‘Baronia Green’, nasce un distretto della canapa industriale in Irpinia

Dopo un anno e mezzo di lavoro, l'Aps conquista la fiducia di 25 imprenditori agricoli per la riconversione dei terreni. L'obiettivo realizzare fabbriche per la trasformazione e la vendita di prodotti dalla cosmesi all'olio fra Como e Lugano. Ecco il progetto di Giuseppe Raduazzo

Baronia Green è l'ApT che coinvolge 8 comuni per la realizzazione dell'industria della canapa

Nasce un distretto della canapa industriale in Irpinia sotto il marchio di ‘Baronia Green’. Si produrrà canapa per trasformarla in materiale per la bioedilizia, biomasse, bioplastica, estrazioni Cbd, per favorire la nascita di aziende dedite alla cosmesi e all’olio. Il distretto della canapa coinvolgerà 8 Comuni e 25 imprenditori agricoli. Ciascuno di loro ha investito un ettaro nel progetto di “Baronia Green”. Il percorso di riconversione dei terreni incolti nella coltivazione di canapa, punta a far sviluppare una industria della trasformazione concorrente a rispetto a quella di Taranto, e creare posti di lavoro per invertire il trend dello spopolamento.

‘Baronia Green’, nasce un distretto della canapa industriale in Irpinia. Venticinque ettari in 8 comuni

L’idea progettuale è di Giuseppe Raduazzo, irpino d’origini e trapiantato a Como, che ha deciso di tornare al Sud e investire nella terra che ha ereditato dai suoi nonni. Impegnato da circa un anno e mezzo nell’attività di presidente dell’Associazione di Promozione del Territorio, fondata proprio per questo scopo, Raduazzo è riuscito a ottenere la fiducia di 25 imprenditori agricoli sparsi in nove comuni della Baronia, per partire dal marzo prossimo con la prima semina di canapa. L’obiettivo dell’ideatore non è soltanto quello di produrre canapa e trasformarla in materiale per la bioedilizia, biomasse, bioplastica, estrazioni Cbd, come detto, ma realizzare una filiera industriale di prodotti da commercializzare nella grande distribuzione. Non è prevista la farmaceutica. “Il nostro obiettivo deve essere la produzione di materia prima che possa sostituire in 5 anni il 100 per cento dei materiali utilizzati giornalmente da amministrazioni, scuole, attività produttive, e dagli abitanti” spiega Raduazzo.

Baronia Green è l’ApT che coinvolge 8 comuni per la realizzazione dell’industria della canapa

INCOMING DA COMO E DALLA LOMBARDIA. Il progetto di ‘Baronia Green’ si estende anche all’incoming, cioè al turismo finalizzato alla valorizzazione dei prodotti tipici locali. “L’innovazione principale sta nell’offrire a più persone l’opportunità di trascorrere una settimana di vacanza in un territorio a forte vocazione bio. Da poco è stata lanciata a Como la campagna ‘Affitta un ettaro di bontà’, con cui le famiglie acquistano 20 piante di ulivo varietà ravece, quindi 20 litri di olio, 4 cassette di prodotti tipici della terra, e un pacchetto vacanza da spendere in Baronia. Sul posto, grazie ad una rete di collaboratori, siamo riusciti a organizzarci con aziende di prodotti tipici locali, ma anche con i proprietari di tante case nei centri storici che sono chiuse” continua. Raduazzo intanto, ha già esportato un distillato della Baronia in Lombardia, al confine con la Svizzera, dove organizza degustazioni e promuove i prodotti tipici locali, per catturare l’attenzione di nuovi potenziali turisti in Irpinia. “Non escludo di trasferirmi al Sud tra qualche anno, e sto portando avanti un lavoro che poi mi consenta di fermarmi stabilmente, anche se prevedo di aprire a Como un punto vendita dei prodotti ricavati dalla canapa irpina”.

RICONVERSIONE DEL TERRENO INCOLTO. Da un anno e mezzo, l’associazione lavora per convertire il terreno incolto e ottenere la fiducia degli imprenditori del grano a cedere il passo ad un prodotto innovativo e più remunerativo. “La coltivazione della canapa bandisce l’utilizzo di prodotti chimici, e la riconversione dei terreni aprirebbe anche una bonifica” aggiunge. “Sviluppare questo progetto significa offrire un grande vantaggio a tutto il territorio: la Baronia ha già una forte identità agricola, e ha tutte le caratteristiche per mettere in campo un processo innovativo. Ad oggi nel Mezzogiorno c’è un solo centro di trasformazione della canapa, che è a Taranto, e c’è già stato un incontro con la vice presidente di Federcanapa. A breve faremo la prima semina, fra marzo e aprile, per avviare la nostra sperimentazione, e dedurre i nostri studi sul terreno, le proprietà organolettiche, chimiche, e l’esposizione dei terreni scelti”. Ad affiancare il progetto di Baronia Green ci sono biologi, tecnici e professionisti di Avellino, che attendono un riscontro sulla prima produzione.

Agricoltura

UN PIANO QUINQUENNALE PER ARRIVARE ALL’INDUSTRIA DELLA TRASFORMAZIONE. “In 5 anni vorremmo aumentare gli ettari coltivati, fino ad arrivare ad almeno 500, che ci consentiranno di progettare il centro di trasformazione. La coltivazione a cui ambisce la nostra associazione nulla ha a che vedere con la farmaceutica, e quindi con il Thc. Vorremmo invece diffondere la corretta informazione sui mille usi della pianta, e sulle molteplici possibilità di trasformazione, nell’agroalimentare, nel tessile, nell’edilizia, nella cura della persona. Dagli scarti della canapa è addirittura possibile ricavare il grafene”. Raduazzo si espone e annuncia la previsione di un incubatore di impresa per allestire un laboratorio di sperimentazione con personale tecnico specializzato. “Il progetto è ambizioso, e siamo alla ricerca delle persone giuste che vogliano cimentarsi in questa sperimentazione, che porterebbe al territorio un alto grado di innovazione e crescita. Senza contare l’opportunità di sviluppare attività collaterali e indotto, tali da spalmare un’economia circolare e remunerativa” conclude.


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