Asidep fuori dal tunnel, cresce il fatturato: ultimi mesi di ‘solidarietà’

Il 5 novembre prossimo è prevista l'udienza davanti al giudice fallimentare del tribunale di Avellino per la valutazione delle memorie difensive sulla proposta di concordato del Cgs costruite dai due advisor Fabio Benigni e Francesco Tedesco. L'amministratore di Asidep intanto, conferma il piano di rilancio dell'azienda e l'ammodernamento dell'impiantistica

Asidep Avellino

Asidep si prepara ad uscire dal tunnel del rilancio. Il settore della depurazione industriale in Irpinia affronta gli ultimi mesi decisivi del piano di risanamento culminato nei contratti di ‘solidarietà’. Il 2020 sarà l’anno della svolta, fanno sapere dalla azienda che guarda con fiducia al futuro, visti i numeri del suo fatturato in crescita. Il 5 novembre prossimo è prevista l’udienza davanti al giudice fallimentare per la valutazione delle memorie difensive sulla proposta di concordato del Cgs costruite dai due advisor Fabio Benigni e Francesco Tedesco, così come richiesto il mese scorso. Se accolta, l’istanza produrrà la convocazione dei creditori per la valutazione, mentre in assenza di concordato si prevede lo spostamento del piano previsionale di Asidep per l’anno in corso. Ma mentre si attende il pronunciamento del giudice sulla valutazione della riduzione del debito, Asidep che ha assorbito in fitto di ramo d’azienda la Cgs dal primo marzo scorso, “sta dimostrando una gestione oculata che porterà entro il 2020 alla conclusione del contratto di solidarietà per i dipendenti” come ha sottolineato l’amministratore Gaetano Airone, che allontana l’ipotesi di un rigetto del concordato e annuncia un nuovo corso del comparto della depurazione per la provincia di Avellino.

Asidep (ex Cgs), un cartello nell’area industriale di Pianodardine della società Asi che si occupa della depurazione

“Asidep è fuori dal tunnel: ha rinnovato il contratto di solidarietà per l’ultimo anno, che si concluderà a settembre 2020” continua. “Non ci saranno più esuberi, ed è stato messo in campo un piano di prepensionamento che prevede la messa a riposo di 8 dipendenti, e che si aggiungeranno ai 5 già collocati dal primo ottobre scorso”. L’Asi di Avellino intanto, ha appaltato i lavori per l’efficientamento degli impianti di depurazione, che andranno a sostituire quelli installati 30 anni fa, e che oggi risultano particolarmente usurati. “Asidep gode di tutte le autorizzazioni ambientali per il trattamento di rifiuti non pericolosi provenienti da terzi, che raggiungono gli impianti tramite autobotti. Abbiamo una dotazione di quattro impianti autorizzati e uno in corso di costruzione” continua. A causa dei lavori e dell’apertura dei cantieri, la depurazione ha subito un rallentamento, e quindi un calo del fatturato per Asidep. “I cantieri in questo momento non ci consentono di lavorare i reflui, e anche se i lavori procedono speditamente e saranno completati in sei mesi, c’è stato un rallentamento della nostra crescita aziendale”. Asidep ha assorbito dal Cgs soltanto il servizio di depurazione, che lo stesso amministratore della società definisce “leader in Campania”. L’azienda infatti conferma la capacità di sostenere l’atteso incremento industriale trascinato dall’apertura delle Zes- Zone Economiche Speciali, e di poter portare a regime di produzione la dotazione impiantistica. “Gli impianti in questo momento sono sovradimensionati: funzionano al 50 per cento delle reali capacità e siamo certi di poter registrare entro il 2020 ulteriori progressi”.

Pianodardine è inquinata e la città di Avellino è assediata da polveri sottili e uno squilibrio nell’Ozono. Le associazioni del documento “Pensiamo alla salute” richiamano il Sindaco di Avellino al rispetto degli impegni

Asidep, a differenza di Asi, non ha nessun rapporto diretto con le aziende, mentre gestisce i contatti con gli enti pubblici e con i privati. “Siamo leader in Campania per il trattamento del percolato proveniente dalle discariche e siamo in grado di garantire la massima efficacia ambientale e il pieno rispetto dei protocolli previsti dalla legge. Non sono casuali infatti i costanti controlli e monitoraggi da parte di Carabinieri, Carabinieri Forestali e Arpac. Il flusso in entrata non è quantificabile, in quanto dipende da diversi fattori, come dalla pioggia, che se abbondante implica un aumento dei volumi”. E infine conclude: “Asidep è un’azienda solida, con un suo rispettabile fatturato. Paghiamo il canone mensile per il fitto di ramo d’azienda al Cgs di 70mila euro, ma prima di pronunciarci sul bilancio dovremmo attendere almeno il raggiungimento dei primi 10 mesi di attività”.


LEGGI ANCHE:

«Asidep (ex Cgs) licenzia 17 dipendenti», il sindacato ricorre. L’azienda: atto dovuto, non ci saranno tagli

Asi, sì al concordato Cgs. Salvi 70 addetti che vanno all’Asidep

ARTICOLI CORRELATI