AreaDem, Farese: con Governatore De Luca e Ruotolo il Pd sfida la Destra in Campania su Sud e legalità

"AVANTI CON CANDIDATURE FORTI E AUTOREVOLI PER IL MEZZOGIORNO". L'esponente altirpino della componente ad Avellino del Ministro Franceschini plaude alla scelta del giornalista antimafia per le suppletive senatoriali di Napoli e avverte: serrare i ranghi in Irpinia contro il rischio di doppio gioco a favore del Centrodestra

Vito Farese, già sindaco di Conza, oggi consigliere comunale

“Con le candidature del Governatore Vincenzo De Luca alla Regione e Sandro Ruotolo al Senato il Pd sfida la Destra in Campania sul Mezzogiorno e la legalità”, afferma AreaDem con Vito Farese, dirigente irpino della componente che fa capo a Dario Franceschini e a livello regionale ad Enzo De Luca. Per AreaDem la “scelta di candidare alle suppletive del Senato il giornalista anti mafia Sandro Ruotolo rafforza e consolida l’impegno del partito sul terreno che “ha visto protagonista il Governatore Vincenzo De Luca con successo in questi cinque anni, come attestano le scelte del suo governo, in particolare sul delicatissimo tema dei rifiuti”. Per Vito Farese “il vero tema della campagna elettorale in Campania nella prossima primavera, come alle suppletive del Senato, e e sarà la legalità”, come spiega nell’intervista che segue.

Farese, il Pd in Campania ha scelto Sandro Ruotolo cone candidato alle elezioni suppletive al Senato, unendo il Centrosinistra. Lo schema potrebbe ripetersi alle regionali?

“Con Sandro Ruotolo il Pd ha compiuto una scelta netta sui valori e i principi che sono alla base del Partito Democratico: legalità, democrazia e difesa dei diritti a partire dai ceti più deboli. Unire il Centrosinistra è una conseguenza di questa linea nell’interesse di Napoli e del Mezzogiorno. Alle regionali auspichiamo lo stesso schema attorno al nome di Vincenzo De Luca”.

Il Governatore ad Avellino per un incontro con commercianti e artigiani, si è detto certo dell’appoggio di Zingaretti per la ricandidatura, consigliando ai cronisti di non seguire le illazioni e i pettegolezzi che girano sui media e in alcuni ambienti del Pd. AreaDem che posizione ha?

“Per AreaDem la ricandidatura di Vincenzo De Luca oggi è un punto fermo come lo è stata nel 2015, quando da soli contro tutto il partito lo sostenemmo alle primarie, in forza del programma che presentò. I fatti ci hanno dato ragione. Per questo cinque anni dopo ad Avellino, a Napoli e a Roma abbiamo detto con chiarezza che Vincenzo De Luca deve restare Presidente”.

Oggi nel suo partito sembrano tutti schierati con il Governatore ad Avellino, al netto di qualche riflessione personale.

“Come AreaDem possiamo solo prendere atto con soddisfazione che in tanti hanno cambiato idea. Come componente, non abbiamo bisogno di vantare una primogenitura che è nei fatti. Semmai, aspettiamo a vedere chi sara tra la gente insieme a noi tra qualche mese a fare campagna elettorale per il Governatore De Luca, per il Pd e il Centrosinistra…”.

Che intende?

“Non è facendo passerella ai convegni che si sostiene una candidatura, ma mettendoci la faccia con la gente, esponendosi nei momenti decisivi. Ricordo nel 2015 quando la scelta di Vincenzo De Luca era avversata da ambienti vicini al segretario nazionale, noi non avemmo dubbi nel rivendicare l’autonomia per Avellino e la Campania. Lo abbiamo fatto anche in queste settimane. Chi ci criticò allora anche fuori dal partito oggi applaude in prima fila”.

Cosa indusse AreaDem a scegliere l’attuale Governatore?

“Ci convinse il suo programma per la Campania, il suo rigore nella formulazione delle soluzioni a partire dalla difesa imprescindibile della legalità. De Luca si candudò per ripristinare la democrazia nei settori chiave della sanità e dei rifiuti, oggi fuori dal commissarismento”.

E il giudizio cinque anni dopo?

“È sotto gli occhi di tutti ciò che è avvenuto: il Governatore De Luca ha riaperto tutto quello che Stefano Caldoro aveva chiuso, restituendo ai territori le competenze e la responsabilità su sanità e rifiuti. Ha iniziato un percorso che ora va completato”.

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Quindi, la ricandidatura per AreaDem prescinde dal contesto politico?

“Affatto, occorre lavorare per costruire le più ampie convergenze. Ma esattamente come in Emilia Romagna, dove il Pd ha rinunciato alla candidatura unitaria con i 5s per riproporre Stefano Bonaccini e il suo buon governo, allo stesso modo in Campania non si può rinunciare ai risultati: dopo il disastro di Stefano Caldoro si è iniziato un percorso di ricostruzione da cui non si può recedere”.

Una ricostruzione non ancora compiuta?

“Trasporti, sanità, rifiuti e lavoro sono i temi su cui si è fatto quello che andava fatto per far ripartire la Campania. Sono cantieri aperti che vanno portati a termine. Possono diventare settori modello per l’Italia. Con la Destra si tornerebbe tragicamente indietro. Questa è l’ora della responsabilità”.

In Campania, come sta avvenendo nel contesto regionale dell’Emilia Romagna e altrove, la Destra di Matteo Salvini gioca una partita nazionale. Accanto al candidato governatore servirà la politica. 

“È il tempo del ritorno alla politica a tutti i livelli, alla vigilia della riforma elettorale che con il proporzionale restituirà agli elettori la libertà di scegliersi i parlamentari e le le forze politiche. Ma dentro ai partiti va fatta chiarezza”.

Il riferimento è ad Avellino?

“Sì, ma non solo. Come AreaDem abbiamo sostenuto la sfida di Nicola Zingaretti che dopo anni ha rimesso al centro gli iscritti e gli elettori, ritrovando una unità che oggi tiene saldo il governo, al netto delle fibrillazioni interne ai 5s. Lo stesso deve accadere ad Avellino e in Irpinia, dove migliaia di persone hanno deciso di rinnovare la fiducia al simbolo e ai valori del Pd”.

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È soddisfatto del tesseramento appena concluso?

“Nonostante i commissariamenti, la sfortunata vicenda del congresso annullato dal giudice, la scissione di Matteo Renzi, abbiamo di fatto assistito ad una straordinaria pagina nella storia del Pd irpino: tanti cittadini hanno deciso di entrare in un partito, che altri avevano lasciato”.

Nel contesto generale come valuta la performance di AreaDem?

“Come componente restiamo maggioranza relativa, come lo siamo stati a marzo 2019 alle primarie nazionali e nel tesseramento 2018. La soddisfazione è maggiore perchè il dato arriva in un contesto oggettivamente ritenuto sfavorevole per tutti alla vigilia. Invece, la gente è entrata a migliaia nei Circoli. Una dichiarazione di fiducia e sostegno nei nostri valori politici e democratici che ci consegnano una responsabilità”.

Fare subito il congresso?

“No, non mi riferisco solo al congresso, che comunque sarà celebrato, vista la conclusione di un tesseramento che rende compiuta a norma di statuto la fase commissariale. La responsabilità che le migliaia di iscritti ci hanno consegnato è dare le risposte che la gente si aspetta”.

Continui.

“Difendere i valori repubblicani, riformisti, democratici ed europeisti, rilanciando con il lavoro, lo sviluppo e i diritti il Mezzogiorno e il Paese. Dobbiamo sventare il disegno di restaurazione in atto in alcuni settori del Paese”.

Il discrimine è sbarrare la strada alla Destra, quindi. Ma non dovrebbe essere scontato per chi oggi milita nel Pd o nel Centrosinistra?

“Dovrebbe esserlo. Ma quello che è avvenuto e continua ad avvenire in alcuni contesti, penso al Comune di Avellino, non può essere trascurato”.

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Mette in dubbio l’appartenenza al Centrosinistra della Amministrazione? Il Sindaco ha rinnovato la tessera al suo partito.

“Le dichiarazioni e le posizioni sono ambigue in quel consiglio comunale dove il Pd è all’opposizione. E la storia recente ci ammonisce. Il Centrodestra in Irpinia è stato soccorso spesso da chi nel Centrosinistra ha giocato partite interne alla coalizione facendo prevalere i candidati di Forza Italia e della Lega all’Ente Provincia. Non sarebbe la prima volta”.

Teme uno scontro sulla compilazione della lista alle regionali?

“‘La sfida contro la Destra è impegnativa e di portata storica, per molti versi. Cone Areadem noi puntiamo a candidature forti e autorevoli e così ci aspettiamo da tutti. I candidati consiglieri dovranno aiutare il Governatore Vincenzo De Luca a confermarsi Presidente, la sfida è solo questa. C’è da rimboccarsi le maniche, altro che litigare”.


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