveduto per l’inoltro della delibera alla Regione Campania.


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