Un fondo per la povertà in Alta Irpinia dall’Ambito A3

Il presidente del Consorzio dei Servizi Sociali di Lioni Stefano Farina annuncia un plafond di 30mila euro per i Comuni da destinare alle famiglie senza reddito che svolgono lavori saltuari e non rientrano nel decreto del Governo

Stefano Farina

Un fondo per la povertà in Alta Irpinia dall’Ambito A3. Il Consorzio dei Servizi Sociali di Lioni scende in campo a sostegno di quelle famiglie che in questo momento sono escluse dalle misure di sostegno ai lavoratori varate dal Governo. Si tratta di nuclei familiari che si sostentano con lavori di fortuna, giornalieri e senza continuità. Un esercito silente di braccia che presta manodopera o lavoro intellettuale senza un contratto e che si prepara a dover affrontare l’emergenza economica oltre a quella sanitaria. “Mentre il Covid-19 continua a dilaniare le nostre comunità, c’è un virus ancora più feroce, quello economico: ecco perché come Consorzio dei Servizi Sociali, abbiamo proposto ed ottenuto dal Ministero delle Politiche Sociali il nulla osta ad utilizzare i fondi dei ‘Pon inclusione’ per il sostegno alle fasce vulnerabili” annuncia il presidente Stefano Farina, che anticipa e quindi condivide le preoccupazioni esternate dal Governatore De Luca in merito alla tenuta sociale dell’evento. “Provvederemo a trasferire le somme ai Comuni da destinare a quei nuclei familiari che non hanno nessun reddito da lavoro, da pensione, da disoccupazione, o da reddito di cittadinanza o altri sostegni similari” continua. Da giorni il presidente del Piano d’Ambito di Lioni vaglia un percorso da adottare per sostenere una fascia invisibile della popolazione, che non risulta censita fra i percettori di reddito. Consapevole della consistenza del tessuto sociale in cui il Piano d’Ambito si trova ad operare, Farina corre ai ripari e offre un metodo. “Utilizziamo i fondi residui per le povertà, che derivano da somme non spese legate ai tirocini. Ho immaginato di doverci preoccupare di chi è nel limbo e si alza ogni mattina per recuperare le risorse che assicurano una sopravvivenza giornaliera. Mi sono chiesto come fanno queste persone a fare la spesa, quindi ho chiesto al Ministero di autorizzarmi a trasferire fondi ai comuni, per darli a chi non ha reddito”.

La sede del consorzio dei Servizi sociali di Lioni

Le economie dei fondi del piano relativo al sostegno delle povertà andranno alle amministrazioni comunali che fanno parte della rete del Piano d’Ambito. In questo momento l’ufficio ragioneria sta procedendo allo scomputo e a breve sarà in grado di fornire le somme che sono state ricavate, per poi procedere a spalmarle su tutti i Comuni. Si tratta, quindi, di un fondo per la povertà in Alta Irpinia alimentato dalle somme disponibili, che ammontano a circa 30mila euro. Sulla tempistica, il Presidente Farina garantisce tempi celeri: “Voglio fare prestissimo e faremo il possibile per trasferire quanto prima i fondi. Questa è una scelta dettata dalla constatazione che oltre all’emergenza sanitaria è necessario mettere in campo una sensibilità nei confronti del disagio psicologico e a cui è connessa una condizione di svantaggio. Il Consorzio si è interrogato a lungo su questa questione e ritengo che i comuni siano più operativi. In questo momento le amministrazioni sono le spie sul territorio che hanno il polso diretto per valutare la qualità della vita della popolazione. Si tratta di una prima risposta che mi sono impegnato a dare, ma, caparbiamente sono intenzionato a darne altre” aggiunge. “Uscire fuori dagli schemi e dalle etichette è la mission perseguita dal governo Farina. “Non voglio conservare una gestione centrale del consorzio, e ritengo che i comuni siano la lente di ingrandimento del territorio e che loro scelgano le migliori soluzioni possibili per salvaguardare le comunità di riferimento”. Nonostante non si registrino dati nuovi sull’emergenza, e non si avvertano ancora segnali veri sul cedimento economico e il collasso psicologico delle persone, il presidente corre ai ripari: “Arriverà allo scoppio, ma sarà tardi. Per questo non mi muovo su sollecitazioni. Ora c’è ancora la priorità del terrore e della paura, ma bisogna avere la sensibilità di scovare le difficoltà nascoste e di farci trovare pronti” conclude.


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