«Basta centralismi nel Pd che deve tornare comunità». Appello di Enzo De Luca su regole e valori

«IL PRESIDENTE DELLA CAMPANIA PATRIMONIO DEL NOSTRO PARTITO». Monito al Parco Palatucci di Avellino dove è corso la Festa de L'Unità fino a domani 8 ottobre

Il Presidente dell’Osservatorio sulla Gestione dei Rifiuti in Campania, Enzo De Luca, ritiene il momento di dire apertamente “basta centralismi nel Pd”, che deve ritrovare la sua identità autenticamente democratica, riscoprendosi come un luogo che si fa comunità”. Con queste parole Enzo De Luca ha concluso il suo intervento alla Festa de L’Unità di Avellino dove, tra gli altri, è intervenuto il commissario regionale Antonio Misiani. “Un partito che contesta al Governo delle Destre la ‘centralizzazione’, un partito che proprio sul federalismo si propone come alternativa, non può al suo interno liquidare l’organizzazione federale, sospendendo sine die il processo democratico sui territori”, ha spiegato, esprimendo forte preoccupazione per il futuro dei Democratici nel contesto locale e nazionale.

Enzo De Luca

L’ARTICOLO 49. Una vera e propria lezione sulla natura dei partiti e la attualità dell’articolo 49 della Costituzione, quella che l’esponente irpino del Pd ha impartito durante uno dei panel organizzato dal PD irpino nel Parco Palatucci. “La sostanza della democrazia italiana è affidata alla centralità delle forze politiche, intese come spontanea associazione di cittadini, che si incontrano e collaborano per partecipare alla vita delle istituzioni per conseguire il progresso sociale. Per noi Democratici questo semplice concetto è la premessa di un agire politico che comincia sui territori, nei paesi, dentro i circoli e, soprattutto, tra la gente”. Rivendicando, per questo, l’orgoglio dell’appartenenza alla storia del Partito Democratico, “nato nel solco di riferimenti assoluti della democrazia italiana, come Aldo Moro ed Enrico Berlinguer”, De Luca chiede al PD in tutte le sedi di tornare ad essere quella comunità di cui il Paese e l’Europa hanno bisogno. “Con il congresso e le primarie del 2022 non è stata data legittimazione ad un mutamento genetico del partito, che è deve restare il motore delle riforme italiane nel solco scavato dai Padri Costituenti”. Il voto che ha rinnovato il gruppo dirigente nazionale risulta drammaticamente incompleto, ha osservato. E ciò “ad Avellino, ma non solo, si riflette sulla stessa capacità del Pd di stare sui problemi, nelle questioni, di risultare riferimento per un elettorato ormai smarrito di fronte alla involuzione rispetto a ciò che i fondatori hanno stabilito”.

Vincenzo De Luca, Presidente della Giunta Regionale della Campania

«IL PRESIDENTE DELLA CAMPANIA PATRIMONIO DEL NOSTRO PARTITO». La cifra di quella che ha definito una sorta di “deriva silenziosa” nel Pd è data dalla mancanza di solidarietà e supporto nei confronti di chi, da tesserato, è stato eletto alla guida di governi e amministrazioni locali. Riferimento esplicito al Governatore della Campania, Vincenzo De Luca, “lasciato solo nel Palazzo a fronteggiare una battaglia per il Mezzogiorno in una trincea che dovrebbe essere la nostra e della stessa nostra comunità accanto a lui”. Ecco, la parola chiave del suo intervento: la comunità. “Ciò che è stato finora il Pd, è una comunità di italiani in campo per le riforme, la solidarietà, il progresso economico e sociale, il superamento delle disuguaglianze, la crescita civile in un’Europa capace di realizzare una pace che non può solo essere invocata”, ha spiegato. “Chiuso dentro l’asfittico recinto di un centralismo senza regole, il Pd sui territori arretra dietro le insegne lasciate a presidiare sedi provinciali e circolo comunali oramai deserti”. In questo scenario, ha spiegato che il Governatore campano Vincenzo De Luca oggi vanta un credito verso un partito che “sorprendentemente sembra in alcuni casi voltargli le spalle”. Per l’esponente irpino del Pd occorrono rispetto e considerazione per il lavoro che anche i Sindaci e il Presidente della Provincia, Rizieri Buonopane, “capace di sovvertire ogni pronostico e di strappare alla Destra la guida dell’ente dopo tre lustri” ogni giorno portano avanti nell’interesse di tutti i cittadini, non solo di chi li ha eletti. Intorno al Governatore, soprattutto, “è tempo di fare quadrato a oltre due anni dalla scadenza di un mandato che sta portando avanti con coraggio, riempendo la sua azione di significato per l’intero Meridione d’Italia, di cui è una delle più autorevoli e libere voci in Italia”.

David Sassoli durante il meeting di Area Dem a Cortona nel 2019, accanto al sen. Enzo De Luca. A sinistra è visibile il Ministro Dario Franceschini

«IL PD RITROVI SE STESSO PRIMA CHE SIA TROPPO TARDI». Per Enzo De Luca, in definitiva, «il Partito Democratico deve compiere uno sforzo per ritrovare se stesso e fa appello, “perché intervenga – al di là delle posizioni interne e delle scelte compiute alle primarie – chi ha una storia significativa nella vicenda del Pd, a cominciare dall’amico Dario Franceschini, autorevole riferimento per tutto il Centrosinistra, che resta l’orizzonte delle alleanze in vista delle scadenze elettorali prossime”. L’ultimo pensiero va al compianto Presidente del Parlamento Europeo David Sassoli, “per il quale i valori democratici, il pluralismo e i diritti sono stati la bussola assoluta dell’agire professionale, politico e istituzionale”.


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