Laura Cervinaro: Pd e Buonopane riporteranno in Irpinia la politica

VERSO LE ELEZIONI PROVINCIALI. A una settimana dal voto la capogruppo del Pd ad Ariano Irpino e candidata al consiglio di Palazzo Caracciolo spiega le ragioni del sostegno a Rino Buonopane, in corsa per la presidenza dell’ente, e del suo progetto riformista

Per Laura Cervinaro il tema al centro della sfida elettorale alle provinciali di Avellino è «restituire in Irpinia il primato alla politica, rilanciando la funzione delle istituzioni locali tra la gente». A una settimana dal voto, la capogruppo del Partito Democratico al Comune di Ariano Irpino, candidata nella lista del Pd al consiglio provinciale di Avellino, spiega le ragioni del sostegno a Rino Buonopane, in corsa per la presidenza dell’ente, indicandolo quale espressione di un progetto di cambiamento.

Laura Cervinaro capogruppo Pd in consiglio comunale ad Ariano Irpino

«L’Irpinia ha bisogno di una svolta, che solo la coesione e la collaborazione delle istituzioni locali può realizzare, nel quadro doveroso di una politica legittimata dal consenso», spiega Laura Cervinaro. «Come amministratori locali, siamo direttamente chiamati dai governi nazionale e regionale a indicare una prospettiva per l’Irpinia oltre la crisi economica e sociale determinata nel Mezzogiorno e nel Paese dalla pandemia». In questo senso, per Laura Cervinaro questo «è il tempo delle scelte coraggiose e lungimiranti, che solo la buona politica, costruita sull’ascolto e la condivisione, può realizzare». Non ha dubbi sulla personalità che può guidare questa fase al vertice della Amministrazione di Palazzo Caracciolo. «Buonopane è la persona giusta cui affidare una leadership concreta, attenta e competente in un momento che richiede responsabilità e spirito di servizio». Di formazione cattolico democratica, da giovanissima ha mosso i primi passi nella Democrazia Cristiana, spendendosi agli inizi del suo percorso in una lista elettorale tutta al femminile per «rompere gli schemi e affermare il protagonismo delle donne nelle istituzioni locali». Già vicesindaco nella prima giunta arianese di Enrico Franza, con il Partito Democratico punta alla «ricostruzione della politica in Irpinia», come spiega.

Laura Cervinaro, perché ha scelto di candidarsi per il prossimo consiglio provinciale?

«Ho scelto di accettare la candidatura che mi è stata proposta dal mio partito. Considero questo impegno come un atto di responsabilità ulteriore rispetto a quello che assolvo nel consiglio comunale di Ariano, ma convergente: intendo contribuire in Irpinia, come sto facendo nella mia città, ad una svolta che consenta una ripresa economica, sociale, culturale della nostra terra».

La Provincia di Avellino riformata per ridimensionamento nel 2014 ha gli strumenti adeguati a questo scopo?

«Il ridimensionamento imposto all’ente nel 2014 dalla riforma nazionale ha smantellato un presidio democratico fondamentale nel raccordo tra la Regione e i Comuni, indebolendone un ruolo di raccordo molto importante. Ma la Provincia ha ancora diverse competenze rilevanti, dall’ambiente alla mobilità e viabilità, dalla scuola alla pianificazione e uso del territorio, al turismo. Può dare molte delle risposte che servono ai cittadini, mettendo in rete tutte le autonomie locali. Non è scontato che ciò accada. Servono idee chiare e un progetto finalmente condiviso».

Finalmente condiviso…?

«Mi spiego. La gestione uscente non si è distinta solo per la mancanza di una programmazione, ma anche per forti limiti di metodo: non ha lasciato spazio alla condivisione e alla partecipazione, ha in sostanza chiuso fuori dal Palazzo il territorio. Le vere riforme si fanno ascoltando, non con decisioni calate dall’alto».

Il candidato sostenuto dal Pd, Rino Buonopane, può essere il presidente giusto per invertire la tendenza?

«Il Sindaco di Montella, Rino Buonopane, unisce competenza a capacità di dialogo, rivelando una preziosa propensione alla condivisione. Ritengo valido il suo programma, in particolare per l’approccio alla grande sfida in Irpinia del Piano nazionale di ripresa e resilienza, il PNRR».

Cioè?

«Buonopane è consapevole che un vero cambiamento non si produce in solitudine, ma realizzando un progetto politico spinto dai partiti sul territorio, da forze unite con un obiettivo comune. Il candidato presidente sa benissimo che un amministratore locale ha necessità di una struttura che lo supporti nello sforzo di guidare un processo di governo. Il PNRR non esiste al di fuori di questa impostazione, va scritto con il territorio».

Lei vede sussistere queste condizioni. 

«Il Partito Democratico è impegnato unitariamente nel sostenere questo progetto di svolta con le forze alleate. Personalmente, sono candidata per dare il mio apporto in questa direzione. Chiediamo agli amministratori locali la fiducia necessaria per agire subito».

Quindi, ritiene che alle urne le rappresentanze del suo partito voteranno compatte? Nessun distinguo, come invece è accaduto nelle due precedenti tornate?

«Credo ancora nell’unità, ci voglio credere: non posso immaginare un cambio in corsa da parte di qualcuno. La posta in gioco è più alta di qualsiasi calcolo politico».

Cosa accadrebbe, altrimenti…

«Viviamo un momento storico molto grave e carico di responsabilità che ha un solo precedente nella storia repubblicana, il secondo dopoguerra. Per quanto sia apprezzabile l’esperienza del Governo Draghi, fondamentale in un passaggio politico che ha visto i partiti divisi e forse confusi, è un fatto eccezionale che considero non ripetibile. Non può diventare una condizione permanente, nè uno schema».

Continui.

«Se non avremo una amministrazione espressione di un progetto politico riconoscibile dai cittadini il rischio è una deriva anti democratica, dominata dal falso tecnicismo, un paravento per personalismi e antagonismi. Perderemo una occasione decisiva come comunità».

Dopo le elezioni provinciali il suo partito è atteso da un congresso difficile e denso di incognite. Cosa si aspetta?

«Ciascuno nel Partito Democratico, al di là della collocazione di area culturale, sa bene che l’Irpinia ha necessità di un gruppo dirigente autorevole che si assuma la responsabilità di costruire nuove condizioni di sviluppo. Ad Ariano e in Valle Ufita avvertiamo ogni giorno questa esigenza di fronte ai grandi investimenti infrastrutturali che Stato e Regione stanno già facendo. Il Pd, ma auspico questo per tutte le forze politiche, non può venire meno alla sua funzione costituzionale. Deve ripartire».

Come candidata al consiglio provinciale cosa chiede ai suoi elettori?

«Un voto per un progetto di cambiamento. Quando ho accettato la candidatura ho pensato che questo è l’unico obiettivo per me come sono certa lo sia per gli altri componenti della lista. Se avessi pensato solo al successo personale avrei potuto puntare su una lista meno forte».

Ha parlato di buona politica. Che cosa non lo è?

«Saltellare a destra e a manca. L’assenza del partito, cioè di valori, regole, obiettivi comuni, etica della responsabilità, mina la base della democrazia e alimenta l’antipolitica».


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