‘Asi Winter 19 Village e bus’, Controvento: misteri ad Avellino

L'Associazione di Generoso Picone e Gennaro Bellizzi solleva una serie di dubbi e perplessità intorno all'allestimento del villaggio natalizio nella sede che fino a sabato 14 dicembre era adibita a terminal provvisorio dei mezzi pubblici dell'Air Mobilità. La nota

A proposito del villaggio natalizio “Asi Winter 19 Village” e del capolinea Air delocalizzato allo stadio, l’Associazione Controvento solleva una serie di dubbi e perplessità, descrivendoli come dei misteri di Avellino. Segnala che dell’evento natalizio «Asi Winter 19 Village» non c’è traccia sul sito istituzionale comunale di Avellino, salvo un rimando nell’ordinanza firmata per la delocalizzazione del terminal. Solleva l’interrogativo della durata che avrà la delocalizzazione del capolinea, sottolineando la presa di distanza, così la si definisce, del Presidente della Provincia di Avellino dall’intero riassetto in corso del trasporto pubblico in città. Quanto al gestore delle linee di trasporto extraurbano, nella nota di Controvento appare come in difficoltà, in un quadro di scelte che non ha contribuito a definire. Di seguito la nota integrale firmata dall’Associazione Controvento.

Il Presidente dell’Associazione Controvento Generoso Picone. Con lui al tavolo Gennaro Bellizzi

«Asi Winter 19 Village», dell’evento “epocale” non c’è traccia sul sito istituzionale del Comune di Avellino

Nota dell’associazione “Controvento”

Domenico Biancardi, Presidente della Provincia di Avellino

Tra oggi, domenica 15 dicembre,  e domani,  dovrebbe realizzarsi il trasferimento dello stazionamento dei bus da Piazza Kennedy dalle parti dello stadio, ad eccezione del martedì e sabato quando, in concomitanza con il mercato, il capolinea si trasferirebbe in via De Gasperi (??).   Sembra fino al 6 gennaio, perché, fino a quella data, la piazza dell’ex Macello dovrebbe ospitare il fantastico “Asi Winter 19 Village”. Ma si sa che la Befana potrebbe portare un supplemento di regali. L’uso del condizionale è d’obbligo. Perché dell’”evento epocale” (parole del sindaco Gianluca Festa), sancito da un’ordinanza della Polizia Municipale, non vi è traccia alcuna sul sito del Comune di Avellino. Tanto meno su quello della Provincia di Avellino. Non a caso il presidente Domenico Biancardi si è affrettato a precisare che il problema del terminal dei bus riguarda l’Air ed il Comune di Avellino. Una vera dichiarazione di resa: la tutela delle migliaia di cittadini della provincia che utilizzano il trasporto pubblico su gomma (unica forma di mobilità esistente) non è affar suo. Il solo sito istituzionale a riportare la notizia è quello dell’Air che, nella sezione “Avvisi al Pubblico”, in una nota allegata descrive “il dispositivo innovativo e temporaneo”.

La sede del Comune di Avellino e la Torre dell’Orologio, simbolo della citta capoluogo

Se non si trattasse di un servizio fondamentale che coinvolge ogni giorno tanti lavoratori e studenti, la facile ironia sarebbe consolante. Invece, per l’associazione “Controvento”, ci sono diverse ragioni per preoccuparsi. La prima: il trasferimento si limiterà davvero al periodo fino al 6 gennaio? In questo caso sarebbe stato giusto chiedersi se non si potevano trovare spazi alternativi che evitassero questo disagio. In ogni caso, si poteva agire con minore pressapochismo. Se, invece, il provvedimento è una sorta di cavallo di Troia per giustificare un trasferimento permanente, le perplessità di metodo e di merito sono più profonde.  Sia ben chiaro: lo stazionamento dei bus nell’area ex-macello, deciso nel lontano 2001, doveva avere un carattere temporaneo, in attesa della sospirata apertura dell’autostazione. Pertanto è legittimo che l’Amministrazione rifletta sull’adozione di possibili soluzioni alternative. Risulterebbe però curioso che si adottasse un provvedimento del genere nel mentre, con il conforto della Regione, si assicura che, dopo 40 anni di traversie, la consegna dell’autostazione sia ormai imminente.

Il Sindaco di Avellino, Gianluca Festa

Ma l’Amministrazione ha una idea organica dell’organizzazione della mobilità? Ne dubitiamo molto. Ma se la risposta fosse affermativa basterebbe evitare le sparate propagandistiche e, se non è chiedere troppo, provare a discuterne con la città. Caso mai attraverso l’iniziativa dell’ignaro Assessore al ramo. Il timore che ha l’associazione “Controvento” è, però, è un altro. Poiché lo slogan che ha accompagnato le prime uscite dell’Amministrazione è una sorta di “prima gli avellinesi”, la decisione sembra essere un contentino populista per quegli avellinesi per i quali la presenza dello stazionamento attuale dei bus è un “fastidio” che produce più danni che benefici. Così facendo, il ruolo di centralità del capoluogo, che si afferma anche attraverso la capacità di gestione dell’accoglienza e della mobilità, verrebbe ulteriormente a ridursi. E questo sarebbe sicuramente più grave.


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