«Ripensare il modello della scuola». De Gruttola: dopo il Covid è un dovere

La candidata al consiglio regionale ad Avellino nella lista PSI propone di esaminare le criticità mostrate con l'emergenza sanitaria per una riorganizzazione del sistema

Ripensare il modello della scuola è un dovere dopo le criticità rese visibili con l’emergenza sanitaria. Lo afferma Maria Elena De Gruttola, candidata ad Avellino al consiglio regionale nella lista PSI, proponendo una approfondita riflessione che conduca ad una ponderata riorganizzazione del sistema. Di seguito la sua riflessione.


Il Covid ne ha mostrato le criticità: ripensare il modello della scuola

di Maria Elena De Gruttola | Candidata al consiglio regionale ad Avellino nella lista PSI

Maria Elena De Gruttola, candidata al consiglio regionale della Campania ad Avellino nella lista PSI

La crisi post coronavirus ha fatto emergere le tante problematiche legate all’istruzione ed alla scuola. Questo è il momento per invertire la rotta. L’avvento del nuovo anno scolastico ci dà l’opportunità di ripensare a tutto il sistema scolastico facendo in modo di investire e puntare sul futuro delle nostre ragazze e dei nostri ragazzi. Fare ciò vuol dire mettere a disposizione degli alunni strutture adeguate, aule all’avanguardia e, nel caso di blocchi parziali o totali degli spostamenti, fare in modo che tutti, senza distinzioni di ceto sociale, possano avere accesso alle risorse multimediali.

Scuola

Bisogna, nel contempo, pensare anche alle esigenze particolari delle alunne e degli alunni con disabilità, e fare in modo che non siano dimenticate e messe in secondo piano: bisogna garantire loro un grado di istruzione equivalente, con tutti gli strumenti necessari e fare in modo che il distanziamento sociale non penalizzi le loro interazioni interpersonali.  Trarre insegnamento dopo un periodo di crisi è fondamentale e il punto di forza sul quale mettere la base per il nostro futuro è proprio la scuola. In quest’ottica non è solo una questione legata all’educazione dei ragazzi ma anche allo sviluppo dei territori, nella cui dinamica si intrecciano molti fattori. Proprio per questo dobbiamo fare in modo, in particolare in Irpinia, che i nostri istituti non vadano a formare la futura classe di migranti in cerca di lavoro, ma che possa essere la fucina dove si formino i cittadini irpini del domani. È una scommessa che dobbiamo in tutti i modi vincere perché riguarda tutti, non solo i più giovani.


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