Esami e visite in Campania a pagamento, la Regione: interverremo

L'impatto del Covid-19 e il ritorno alla prevenzione hanno esaurito le coperture. Dal 14 luglio a pagamento la diagnostica per immagini presso il centri accreditati, mentre cresce la pressione sulle strutture pubbliche. Palazzo Santa Lucia annuncia che saranno stanziati fondi aggiuntivi per strutture pubbliche e private accreditate con il recupero delle prestazioni non erogate nel 2020

Nei centri convenzionati esami e visite in Campania sono a pagamento a causa dell’avvenuto esaurimento dei budget. Incide anche la ripresa delle richieste di visite e di esami da parte dei cittadini che per un anno hanno rimandato i normali controlli legati alle patologie a rischio o croniche. In questi giorni le associazioni di rappresentanza della Sanità privata e dei laboratori hanno chiesto alla Regione Campania un extrabudget per affrontare la questione. Oggi è arrivata la risposta.

Prevenzione sanitaria, diagnosi precoce, formazione scientifica, strumenti divulgativi

«FONDI AGGIUNTIVI PER LA SPECIALISTICA». Palazzo Santa Lucia si fa sapere che nella seduta di Giunta nei primi giorni del mese di agosto sarà approvata la delibera di aggiornamento del ‘Piano regionale per il recupero delle liste di attesa’. Con il provvedimento della Regione Campania verranno stanziati fondi aggiuntivi per potenziare ulteriormente l’offerta di prestazioni sanitarie da parte delle strutture pubbliche e per consentire anche alle strutture private accreditate di contribuire al recupero delle prestazioni non erogate ai cittadini campani nel corso del 2020 a causa dell’emergenza COVID».

LA SITUAZIONE SEGNALATA DA ASPAT E FEDERLAB.  Con l’esaurimento del budget, a causa di esami e visite in Campania a pagamento, anche le strutture pubbliche sono sotto pressione, per la maggiore mole di richieste che si stanno riversando sulla diagnostica sanitaria e ospedaliera. Genetica e biologia molecolare, cardiologia, diabetologia gli ambiti a pagamento dalla primavera, soprattutto a Napoli. Ma dal 14 luglio i cittadini campani sono costretti a pagare la diagnostica per immagini, sostenendo gli oneri allo sportello per le  Tac, le risonanze, le radiografie e le ecografie, mentre anche gli esami del sangue e delle urine dovranno essere pagate dal prossimo 24 agosto senza l’intervento di rifinanziamento straordinario. L’appello alla Regione nasceva dall’esigenza di scongiurare visite ed esami a carico delle famiglie per un intero semestre. I disagi attraversano l’intera Campania, a differenza di alcune informazioni rese nelle ultime settimane. Con l’area metropolitana di Napoli e le zone costiere, sono colpite dal problema anche le Aree interne dell’Irpinia e del Sannio. Un po’ ovunque in Campania si protesta per esami e visite a pagamento.

Pierpaolo Polizzi – presidente Aspat

L’IMPATTO DEL COVID-19, LA CATEGORIA ACCREDITATA: SERVE UN EXTRABUDGET. L’impatto del Covid-19 nel 2021 come nel 2020 ha assorbito parte dei fondi disponibili, mettendo in discussione i tetti di spesa. Ciò ha comportato un esaurimento delle coperture a vantaggio delle prestazioni diagnostiche per la normale attività diagnostica e di prevenzione dei cittadini. Con gli utenti che si recano nei Centri e nei laboratori accreditati, lo segnalano anche le associazioni del settore accreditato, l’Aspat Campania (Associazione Sanità Privata Accreditata Territoriale) e Federlab Italia. L’impatto del Covid-19 sul sistema sanitario sta mettendo in discussione gli equilibri nei Livelli Essenziali di assistenza, così faticosamente ristabilito nel 2019, dopo oltre dieci anni di commissariamento e di tagli lineari imposti dai Ministeri sulla spesa. Sui budget hanno pesato le prestazioni diagnostiche e cliniche necessarie per i controlli e le cure riabilitative, spiega l’associazione, che ha chiesto in questi giorni al governo regionale di approvare un extrabudget per scongiurare una nuova stagione di migrazione sanitaria. In una condizione sociale già difficile per le famiglie e per le persone più anziane, il pagamento delle prestazioni rappresenta un onere in tanti casi insostenibile per chi non si arrenda e rinunci a curarsi, come è accaduto in Campania per molti anni.


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