L’archeologia traina il turismo in Irpinia. Avella e Mirabella siti top

Bilancio positivo per i Musei gestiti dalla Soprintendenza ABAP di Salerno e Avellino nel 2019: oltre 75.000 visitatori. Soddisfazione per la Soprintendente Francesca Casule

L’archeologia traina il turismo in Irpinia. Avella e Mirabella Eclano sono i siti top secondo il bilancio sulle visite nei musei e nelle aree archeologiche gestite dalla Soprintendenza Abap di Avellino e Salerno. Con un «bilancio positivo per il Carcere Borbonico di Avellino», che ha catalizzato l’attenzione di 4.552 visitatori nel 2019, spiccano i risultati di Avella con 5.463 visitatori (il dato si riferisce al periodo gennaio – ottobre) e con Mirabella Eclano con 4.074. Seguono Atripalda con 1.213, Casalbore con 564 (nel periodo maggio settembre) e Lauro con 448 (nel periodo tra gennaio e ottobre). Complessivamente solo questi siti archeologici irpini della Soprintendenza raccolgono 11.762 visitatori. Ma poi ci sono le altre realtà museali e i siti archeologici aperti in provincia di Avellino, comprendendo gestioni non solo ministeriali. Dall’Antiquarium di Ariano Irpino e Mercogliano, ai Musei Civici Archeologici di Bisaccia e Taurasi, all’Area Archeologica del Tempo Italico di Casalbore a Conza della Campania. Queste preziose teche a cielo aperto sono destinatarie di investimenti assolutamente trascurabili in confronto alla straordinaria storia che raccontano, ma soprattutto potrebbero ancora meglio narrare se ulteriormente valorizzate.

Un colonnato del Foro pompeiano

L’IRPINIA SI FA NOTARE ACCANTO AI GIGANTI DELLA PROVINCIA PARTENOPEA. L’Irpinia vanta un patrimonio già oggi attrattivo per il pubblico, benché calato in un contesto sfavorevole dal punto di vista competitivo. Basti pensare che a poche decine dei chilometri c’è il polo attrattore di Pompei, che con i suoi 66 ettari (dei quali 55 scavati) raccoglie un insieme unico di edifici civili e privati, monumenti, sculture, pitture e mosaici, globalmente in grado di riportare turisti e studiosi indietro nel tempo di duemila anni. Se si considerano le molte decine di siti straordinari (da Ercolano a Bacoli, da Torre Annunziata a Cuma, a Baia e ai Campi Flegrei, da Castellammare di Stabia a Ischia), anche solo i più noti, disposti intorno all’Irpinia verso Napoli e la direttrice vesuviana e quella flegrea.

La Soprintendente Soprintendenza ABAP per le province di Salerno e Avellino Francesca Casule

DOPO NAPOLI, GRANDI PRESENZE ANCHE A SALERNO. Senza considerare Caserta e Benevento, per ragioni diverse riferimenti culturali di livello nazionale e internazionale, nello stesso perimetro di competenza ministeriale dell’Irpinia c’è anche Salerno, dove «il complesso monumentale di San Pietro a Corte con l’Ipogeo e la Cappella Sant’Anna ha registrato ben 30.226 presenze nel 2019», secondo i dati forniti dalla Soprintendenza Abap. «Addirittura nel mese di dicembre, durante il periodo di Luci d’Artista, i visitatori sono stati 6.283», si aggiunge, chiarendo che la cultura beneficia degli eventi leggeri, quando sono organizzati in maniera adeguata. «Bene anche la Villa Romana di Minori, con i suoi 28.417 visitatori, ma anche i Musei Archeologici di Buccino con 3.043 e di Sala Consilina, con 496 tra giugno e dicembre.

I giardini interni all’ex carcere borbonico di Avellino, ora sede dell’Archivio di Stato, del Ministero dei Beni Culturali e delle sale museali della Provincia

SOPRINTENDENZA ABAP DI AVELLINO E SALERNO SODDISFATTA: OLTRE 75MILA VISITATORI. Gettando uno sguardo ai musei e ai siti gestiti dalla Soprintendenza Abap di Salerno e Avellino il «bilancio è positivo nel 2019». La Soprintendente Francesca Casule ha raccolto 75.441 visitatori, celebrando un risultato importante per l’ex Carcere Borbonico, con 4.552 presenze. Questo contenitore della cultura avellinese è il vero riferimento nel capoluogo, benché in città tanti grandi contenitori annunciati non possono vantare questi numeri, se non nell’ambito dello spettacolo (come il Teatro Carlo Gesualdo o il Conservatorio Cimarosa).


Per ulteriori informazioni: www.ambientesa.beniculturali.it


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