«Codice etico anticamorra ad Avellino». App: il Comune entri in Avviso Pubblico

«VINCOLARE AD UN CODICE ETICO E DI CONDOTTA L'ATTIVITÀ ISTITUZIONALE NELL'ENTE» Il consigliere comunale Francesco Iandolo, propone al Consiglio comunale un ordine del giorno sarà discusso in aula il prossimo 5 aprile

Un «Codice etico anticamorra ad Avellino» per orientare e disciplinare nei comportamenti e nelle scelte gli amministratori del Comune. Il consigliere comunale di APP, Francesco Iandolo, propone al Consiglio comunale l’adesione al codice etico e di condotta di Avviso Pubblico, per realizzare nel Comune di Avellino un avamposto anti mafia e anti corruzione. Il suo ordine del giorno sarà discusso in aula il prossimo 5 aprile. Prevede l’adesione all’«Associazione fra Enti Locali Avviso Pubblico», tramite il quale sindaco e consiglieri comunali si impegneranno a rispettare un «codice etico di comportamento, elaborato da un gruppo di esperti (politologi, giuristi, funzionari pubblici, rappresentanti di associazioni) e amministratori locali, coordinato dal Professor Alberto Vannucci, e presentato a Contromafie nell’ottobre del 2014». Ispirerebbero l’azione pubblica di questi rappresentanti eletti i princìpi contenuti nella Carta di Avviso Pubblico. «Composta da 23 articoli, la Carta indica concretamente come un buon amministratore può declinare nella quotidianità i principi di trasparenza, imparzialità, disciplina e onore previsti dagli articoli 54 e 97 della Costituzione». L’adesione ad Avviso Pubblico era parte del programma con cui il candidato Sindaco di Avellino, Luca Cipriano, si è presentato agli elettori nella primavera del 2019.

Francesco Iandolo, consigliere comunale di Avellino Più, già referente ad Avellino dell’Associazione Libera contro le Mafie

I PRINCIPI DELLA CARTA DI AVVISO PUBBLICO. Il Codice Etico su cui è fondata la carta è un Codice di condotta. Stabilisce i principi di «buon andamento ed imparzialità e di disciplina ed onore nell’adempimento delle funzioni pubbliche sanciti dagli articoli 54 e 97 della Costituzione». In base a questi cardini comportamentali, «l’amministratore deve esercitare la funzione pubblica che gli è stata affidata con diligenza, lealtà, integrità, trasparenza, correttezza, obiettività e imparzialità e si impegna a esercitare il suo mandato evitando situazioni e comportamenti che possano nuocere agli interessi o all’immagine dell’Amministrazione». Ciò a cominciare dalla propria vita privata: «L’amministratore assicura trasparenza totale della sua attività e della sua situazione patrimoniale». Una volta scelta l’adesione dal sindaco e dai consiglieri comunali, tali princìpi risultano vincolanti per tutti coloro sono o saranno chiamati a ricoprire incarichi diretti o indiretti nella amministrazione (gli assessori) o nelle partecipate (enti pubblici o pubblico privati, consulenti, ecc.). «Il codice vincola direttamente gli amministratori che lo adottino o sotto- scrivano e i soggetti da questi nominati in enti, consorzi e società» e «si applica anche a coloro che operano in qualità di esperti o consulenti comunque denominati e designati degli enti territoriali». In questo senso, «l’adesione al codice da parte dei soggetti investiti di funzioni di alta direzione e coordinamento nei rispettivi enti è condizione necessaria alla loro nomina da parte dell’amministratore».

Logo Avviso Pubblico

UN CODICE ETICO ANTICAMORRA AD AVELLINO: LE REGOLE PER IMPERMEABILIZZARE IL COMUNE DAL RISCHIO DI INFILTRAZIONE. L’amministratore locale che aderisce alla Carta di Avviso Pubblico si impegna a non accettare regali o omaggi (sopra il valore di 100 euro, stabilito come soglia per i doni familiari), ma soprattutto deve contrastare qualsiasi conflitto di interesse «personale» che posa interferire «con l’oggetto di decisioni cui egli partecipa e dalle quali potrebbe ricavare uno specifico vantaggio diretto o indiretto», anche familiare. Deve evitare il «cumulo dei mandati politico-istituzionali», ma soprattutto deve sottrarsi alla deriva dell’arbitrio: «Deve integrare le sue decisioni discrezionali con una motivazione pubblica delle ragioni di ordine generale che hanno determinato la sua decisione». Deve astenersi dal fare pressioni su gestori di servizi o concessionari per vantaggi personali o familiari. Una regola riguarda la vita dell’amministratore locale dopo il suo incarico: «Nei tre anni successivi alla cessazione del suo mandato, attività lavorativa o professionale presso soggetti privati direttamente beneficiari di decisioni e attività alle quali l’ammini- stratore abbia preso parte esprimendo voto o parere favorevole». Ancora, l’amministratore locale dovrà rendere trasparenti i propri interessi finanziari e l’appartenenza ad associazioni.

L’urna elettorale per il voto delle comunali

TRASPARENZA SUL FINANZIAMENTO DELL’ATTIVITÀ POLITICA. Tra i punti chiave del codice etico, uno riguarda il finanziamento della politica. «L’amministratore non può accettare alcuna forma di sostegno e di finanziamento irregolare o non dichiarato, sia diretto che indiretto (ossia tramite associazioni, fondazioni, centri studio ed altri enti nei quali svolga un ruolo direttivo) della sua attività politico-amministrativa». Deve rispettare con precisi obblighi il confronto democratico, deve opporsi «a ogni forma e modalità di reclutamento del personale basato su principi che non siano il riconoscimento dei meriti e delle competenze professionali» e non potrà valersi della prescrizione in caso di indagini a proprio carico. «In caso decorrano i termini di prescrizione nel corso di un eventuale procedimento giudiziario a proprio carico, l’amministratore deve rinunziarvi». In presenza di indagini relative alla sua attività politica o amministrativa, «l’amministratore deve assicurare – pur nel rispetto del proprio diritto alla difesa – la collaborazione con gli inquirenti, astenendosi da qualsiasi azione od omissione volta a ostacolarne l’attività e facendosi carico di chiarire pubblicamente la sua posizione nei confronti delle ipotesi accusatorie». La Carta stabilisce, infine, l’obbligo di dimissioni in caso di rinvio a giudizio per gravi reati.



L’ASSOCIAZIONE AVVISO PUBBLICO. Avviso Pubblico è una rete di enti locali che concretamente si impegnano per promuovere la cultura della legalità e della cittadinanza responsabile. In Campania i soci sono i Comune di: San Giorgio a Cremano; Giugliano in Campania; Conza della Campania; Casal di Principe; Mondragone; Angri; San Giovanni a Piro; Castelnuovo Cilento; Eboli; Pagani. In provincia di Avellino su 118 Comuni, solo uno, quello di Conza, risulta aver aderito.


La sintesi dell’attività di Camera e Senato, in Aula e in Commissione, sui temi della lotta alla criminalità organizzata e alla corruzione, monitorati dall’Osservatorio di Avviso Pubblico


IL PROTOCOLLO DI COLLABORAZIONE TRA LA CONFERENZA DEI PRESIDENTI CONSIGLI REGIONALI E AVVISO PUBBLICO | Scarica in formato pdf


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