Riordino del 118 in Irpinia, Ciampi: risveglio di Asl e Moscati

Il consigliere regionale campano del Movimento Cinque Stelle: «Novità in vista dopo anni di attesa per uniformarsi alla legge di settore. Ecco i primi esiti della mia interrogazione»

Il consigliere regionale Vincenzo Ciampi commenta con soddisfazione il primo passo compiuto dalla Direzione Generale del San Giuseppe Moscati verso il riordino del 118 in Irpinia. Rilevando che l’Azienda Ospedaliera di Avellino «è pronta a definire la gestione del personale della Centrale operativa 118 in seno all’Azienda sanitaria locale», attraverso una nota rivendica il merito di aver mosso le acque in un settore che giudica «allo sbando». Sulla questione, ricorda l’ex sindaco di Avellino, come consigliere regionale aveva presentato una interrogazione in Consiglio, sollecitando iniziative mirate a favorire il riordino del 118 in Irpinia attraverso l’allestimento di una centrale operativa di coordinamento presso l’Asl, come spiega nel testo che segue.


Riordino del 118 in Irpinia, Asl e Moscati danno segni di risveglio

di Vincenzo Ciampi | Consigliere regionale della Campania – Movimento Cinque Stelle

Vincenzo Ciampi

Apprendo che l’Azienda ospedaliera è pronta a definire la gestione del personale della Centrale operativa 118 in seno all’Azienda sanitaria locale. Si tratta di un passaggio obbligato che inspiegabilmente si è trascinato a lungo con una serie di difficoltà nella gestione che ho racchiuso in una mia interrogazione al presidente della giunta regionale. «Ciò significa che sono state ascoltate le mie parole e ora si mette mano a situazioni come la protratta sovrapposizione di funzioni apicali del servizio di Emergenza (una al Moscati e una all’Asl). Ci troviamo in questi mesi davanti ad un vero e proprio attacco alla rete dell’Emergenza in provincia di Avellino: dalla nota vicenda della soppressione del Pronto soccorso di Solofra, allo Psaut di Bisaccia (che ha visto ridotto di metà l’organico).

Ambulanze del pronto soccorso

La gestione della centrale operativa rappresenta un punto dolente della sanità irpina. Siamo davanti ad un impressionante vuoto rispetto alle esigenze del territorio: un sistema di ambulanze e una centrale 118 che è in grado di smistare le chiamate, insieme ad un affidabile sistema di elitrasporto, dovrebbero essere l’Abc della sanità pubblica.
Riassumo i termini della questione che ho portato all’attenzione della Regione. La legge regionale 13 /2016 individuava i bacini di utenza delle centrali operative e la legge 2/1994 istitutiva il sistema dell’Emergenza sanitaria e stabiliva che ciascuna Asl avrebbe dovuto localizzare la Centrale operativa 118. Nonostante ciò, l’ASL di Avellino ha mantenuto la Centrale operativa 118 nella gestione dell’Azienda Ospedaliera S.Giuseppe Moscati. Inoltre, l’Asl di Avellino nel 2019 ha indetto una selezione per l’incarico di direttore di Emergenza territoriale conclusa con la nomina di un dirigente medico vincitore del concorso nel marzo del 2021.

La sede dell’Asl ad Avellino

E solo adesso l’Azienda Moscati chiede agli operatori di optare per l’Asl, insomma si prova a mettere ordine nell’organico e a dare seguito ad una legge vecchia di anni.
Tra l’altro nella fase pandemica le difficoltà sono emerse nei rapporti tra i medici del territorio dipendenti dell’ASL e la Centrale operativa del Moscati. Eppure la legge prevede l’affidamento alle Asl delle risorse umane e strumentali della componente territoriale del soccorso sanitario. Nella mia interrogazione ho sollevato questioni relative anche all’organizzazione del servizio notturno del centro mobile di rianimazione affidato alla Misericordia, una situazione che ha causato un grave rischio di disfunzioni in caso di impegno in Ambulanza di Rianimazione, poiché la Centrale Operativa resta sguarnita del medico competente per le necessarie decisioni e tempestive richieste dal 118.


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