Pasta e pizza con farina di canapa industriale, la scommessa nuscana di Angelo Del Sordo che coltiva canapa ad uso alimentare da circa dieci anni. Dal campo alla tavola del suo agriturismo di Nusco, propone olio e farina ricavati da uno dei cereali più antichi della dieta mediterranea. La canapa alimentare non è un cerale, ed è poco utilizzato nella nostra cucina. L’innovazione dell’agriturismo nuscano mira a diffonderne la conoscenza attraverso un ricco menù costruito in base ai prodotti della sua azienda agricola, e la valorizzazione delle sue qualità nutrizionali. Infatti la canapa non è soltanto ricchissima di Omega 3 e 6, ma è anche naturalmente priva di glutine, quindi adatta per i celiaci.
I pochi ettari vocati a canapa alimentare sono il fiore all’occhiello dell’azienda di Angelo, giovane agricoltore del posto che ha deciso di trasformare l’agriturismo in un’oasi di salubrità e riconciliazione con la natura. Nella sua cucina si trovano soltanto i prodotti della sua terra, dagli ortaggi di stagione ai salumi e formaggi, ma non mancano le scommesse e le sperimentazioni. Si definisce infatti un precursore della coltivazione di canapa sativa, e oggi la sua produzione di olio e farina sono il fiore all’occhiello dell’agriturismo.
La produzione della canapa come prodotto agroalimentare desta ancora resistenze e perplessità, e spesso viene confusa anche con l’utilizzo officinale, oltre che con la cannabis. “Il seme che compro da piantare è cartellinato ed ha un THC minimo, che viene utilizzato proprio ad uso alimentare” spiega. “In fase di semina comunico alle forze dell’ordine presenti sul territorio e indico l’appezzamento di terreno su cui sto lavorando. Alla comunicazione allego anche la fattura di acquisto dei semi a basso contenuto di THC. Ho avviato questa produzione da 10 anni, e oggi c’è una maggiore apertura verso il consumo di questo cereale”.
Rispetto al passato, i controlli sulla canapa industriale vengono effettuati anche dall’Asl e dai carabinieri Forestali, mentre la competenza era strettamente riservata al Ministero per le Politiche Agricole. Il seme che viene estratto dalle piante è il “frutto” da cui si estrae l’olio e la farina attraverso la macinazione. “La raccolta avviene secondo il ritmi del grano: entro la metà di settembre avviene la mietitura. Il seme viene premuto per ricavarne l’olio, e in seguito viene frantumato per ricavarne la farina. I costi dei prodotti sono decisamente più alti dei classici cerali, ma l’impegno e la mole di lavoro sono molto differenti” continua.
L’olio di canapa viene venduto a circa 50 euro al litro. Mentre la farina si aggira intorno agli 8 euro al kg. “Il sabato e la domenica propongo la pizza con farina di canapa nel menù dell’agriturismo, mentre nel menù tradizionale e quotidiano abbiamo dei primi piatti con farina di canapa. La clientela è curiosa di sperimentare, ma vuole essere messa a conoscenza di tutto”. L’olio come la farina di canapa contengono un elevato tasso di Omega 3 e 6, particolarmente indicato nelle patologie cardiache, ma anche nella cura del diabete grazie all’assenza di glutine. “Le nostre produzioni sono particolarmente apprezzate. La nostra è stata un’azienda agricola all’avanguardia, che ha fatto da apripista in provincia di Avellino e siamo pronti a lavorare per contribuire all’innovazione e a traghettare questa provincia verso la tanto attesa rivoluzione verde” conclude.
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