“Ariano non abbassi la guardia, la fase 2 è lontana”

Con una lettera indirizzata all'ex sindaco del tricolle Vittorio Melito, l'ex capogruppo del Pd in consiglio comunale Carmine Grasso solleva un elenco di dubbi circa l'indagine epidemiologica in corso da parte dell'Asl di Avellino

“Ariano non abbassi la guardia, la fase 2 è lontana”. Carmine Grasso ex Capogruppo PD Del consiglio Comunale di Ariano Irpino scrive una lettera aperta all’ex sindaco del Tricolle Vittorio Melito, per esprimere gratitudine in merito al contributo offerto alla comunità e anche per sollevare alcuni dubbi circa le manovre di politica sanitaria che attendono Ariano al termine del lockdown.


IL TESTO INTEGRALE DELLA LETTERA:

Grazie Giudice Melito,

Grazie Vittorio per il fattivo contributo che stai dando alla nostra Comunità in questa fase cosi’ difficile. Sono d’accordo con te ed apprezzo il tentativo dell’Azienda Sanitaria di rendere noti i risultati di alcuni screening e sulle intenzioni di organizzare l’ospedale Frangipane per una seconda fase a partire dal 3 maggio.

Sugli screening devo ribadire che gli unici test, riconosciuti dalla comunità scientifica, in grado di individuare i soggetti infetti sono i tamponi naso-faringei. Mi chiedo e vorrei chiedere, quanti ne sono stati fatti ad Ariano Irpino (zona rossa)? Perché sulle categorie a rischio si fanno test sierologici anziché i tamponi? Perché il pre-triage del pronto soccorso e i giovani medici delle USCA non effettuano tamponi anziché test sierologici che tutti sappiamo che non sono validati e non sono in grado di fare diagnosi di infezione da coronavirus? Perché gli operatori della sanità, benchè ogni giorno esposti a rischio di infezione SARS-Cov2 non vengono sottoposti a tampone naso-faringeo come previsto dalla circolare ministeriale?

Sui test somministrati solo ai dipendenti di determinate aziende, per quanto di nessun valore scientifico, ho i miei dubbi sulla opportunità di effettuarli da parte della Asl. Non siamo ancora alla fase 2 dell’epidemia, e già ci comportiamo come se lo fossimo. Sulla volontà espressa di far ritornare a breve il Frangipane al funzionamento normale dei vari reparti, sono favorevole e l’ho sostenuto sin dall’inizio del catastrofico evento. L’ospedale di Ariano sia strutturalmente che dal punto di vista della capacità in posti letto ed altri spazi, è in grado di ottenere percorsi separati per pazienti infetti e non, di far funzionare oltre al reparto Covid, tutti gli altri anche se in tono ridotto. Sulla necessità di ulteriori spazi per ospitare il DSM non credo che la struttura abbia problemi per ospitare il reparto, già depauperato dei 10 posti letto. Bene per eliminare la zona rossa ma senza mai abbassare la guardia innanzitutto dal punto di vista sanitario. Sulla “zona franca” ed altre iniziative economiche non ci sono dubbi bisogna spingere per completare l’iter iniziato dal Commissario Prefettizio.


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