L’Autonomia Differenziata rispunta nel Def, Controvento: il ddl minaccia in silenzio il Sud

Appello alle istituzioni locali dell'Associazione di Avellino, perché facciano sentire il proprio dissenso. Il documento

L’Autonomia Differenziata delle Regioni italiani torna nell’agenda politica e parlamentare nazionale. Tra le istituzioni e gli organismi intervenuti per segnalare la mossa a sorpresa del Governo c’è l’Associazione Controvento di Avellino, che agita lo spettro di un blitz su un tema che era stato accantonato durante la pandemia. Attraverso una breve nota, l’Associazione rivolge un appello alle rappresentanze istituzionali, perché intervengano subito. «Il ddl minaccia in silenzio il Sud», scrivono in sostanza i dirigenti di Controvento.


L’Autonomia differenziata è un disegno sciagurato che prende forma

Documento della Associazione Controvento Avellino

Palazzo Chigi, sede del governo nazionale

L’iter di approvazione dell’Autonomia Differenziata, pudicamente rallentato durante la pandemia, riprende il suo corso nascosto nelle pieghe del documento di Economia e Finanza 2021 sotto forma di disegno di legge allegato nel quale non appare ancora chiaro se siano ben definiti i LEP, i livelli essenziali delle prestazioni. Si tratta dell’attuazione di una sciagurata ed ormai ventennale revisione costituzionale in base alla quale alcune regioni, già ora le più ricche, hanno chiesto di avere piena autonomia e più ricchi finanziamenti su molte materie evitando l’ obbligo perequativo , oggiesistente, di contribuire cioè alle necessità dei territori più disagiati e con ridotta capacità  contributiva. Se ciò avvenisse in Italia vi sarebbero due sanità, due sistemi di istruzione, due livelli di assistenza; nessuno degli aspetti della vita quotidiana ne uscirebbe indenne; in barba al principio costituzionale di parità dei cittadini la forbice già esistente di condizioni di vita fra il nord ed il sud ne uscirebbe allargata. Fuori da ogni dibattito democratico e da qualsiasi forma di partecipazione e consapevolezza dei cittadini, tutto ciò viene pattuito in incontri fra capi partito e Presidente del Consiglio. Tutto passa in subordine  rispetto all’annunciata riapertura delle discoteche ripresa con entusiasmo e considerata fondamentale dagli organi di informazione. L’Associazione “Controvento” fa appello a tutti i rappresentanti politici della Provincia, sindaci ed amministratori, senza distinzione di appartenenza e colore politico, perché facciano sentire la loro voce e si oppongano a questo sciagurato disegno che condannerebbe ad una sempre maggiore marginalità il nostro territorio e, in barba alle previsioni del PNRR, ne ridurrebbe ancora di più il livello dei servizi. “Controvento” confida a breve di poter organizzare un incontro sull’ argomento, per aiutare la popolazione ad acquisire piena consapevolezza su un tema fondamentale per il futuro dell’Irpinia e del Sud intero.


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