“Donna Carmela Pezzullo vedova Fiorito” di Enrico Gandolfini

Una comunicazione inaspettata, una luce che si distingue a fatica dietro il buio e un passato sconosciuto per iniziare un viaggio alla ricerca di qualcosa

“Donna Carmela Pezzullo vedova Fiorito” di Enrico Gandolfini. Una comunicazione inaspettata, una luce che si distingue a fatica dietro il buio e un passato sconosciuto per iniziare un viaggio alla ricerca di qualcosa, tra passato e presente che si intrecciano e scompaiono in momenti in cui i fili dispersi sembrano trovare un loro posto nel mosaico infinito delle possibilità, un testamento, in cui il susseguirsi delle parole fa scaturire interrogativi e dubbi. Ogni personaggio diventa protagonista, descrivendo i sentimenti che ha provato affrontando e vivendo le vicende che hanno intrecciato le vite di tanti e che rendono la vita uno specchio, avvolto da un velo trasparente. Una situazione assurda, quella di abitare nella casa della vedova Fiorito. che tuttavia sembra dettata dal
destino che si è in un certo senso divertito a mescolare le carte spaiate di un’esistenza apparentemente normale che procedeva sui binari consueti della quotidianità. Il viaggio in treno di Carlo, il protagonista, mentre osserva il paesaggio, i colori intensi e i filari degli alberi e riflette come sia diversa dalla sua campagna del Nord, dove abita.

L’accoglienza da parte di Mimmo che lo accompagna in quella casa gli dà la
sensazione come se fosse casa sua: egli viene nominato erede dei beni della vecchia signora e comincia a rovistare nelle stanze della casa, nei bauli, pieni di libri e spartiti musicali, in cerca di qualcosa che gli sveli il mistero di quella situazione. L’incontro con il vecchio parroco, don Rosario, è fondamentale: egli gli consegna il diario che gli è stato
affidato da Carmela, attraverso le cui pagine scaturisce un mondo in cui si intrecciano tante vite, ma soprattutto denso di una profonda umanità e dolore che pervade la storia di Giovanni, di sua madre Lia che aveva perso il marito in mare e il matrimonio d’amore con Carmela, che egli chiamava Melì che era rimasta colpita dal suo coraggio, quando durante una rissa era intervenuto, disarmando don Gennaro, un bellimbusto del quartiere che aveva aggredito un altro ragazzo con il coltello e suo padre lo aveva ringraziato, affermando che “la vera nobiltà non si misura con il denaro” e tra loro nasce un’intensa storia d’amore, contrastata dai suoi genitori. La sua determinazione e la convinzione di cavarsela da soli senza il loro aiuto li spinge a sposarsi, nonostante le difficoltà.

La vita di Melì cambia completamente e aiuta il marito nel lavoro dei campi, tuttavia in Giovanni nasce una profonda insoddisfazione, sembrava gli mancasse qualche cosa. Si reca a Napoli e, passeggiando per Via Toledo, si rende conto che non poteva permettersi ciò che gli altri avevano, provava una rabbia sorda, aveva dentro qualcosa che lo tormentava,
voleva una vita migliore per sé e per la propria famiglia, la decisione improvvisa e inaspettata di partire scaturiva dal suo desiderio di rivincita. Melì si accorge di aspettare un bambino, ma non glielo dice, perché sa che sarebbe rimasto, ma si sarebbe sentito come “un orso in gabbia” e gli fa promettere che sarebbe ritornato. A New York Giovanni sembra riscrivere la sua vita, ma è combattuto dalla nostalgia per la sua famiglia e il desiderio di conoscere suo figlio e il bisogno di rimanere, perché si rende conto che la vita non
offre mai due possibilità, Melì affronta la vita con molti sacrifici, sostenuta da sua suocera Lia che l’aiuta nelle incombenze quotidiane e per i problemi di salute del piccolo Alfonso e aspettando le lettere di Giovanni che con il passare degli anni si fanno sempre più brevi e non riescono più a far trasparire l’affetto iniziale.

Giovanni si trova a vivere in un mondo che non è il suo, in cui si deve abituare a una realtà diversa, fatta anche di soprusi e affari illeciti e, anche se Melì rimaneva l’unica donna per lui e occupava il centro della sua anima, ne avvertiva la lontananza e un’altra passione, quella per Edith si cominciò ad insinuare nel suo cuore. Egli assume un nome americano e, dopo varie avventure, comincia a vagare di Stato in Stato e vive la terribile e disperata situazione della guerra e dello sbarco in Italia nel 1943; ferito in combattimento,
gli viene offerto un lavoro di ufficio, ma egli prende la decisione di tornare “a casa”. La solitudine di Melì rivive nei lunghi anni, lontana da Giovanni e si abbandona al tenero affetto del cognato Nicola, ma la notizia di aspettare un bambino da lui la getta nella più profonda disperazione e solo l’intervento di don Rosario la salva e sceglie di partire e rinunciare per sempre a suo figlio, che aveva chiamato Alfonso, come suo suocero.

Il ritorno di Giovanni, dopo dieci anni le darà la consapevolezza della necessità di confessargli tutta la verità perché non avrebbe potuto ricominciare un rapporto con lui con quel peso sul cuore e nel contrasto violento che ne seguirà, ci sarà un elemento che avrà un ruolo fondamentale: quel coltello salvò le loro vite, come era successo in passato.
Leggendo le pagine di quel diario, in cui mancavano le ultime pagine che erano state tagliate al margine con estrema precisione, Carlo si sente turbato: scaturiva una realtà particolare, le parole erano immerse in una nebbia di cui si scorgevano a fatica i contorni e mentre percorre le strade di Marina di Camerota rivede con la memoria i momenti che vi aveva trascorso da piccolo e le parole contenute in quelle pagine fanno da eco
ai suoi pensieri e la mente si perde nei meandri di qualcosa di irrisolto.

Carlo decide di recarsi nell’istituto per disabili psichici, in cui era ricoverato Alfonso, parte di quel mondo di fantasmi, raccontato dalla vedova Fiorito nel suo diario: da tre anni era in istituto perché sua madre era diventata ormai vecchia e non poteva più prendersi cura di lui. Decidono di andare a mangiare insieme, egli parlava tanto ma si esprimeva come un bambino e “viveva nel nostro mondo e in un mondo suo”. Ad un tratto gli chiede di rivedere la sua casa e resta a dormire con lui: Carlo avverte che tra loro esiste uno strano legame. Solo alla fine Carlo scoprirà il segreto del diario e apre le braccia alla nuova vita che gli è stata offerta in nome dell’amore.

A cura di Ilde Rampino

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