IIA assumerà 80 addetti nel triennio. Produzione, addio Turchia nel 2021

Nel dicembre 2014 la fusione tra ex Irisbus e Bredamenarinibus nella newco che non è riuscita a decollare. Cinque anni dopo un'azienda pubblica ha rimesso al lavoro tutti i dipendenti e punta a crescere sbloccando il contratto di sviluppo. Nel 2022 la sfida sarà l'elettrico

IIA assumerà 80 addetti nel triennio. Produzione, addio Turchia nel 2021

IIA assumerà 80 addetti nel triennio anche grazie al rientro della produzione in Italia al 100 per cento entro il 2021. Tra pochi giorni l’ex Irisbus inizia il suo primo anno senza cassaintegrazione. Tutti al lavoro a Flumeri i suoi 264 addetti, impegnati in doppi turni, al lavoro per consegnare alla Atac di Roma 128 bus quest’anno, fatturando 41 milioni di euro solo per questa fornitura. A questo punto, l’obiettivo è sbloccare il Contratto di programma, fermato il 30 giugno 2018 dal governo, in attesa di arrivare ad un vero e proprio rilancio societario e aziendale. Ora quel contratto potrà essere ripreso e finalizzato ad una trasformazione dello stabilimento, proiettato su una nuova sfida tecnologica, il pullman elettrico. Secondo il Ministero dello Sviluppo Economico l’azienda è stata risanata. “Con il supporto del socio Leonardo (ex Finmeccanica) sono state coperte fideiussioni e poi le perdite, con una ricapitalizzazione che ha determinato la fuoriuscita dalla compagine del precedente socio di maggioranza e l’ingresso, accanto a Leonardo, di Invitali, presente con una partecipazione nell’equity e un ruolo di regia nella gestione aziendale.

“Finito l’incubo alla IIA di Flumeri”: tutti a lavoro dopo otto anni di battaglie

LA NUOVA REALTÀ INDUSTRIALE. Secondo il Mise, “la nuova Industria Italiana Autobus oggi è una importante azienda italiana di progettazione, costruzione e commercializzazione dei bus”, ora giunta ad “una fase nuova di rilancio dopo anni di turbolenze, con tutto quello che ne consegue anche nella gestione ordinaria di fornitori, clienti e personale”, visto che sia a Bologna che a Flumeri il riassorbimento dei lavoratori è stato completato. Il ritorno al lavoro per tutti i dipendenti ha evidenziato una situazione che nell’ultimo incontro al Mise del 9 ottobre 2019 era già emersa in prospettiva. Con la “messa in sicurezza finanziaria dell’azienda, il reimpiego e la formazione dei lavoratori, nonché l’avvio dei lavori per l’ammodernamento degli impianti” oggi “la ripresa della graduale produzione di autobus e l’implementazione delle direttrici del piano industriale negli stabilimenti di Bologna e Flumeri”, consentono di proiettare questo marchio nel futuro. I numeri della produzione parlano chiaro: “Sono già stati consegnati circa 300 autobus previsti dalle commesse acquisite per la città di Roma, Genova e della Regione Emilia Romagna”, con l’avvio del rientro delle produzioni. “Le lavorazioni esterne sono state già reinternalizzate in parte presso gli stabilimenti italiani” nella misura del 25% quest’anno “con l’obiettivo di proseguire su questa strada e portare nel 2020 almeno il 60% delle lavorazioni e rendere gli stabilimenti in grado di riportarle e lavorarle tutte per il 2021”. Confermata la presenza di nuove importanti commesse per il 2020, ora la sfida è sull’innovazione tecnologica e sul marketing, puntando alla competitività sui mercati.

Alla IIA di Flumeri il Sindaco di Roma, Virginia Raggi, visita gli stabilimenti dove saranno costruiti i 128 nuovi bus prenotati dall’ATAC. Accanto a lei, l’ad di Industria Italiana Autobus, Giovanni de Filippis, il Presidente dell’Atac, Paolo Simioni, il sindaco di Flumeri, Angelo Lanza, il vice prefetto di Avellino, Silvana D’Agostino, il Sottosegretario, Carlo Sibilia, il deputato, Generoso Maraia

RIPRENDE IL TURN OVER, VIA NEL TRIENNIO A NUOVE ASSUNZIONI. La IIA assumerà 80 addetti nel giro dei prossimi tre anni, in sostituzione di quelli che dovranno andare in pensione. L’obiettivo attuale è sostituirne una cinquantina con altrettante assunzioni nel prossimo anno. Si può dire completata la strada tracciata sotto l’egida del Mise nel 2014, con la fusione dell’ex Bredamenarinibus di Bologna e l’ex Irisbus (ex Fiat Iveco di Flumeri), sia pure con un assetto molto diverso da quello sottoscritto presso al Mise, nel dicembre 2014.

Brochure informativa sulla Zes Campania

VALLE UFITA RITROVA L’INDUSTRIA PERDUTA ASPETTANDO LA ZES.  Ora la ripresa dello stabilimento ex Iveco ed ex Irisbus consente di guardare al futuro industriale in Valle Ufita in maniera diversa. Con l’attivazione della Zes, mentre grandi infrastrutture ferroviarie e viarie offrono potenzialità di crescita senza precedenti al territorio, la fabbrica dei pullman ritrovata conferma lo status del polo produttivo, che ora dovrà essere ampliato con la logistica.


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