Un ospedale universitario di Salerno a Solofra. Si convoca il tavolo

La proposta avanzata dal Presidente della Provincia, Rizieri Buonopane, diventa la base per un tavolo operativo con Università di Salerno e A.O.R.N. “Moscati” di Avellino e Comune di Solofra. Il progetto

Si discuterà a breve della possibilità di aprire un ospedale universitario di Salerno a Solofra per le Aree Interne della Campania. La proposta avanzata dal Presidente della Provincia, Rizieri Buonopane, diventa la base per un tavolo operativo, attorno al quale siederanno con l’Amministrazione di Palazzo Caracciolo anche l’Università degli Studi di Salerno e l’A.O.R.N. “S. G. Moscati” di Avellino, oltre al Comune di Solofra.

La bandiera dell’Università di Salerno sventola sul campus

A SOLOFRA UN OSPEDALE UNIVERSITARIO DI SALERNO PER LA RICERCA E L’ALTA FORMAZIONE. Al tavolo l’idea iniziale di Buonopane – destinare parte degli edifici alla Facoltà di Medicina e Chirurgia dell’Università degli Studi di Salerno per l’attivazione di corsi di Laurea Specialistici, Master, progetti di ricerca – potrebbe essere ulteriormente sviluppata e implementata. La Provincia di Avellino ha proposto di utilizzare il presidio “Landolfi” di Solofra, sfruttando le nuove funzionalità che offrirà grazie agli investimenti in corso della Regione Campania, ma anche in considerazione della vicinanza con il campus universitario di Fisciano e Baronissi.

Un particolare della struttura che ospita l’ospedale Landolfi

L’obiettivo è creare l’opportunità di garantire alla ricerca e all’alta formazione in campo medico e biologico una caratura nazionale e internazionale in un contesto clinico vero e proprio. La Provincia di Avellino valuta anche la logistica del luogo, lambito dall’autostrada del Mezzogiorno A2 Salerno-Reggio Calabria grazie al Raccordo Avellino – Salerno, quindi costeggiato dalla ferrovia elettrificata Benevento-Avellino-Salerno, pronta nel 2024. Infine, «la creazione di un’importante sede universitaria nel territorio provinciale costituisce una straordinaria occasione per i giovani irpini da sempre costretti ad affrontare spostamenti, anche lunghi, per seguire corsi di studio e di formazione superiore, oltre che per progettare un futuro da dedicare alla ricerca nel proprio territorio di origine».


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