“Accelerare sui risultati dei tamponi ad Ariano per impedire nuovi contagi”

L'INTERVENTO DEL MEDICO DI BASE DEL TRICOLLE CLAUDIO NISCO. Da questo fine settimana la popolazione arianese potrà sottoporsi al test sierologico, ma su base volontaria. "I contagi non si azzerano, cresce un clima di preoccupazione e sfiducia nei residenti"

“Accelerare sui risultati dei tamponi ad Ariano per impedire nuovi contagi”. Su 3.065 tamponi eseguiti ad Ariano Irpino dalla task force condotta dall’Istituto Zooprofilattico del Mezzogiorno e Comune, sono risultati positive 194 persone: di queste 86 sono guarite, 26 i decessi registrati e 724 sono le persone poste in isolamento. A partire da questo fine settimana, la campagna di screening prevede di passare ai test sierologici che riguarderà tutta la cittadinanza, ma solo su base volontaria, per individuare quei soggetti che sono entrati in contatto con il Covid-19 e che hanno sviluppato gli anticorpi. Prima di testare la cosiddetta “immunità di gregge”, per i medici di base sarebbe opportuno ampliare la rosa dei tamponi per scandagliare scientificamente la rete dei contagi, e “impedire lo scoppio di una nuova bomba ad orologeria” come l’ha definita Claudio Nisco, medico di base del Tricolle. “I 20 asintomatici positivi individuati dai tamponi devono essere moltiplicati per 10 se vogliamo rispettare le indicazioni sui contagi fornite dagli accademici; così che i 200 positivi si vanno ad aggiungere alle 194 persone già individuate precedentemente. In rapporto alla popolazione parliamo di 1 caso ogni 40 abitante. Ben venga a questo punto lo screening sierologico di tutta la popolazione, ma sarà basilare dare i risultati in tempi brevissimi” indica Nisco.

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«TAMPONI NON SEMPRE TEMPESTIVI». Il medico sottolinea che a 10 giorni di distanza dal tampone faringeo, diversi assistiti non hanno ricevuto i risultati e non conoscono l’esito dello screening. Diversamente da quanto si immagina però, il protocollo prevede che i soggetti che si sottopongono a tampone sono chiamati ad autoisolarsi fino a quando non sarà noto l’esito. “C’è bisogno di accelerare le procedure e di fornire risposte immediate alla popolazione, portata dopo due mesi di lockdown a muoversi con maggiore libertà, e obbligata a tornare sul posto di lavoro. Lo screening sierologico andava fatto di pari passo con i tamponi, anche se capisco le difficoltà legate alla logistica e alle disponibilità dei laboratori” continua. “Ritengo che il sistema possa essere snellito e che le comunicazioni fra Dipartimento e distretto sanitario debbano essere snellite. Non possiamo consentire che Ariano e tutto l’arianese debba ancora soffrire per tanto tempo; così come se i contagi aumenteranno non sarà responsabilità degli arianesi che hanno dato e danno prova di civiltà senso civico e stoicismo” accusa. I medici di base dunque lamentano di essere assenti nella rete dell’organizzazione dell’attività di monitoraggio e screening della popolazione, nonostante rappresentino l’anello di congiunzione fra i cittadini e la sanità pubblica, spiega De Nisco. “I tamponi vengono effettuati dall’Istituto Zooprofilattico, che li invia alla Biogem per l’analisi; il centro di ricerca inoltra l’esito al Dipartimento di Epidemiologia di Avellino e quest’ultimo aggiorna la banca dati di Asl, Prefettura e Unità di Crisi regionale. Invia infine i risultati al diretto sanitario di riferimento (in questo caso ad Ariano), che notifica gli esiti ai medici di base. “Le maglie della burocrazia non ci consentono di assistere i cittadini, che continuano a rivolgersi a noi per avere direttive sul comportamento da adottare. In questo modo si crea un clima di sfiducia nella popolazione, che nonostante l’elevato senso civico dimostrato, non sa a chi rivolgersi” conclude.


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