A Castelfranci si presenta il libro «La buona Mephite» nella sede della Associazione Libero Pensiero Irpino ‘Giordano Bruno’ di Castelfranci presenta il libro ‘La Buona Mephite’, firmato da Benito Vertullo, Ermanno Di Sandro, Norma Di Sandro. L’appuntamento è previsto per sabato 12 ottobre, alle ore 18, nella sede del movimento. “Il volume– ricorda Vertullo che ne è anche l’editore- esalta la famosa Mefite della Valle dell’Ansanto, luogo sacro già in epoca neolitica, poi reso noto dal poeta Virgilio, che nel VII libro dell’Eneide la descrive come la bocca degli inferi”. L’evento, aggiunge l’organizzatore Felice Storti, servirà non solo a far meglio conoscere le vicende, la geologia, la botanica di un monumento che è naturale e al contempo storico ma anche a rendere giustizia alla bontà di una divinità per molti secoli considerata negativa. Alla riflessione parteciperanno: Generoso Cresta e Guido Cipriano (rispettivamente sindaci di Castelfranci e Rocca San Felice), Fiorenzo Iannino (presidente della Pro Loco Sanmanghese) nonché gli scrittori Franca Molinaro e Giovanni Orsogna, che hanno inserito i loro attenti contributi anche tra le pagine del volume, che è peraltro arricchito da numerosi contributi di artisti, presentati da Ermanno Di Sandro. E proprio su questo tema, va ricordato che contestualmente al dibattito il pubblico potrà visitare una mostra collettiva ispirata alla Mefite. Ne saranno protagonisti: Ernesto Troisi, Anna Maria Zoppi, Felice Storti, Polina Khlebalina, Cristina Flaviano, Raffaele Bertolini, Benito Vertullo, Franca Molinaro, Elisa Favale, Luciano Luciani, Michele Prudente, Luigi Prudente, Pietro Marino, Emidio De Rogatis, Antonio Restaino, Vittorio Pannone, Alessandro Battaglino, Maria Ciampa, Luigi Di Guglielmo, Alessandro Novelli, Maria Rachele Branca, Antonio Gizzo, Sonia Schiavone, Mario Di Leo, Agostino Dello Russo.
UN LUOGO NOTO AGLI ANTICHI. Tutti gli autori dell’antichità guardarono a questo luogo come a un posto maledetto accrescendone l’effettiva pericolosità, l’approccio con ogni aspetto della Natura deve essere di rispetto, solo in questo modo si possono evitare i pericoli insiti in ogni luogo. Noi del Centro di ricerche tradizioni popolari “La Grande Madre”, dopo aver raggiunto il primo obiettivo, e cioè mettere nelle mani degli scienziati le sorti di “Genista anxantica”, la piccola coraggiosa ginestra da noi individuata come caso raro di ristretto endemismo, ci poniamo il secondo obiettivo, quello di riscattare il territorio dalla sua cattiva nomea e riabilitarlo a luogo sacro e terapeutico. Sacro nell’accezione più moderna del termine, in quanto auspichiamo per la Valle dell’Ansanto un territorio protetto, sia esso Monumento naturale o parco geo-botanico, secondo quanto è più opportuno agli occhi degli esperti; terapeutico in quanto, nei secoli passati, la Mefite era il luogo delle cure termali per il popolo squattrinato. In occasione della mostra è possibile toccare i fanghi della mephite per avere un approccio più diretto con il luogo, sentirne l’odore e la consistenza. Altro nostro obiettivo è quello di ricongiungere i luoghi in cui si è irradiato il culto di Mephite, dall’Irpinia al Sannio Storico, alla Lucania, fino a Cremona. L’evento è stato promosso con la collaborazione con la Pro Loco Sanmanghese, impegnata a promuovere la memoria sociale del secolo scorso. L’evento si terrà oggi, alle ore 18 nella sede dell’associazione. Questa volta il filo conduttore dell’incontro sarà l’emigrazione. L’occasione è data dalle interviste raccolte nel 2006 dal presidente Fiorenzo Iannino, poi confluite in un video curato da Antonio ed Enzo Giannitti: immagini e parole che ripropongono le emozioni, i dolori ed i successi di uomini e donne partiti dal piccolo centro irpino per paesi lontani e diversi.
IN RICORDO DI GIANDONATO GIORDANO. Con l’autore del reportage, moderati da Fiorella Delli Gatti, interverranno: Generoso Cresta (sindaco di Castelfranci), Antonio Palma (assessore comunale), Emidio De Rogatis e Stefano Quaresimale. Felice Storti, presidente del ‘Libero Pensiero’, ricorda che in apertura sarà ricordata la figura di Giandonato Giordano, sostenitore convinto dell’Associazione: “La sua improvvisa e immatura dipartita ci ha lasciati profondamente addolorati. Era un vero signore di altri tempi, semplice ed onesto, motivato nel suo impegno politico. A noi piace ricordarlo soprattutto come uomo di grande cultura, per l’amore sviscerato per la sua terra di origine e per l’Irpinia, protagonista attivo di ogni nostra iniziativa”.
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