Covid-19 al Moscati, 438 ricoverati e 78 morti tra ottobre e novembre. «Seconda ondata peggiore della prima»

ATTUALMENTE SONO 89 I PAZIENTI DEGENTI. Stamane conferenza stampa del Direttore Generale Renato Pizzuti, del Direttore Sanitario, Rosario Lanzetta e del Direttore Amministrativo Germano Perito. Illustrata la riorganizzazione flessibile della Città Ospedaliera e del presidio solofrano

L’emergenza sanitaria dovuta al Covid-19 al Moscati è stata fronteggiata grazie ad una riorganizzazione flessibile dei reparti e del personale, collegata ad investimenti significativi, in particolare sul pronto soccorso.

Pronto Soccorso dell’Ospedale San Giuseppe Moscati di Avellino

Stamane presso la sala riunioni dell’Azienda ospedaliera “San Giuseppe Moscati” di Avellino, il Direttore Generale Renato Pizzuti ha tenuto una conferenza stampa per fare il punto sulla gestione ospedaliera dell’emergenza Coronavirus, presenti il Direttore Sanitario, Rosario Lanzetta e il Direttore Amministrativo Germano Perito. La seconda ondata ha colpito severamente il sistema sanitario e ospedaliero, ha sottolineato, fornendo le cifre: in due mesi, tra ottobre e novembre, sono stati sottoposti a cure 438 pazienti tra Avelino e Solofra. L’Azienda nel suo complesso a Solofra ed Avellino, è riuscita a reggere il carico di 150 ricoverati in uno stesso giorno. La capacità di assorbimento si deve al Covid Center, supporto dai reparti di supporto. Di questi, sono 89 i positivi tuttora presenti nei diversi reparti. In un lasso di tempo contenuto come questo, tuttavia, si sono registrati 64 decessi irpini, 78 complessivi. Pizzuti ha sottolineato che 9 persone giunte in ospedale sono morte subito dopo il ricovero, arrivate in condizioni disperate in ospedale. Negli altri casi, i pazienti che non ce l’hanno fatta sono rimasti degenti mediamente per una settimana.

Renato Pizzuti, Direttore Generale dell’Azienda San Giuseppe Moscati

COVID-19 AL MOSCATI, 63 POSTI LETTO FISSI AD AVELLINO E 40 A SOLOFRA: «APPLICATA FLESSIBILITÀ DI FRONTE AL MAGGIOR AFFLUSSO». Nel corso della conferenza stampa sono stati ricordati i dati sulla capacità di assorbimento dell’Ospedale. L’AORN San Giuseppe Moscati fornisce all’Unità di crisi una base stabile di 103 posti letto per il fabbisogno straordinario legato all’emergenza sanitaria. A questi si sono aggiunti posti letto in base alla domanda, esercitando un protocollo flessibile. Presso la Città ospedaliera sono stati allestiti 63 posti fissi, in aggiunta a quelli del Covid Center, mentre al presidio Landolfi di Solofra sono attivi 40 posti letto per pazienti di Covid-19. Nel frattempo, in questi mesi L’Azienda San Giuseppe Moscati ha ristrutturato il pronto soccorso e realizzato interventi per il miglioramento funzionale della sede di Avellino, mentre proseguono i lavori di ristrutturazione al Landolfi di Solofra.

ATTIVI I REPARTI PER LA CURA DI OGNI PATOLOGIA. SUPPORTATO IL CARDARELLI. Ma oltre al Covid, l’Azienda San Giuseppe Moscati sta fronteggiando l’emergenza che dalla pandemia deriva su tutto il territorio regionale, dove non si ferma la richiesta di cure per tutte le altre patologie, in particolare a Napoli. Per questo i reparti ‘non covid’ stanno supportando la domanda di assistenza che si riversa sul Cardarelli. Stamane presso la sala riunioni dell’Azienda ospedaliera “San Giuseppe Moscati” di Avellino il Direttore Generale Renato Pizzuti ha fatto il punto della gestione ospedaliera e dell’emergenza Coronavirus, nel corso di una conferenza stampa. Il Direttore Generale ha concluso guardando con preoccupazione alla fase successiva alla seconda ondata del Covid. Il sistema sanitario è atteso in Irpinia, Campania e in Italia ad una evoluzione dopo la pandemia.


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