Nei tribunali soppressi processi e uffici giudiziari, Agnusdei scrive al Ministro

Il Comitato di Coordinamento Nazionale per la Giustizia di Prossimità offre spazio per il distanziamento sociale ad una giustizia oggi frenata dalle norme per il contenimento del coronavirus

Decentrare nei tribunali soppressi processi e uffici giudiziari, alleggerendo i palazzi di giustizia accorpanti. A nome del Comitato di Coordinamento Nazionale per la Giustizia di Prossimità, Giuseppe Agnusdei ha scritto al Ministro sollecitando un provvedimento ad horas per il riutilizzo dei Palazzi di Giustizia dismessi, favorendo una ripresa della giustizia, oggi condizionata dai limiti imposti dalle norme per il contenimento del coronavirus. Il distanziamento sociale e l’obbligo di evitare assembramenti non possono essere arginati soltanto con videoconferenze e smart working. Di seguito la lettera, indirizzata, tra gli altri, anche al Presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, con la proposta di decentrare nei tribunali soppressi processi e uffici giudiziari dalle sedi accorpanti.


Nei tribunali soppressi processi e uffici giudiziari

Lettera aperta di Pippo Agnusdei Comitato Nazionale dei Tribunali Accorpati | a: Presidente del Consiglio; Ministro della Giustizia; Capo Dipartimento dell’Organizzazione Giudiziaria; Presidente dell’Intergruppo Parlamentare sulla Geografia Giudiziaria

Il presidente del Coordinamento Nazionale Giuseppe Agnusdei

Questo Comitato Nazionale è stato ricevuto dal Sig. Ministro della Giustizia lo scorso anno, il 19 marzo 2019, in un lungo incontro presso il Ministero, nel corso del quale si è avuta l’opportunità di sottoporre a congrua disamina le tematiche attinenti all’utilità del ripristino degli Uffici Giudiziari soppressi a seguito dell’entrata in vigore del Decreto Legislativo n. 155/2012 sulla revisione delle circoscrizioni giudiziarie, segnatamente della riapertura dei trenta Tribunali Circondariali, le cui rappresentanze amministrative, forensi ed associative sono tutte presenti nel Comitato. Il Comitato, in tale circostanza, ha rinnovato l’esposizione delle ragioni poste a sostegno della riapertura dei Tribunali soppressi.

«C’ERA UN IMPEGNO PER GLI SPORTELLI DI PROSSIMITÀ». Il Sig. Ministro, in detta occasione ha riaffermato la volontà di dare corso all’impegno di Governo in precedenza assunto, ha convenuto sul fatto che gli ipotizzati “Sportelli di Prossimità” non potessero costituire una alternativa ai Tribunali soppressi ed ha esposto l’intento di promuovere un lavoro di valutazione delle varie realtà territoriali affinché, mediante opportuna pianificazione, si addivenisse al ripristino di uffici giudiziari, Tribunali e Procure della Repubblica, e quindi al recupero della presenza dello Stato in quelle zone ove i Presidi di Giustizia erano venuti a mancare. Proponeva pertanto la costituzione di un gruppo di lavoro, partecipato da parlamentari soprattutto componenti delle Commissioni Giustizia presso le Camere, quindi un Intergruppo Parlamentare, con successiva riconvocazione di questo Comitato Nazionale per il prosieguo di tale lavoro.

Il Ministro della Giustizia Alfonso Bonafede

«IL MINISTRO DISPONIBILE ALL’ISTRUTTORIA DELL’ITER PER IL RIPRISTINO DEI TRIBUNALI SOPPRESSI». Sempre nella richiamata circostanza, il Sig. Ministro ha altresì rappresentato la disponibilità del Ministero, nelle more dell’evolversi del lavoro avente ad oggetto la valutazione del ripristino di uffici giudiziari, a portare avanti le istruttorie attinenti alla applicazione dell’art. 8 comma 4 bis del decreto legislativo n. 155/2012, in virtù del quale sono possibili convenzioni che consentano l’utilizzo di strutture giudiziarie già sedi di giustizia dei Tribunali accorpati, affinché vi si svolgano attività giudiziarie ivi delegate dalle dirigenze dei Tribunali accorpanti, in forza di apposita convenzione tra il Ministero della Giustizia e le Regioni (chiamate a sostenerne gli oneri non rientranti specificamente tra quelli istituzionali del Ministero) che il Ministero stesso avrebbe autorizzato. Il detto percorso, successivamente all’incontro del 19 marzo 2019 in Ministero, ha segnato alcuni passaggi significativi, in particolare l’audizione di questo Comitato Nazionale dinanzi all’Intergruppo Parlamentare, lo scorso 21 ottobre 2019, presso la Camera dei Deputati. A tale audizione avrebbero dovuto fare seguito sopralluoghi presso le realtà territoriali interessate al ripristino degli Uffici Giudiziari soppressi, incombenti ai quali comunque, come risultato dai contatti nel frattempo avuti con i componenti dell’Intergruppo Parlamentare, si sarebbe potuto anche soprassedere, sulla scorta delle evidenti risultanze già ad esso relazionate e dallo stesso acquisite.

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I TEMPI DELLA GIUSTIZIA SI ALLUNGANO PER L’EMERGENZA EPIDEMIOLOGICA. Il lavoro suddetto ha subìto un rallentamento, dovuto evidentemente dapprima agli impegni sul versante della manovra finanziaria e, successivamente, alla emergenza epidemiologica.
Ma ora, proprio in virtù ed a motivo della emergenza da contagio, le ragioni addotte da questo Comitato a sostegno della riapertura dei Tribunali soppressi appaiono ancor più giustificate e, soprattutto, legittime, perché infatti si viene ad avvertire l’esigenza, che diverrà di certo stabile anche nel lungo periodo, di maggiori spazi ove far esplicare l’amministrazione della Giustizia, e quindi le funzioni giurisdizionali, se solo si guarda all’esigenza della eliminazione di assembramenti e della attuazione del distanziamento sociale.

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METTERE A DISPOSIZIONE DEI TRIBUNALI ACCORPANTI LE STRUTTURE DELLE SEDI SOPPRESSE. Pertanto, questo Comitato formula istanza affinché le SS. LL. vogliano dare corso all’adozione di provvedimenti attraverso i quali giungere, in tempi quanto possibilmente brevi, alla riapertura dei Tribunali soppressi, prevedendo intanto, a motivo della preventivabile differenziazione delle tempistiche, l’utilizzo dei loro Palazzi di Giustizia al servizio dei Tribunali accorpanti. Siffatta disposizione, data l’emergenza epidemiologica, la necessità di rendere quanto più operativo possibile il distanziamento sociale e lo snellimento degli accessi degli utenti e degli operatori di giustizia nelle strutture giudiziarie, potrebbe essere di immediata emanazione sulla scorta dell’art. 8 comma 4 bis del Decreto Legislativo n. 155/2012, mai come in questo caso rispondente all’urgenza di provvedere, e quindi, per il tramite di agile percorso normativo, statuire il ripristino dei richiamati Tribunali.

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A tal proposito, questo Comitato formula richiesta di incontro, anche da remoto, da potersi tenere quanto prima con l’Ufficio del Ministro della Giustizia e/o con il Dipartimento dell’Organizzazione Giudiziaria, allo scopo di ulteriormente esplicitare le istanze già formulate e di far predisporre ogni opportuno incombente che rechi alle disposizioni qui richieste. Ringrazio dell’attenzione e, in attesa di determinazioni auspicabilmente adesive, porgo deferenti ossequi.


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