Le sorgenti di Cassano e Montemarano entrano nel sistema regionale

INTESA CON PUGLIA E AQP, RESTA FUORI L'ALTO CALORE SERVIZI. La Giunta Regionale ha varato il Sistema della Grande Adduzione Primaria di interesse regionale «per la gestione delle principali fonti idriche e degli acquedotti strategici». Il 2023 l'anno degli affidamenti delle gestioni di infrastrutture e servizi

Le sorgenti di Cassano e Montemarano entrano nel sistema regionale. Passano sotto il diretto controllo del Governo campano, considerate tra le principali fonti idriche e gli acquedotti ritenuti strategici in Campania.

Le sorgenti Pollentina del Calore a Cassano Irpino

IL SISTEMA DELLA GRANDE ADDUZIONE PRIMARIA DI INTERESSE REGIONALE IN CAMPANIA. La Giunta presieduta da Vincenzo De Luca ha istituito il Sistema della Grande Adduzione Primaria di interesse regionale. Ne fanno parte: l’Acquedotto della Campania Occidentale; l’Acquedotto del Torano Biferno; il Complesso della Diga di Campolattaro; l’Acquedotto della Normalizzazione, con le sorgenti di Cassano Irpino e di Baiardo a Montemarano del Fiume Calore.


Il Sistema della Grande Adduzione Primaria di interesse regionale in Campania

Il provvedimento è stato possibile il virtù dello sdoppiamento ormai definitivo del Distretto Calore Irpino. Le rappresentanze istituzionali delle province di Avellino e Benevento non potranno più esercitare il controllo sul Fiume Calore e la Diga di Campolattaro, nè avranno responsabilità per ciò che concerne gli oneri di gestione, manutenzione e tutela. La Regione Campania subentra a Cassano, previo accordo con l’Acquedotto Pugliese e la Regione Puglia, nell’ambito di una trattativa in corso sulle quote dei trasferimenti idrici da Cassano via Caposele attraverso la Galleria Pavoncelli. Per quanto riguarda Baiardo, invece, la Regione subentra all’Alto Calore Servizi.

IL GOVERNO DELLE SORGENTI “STRATEGICHE”: GLI OBIETTIVI. Il Sistema della Grande Adduzione Primaria di interesse regionale nasce per “fronteggiare con efficienza e tempestività situazioni di crisi idrica dovute a siccità e mutamenti climatici”, per calmierare il costo dell’acqua all’ingrosso e le tariffe, risolvendo problemi di sperequazione a danno degli utenti irpini, ma anche per favorire investimenti diretti sulle infrastrutture e gli impianti. Il Governo regionale intende attingere al PNRR – Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza e al Fondo per lo Sviluppo e la Coesione 2021-27.

NEL 2023 SARANNO INDIVIDUATI I GESTORI REGIONALI E DISTRETTUALI.  In base a quanto stabilito dalla Giunta Regionale, si procederà con ulteriori provvedimenti a scegliere “le modalità di affidamento della gestione delle opere” relative alla “Grande Adduzione Primaria di Interesse Regionale” e “la modalità di gestione delle opere ex Casmez di rango distrettuale fino al subentro del gestore unico scelto dai diversi Ambiti Distrettuali”. La Regione Campania intende così assicurare con le risorse europee (straordinarie e ordinarie) disponibili interventi di riqualificazione ed efficientemento al di là dei tempi occorrenti ai distretti idrici. In quanto titolare delle reti ex Casmez, la Regione può attivare ogni iniziativa di supplenza dell’Ente Idrico e dei Distretti, ancora alle prese con le procedure di approvazione dei piani d’ambito locali.


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