Sviluppo in Irpinia, il sindacato si spacca sulla Zes: al tavolo dell’Asi la Cisl c’è, Uil e Cgil no

Nella sede del Consorzio presieduto da Vincenzo Sirignano presenti con i Sindaci la Confindustria di Avellino e la Cisl Irpinia Sannio. Al centro della riunione dare vita ad una concertazione permanente sulla re-industrializzazione in provincia di Avellino a partire dalla Zona Economica Speciale da estendersi alle piattaforme Pip degli enti locali

Sindaci in fascia tricolore a Venticano per la firma del protocollo d intesa per lo sviluppo siglato con Asi e Regione Campania

Consorzio Asi e parti sociali sono al tavolo con i 40 sindaci del Protocollo allargato della Zes, per discutere del nuovo Patto per lo Sviluppo in Irpinia. Ma all’appuntamento non ciò sono Uil e Cgil, che nella serata di ieri hanno fatto sapere di non ritenere praticabile il confronto. Dei tre sindacati che invece avevano chiesto di essere coinvolti, soltanto la Cisl è presente ai lavori. Al di là del merito, anche la Cisl aveva manifestato riserve sul percorso intrapreso dal Consorzio Asi, per la prima volta da un anno si marca una chiara divergenza all’interno del fronte sindacale. Il tema del confronto rientra in una possibile riedizione del Patto per lo Sviluppo (più un metodo di confronto che una intesa istituzionale, stabilito nel decennio scorso dalla Confindustria allora presieduta da Sabino Basso, e dalle tre sigle sindacali con Provincia di Avellino e Regione Campania), ma riguarda in particolare una discussione di merito su come ottenere il maggiore vantaggio possibile dalle opportunità che la Zona Economica Speciale offre a territorio ricompreso nella provincia di Avellino.

Industrializzazione 2.0 in Irpinia, Asi e sindaci: pronti 1300 ettari per fabbriche e logistica. L’annuncio del Presidente del Consorzio Asi Vincenzo Sirignano

DAL PROTOCOLLO CON I COMUNI ALLA REINDUSTRIALIZZAZIONE DELL’IRPINIA. Questa mattina il Consorzio Asi ospita nella propria sede la prima riunione tecnica del Protocollo d’intesa per lo Sviluppo. È l’occasione per i vertici del Consorzio per lo Sviluppo Industriale di illustrare il cronoprogramma relativo al piano annunciato a Venticano lo scorso 5 settembre. «Dopo la firma del Protocollo d’Intesa per lo Sviluppo, entra nel vivo la fase operativa per l’attivazione delle  Zone Economiche Speciali», fa sapere il Consorzio in una nota. Al tavolo i rappresentanti dei 40 Comuni aderenti, «allargato, così come previsto dall’art. 4 del Protocollo per lo Sviluppo, a Confindustria e alle Organizzazioni Sindacali». In questa data, il numero uno dell’Asi Vincenzo Sirignano designato dallo stesso protocollo “presidente del Coordinamento degli Amministratori” avrà il compito di illustrare i dettagli della strategia di rilancio delle aree Pip, Piani di Insediamento Industriale dei 40 Comuni che hanno siglato il patto. Si aprirà la discussione sulle iniziative che riempiranno di contenuti il Protocollo per la Zes.

Mario Melchionna, segretario della Cisl Irpinia Sannio, accanto all’Arcivescovo Metropolita, Felice Accrocca, al tavolo istituzionale delle Aree Interne di Benevento

AL TAVOLO LA CISL DI MARIO MELCHIONNA. Il segretario della Cisl Irpinia Sannio, tra i più convinti sostenitori della concertazione istituzionale sui temi dello sviluppo industriale, dopo averlo richiesto fortemente, non ha disertato il tavolo dell’Asi. Mario Melchionna ha preso parte ai lavori, portando la posizione e la proposta del sindacato nella sede istituzionale che riunisce mezza provincia di Avellino, il Consorzio Asi (che con Vincenzo Sirignano è presente nella Cabina di Regia regionale della Zes) e l’Unione degli Industriali di Avellino.

Luigi Simeone, segretario della Uil di Avellino

SI SFILANO UIL E CGIL: LE POSIZIONI ESPRESSE NEI DOCUMENTI. Tavolo sullo sviluppo con sindaci e Asi, Uil e Cgil si sfilano. Prima Luigi Simeone della Uil e poi Franco Fiordellisi della Cgil Avellino, declinano l’invito dell’Asi di Avellino al primo incontro operativo convocato per domani, che prevede la presenza di 40 amministratori, funzionari regionali, Confindustria e parti sociali, così come individuate dal Protocollo per lo Sviluppo siglato a Venticano lo scorso 5 settembre. Mentre la Cgil sottolinea la priorità di partecipazione alla manifestazione nazionale a Roma sulla vertenza Whirlpool, la Uil critica duramente l’iniziativa in campo dell’Asi. Con una nota inviata al Presidente Asi Avellino, il Segretario Generale della Uil Avellino-Benevento Luigi Simeone, comunica che per impegni precedentemente assunti, non potrà partecipare all’incontro di domani 4 ottobre. “Del resto- si legge nella nota del sindacato- non essendoci ben chiaro l’oggetto Incontro Operativo aree ZES con le amministrazioni aderenti, si potrebbe intendere quelle presenti alla sottoscrizione del protocollo che se ben inteso non sarebbe quello relativo alla ZES ma probabilmente riferito ad un’altra iniziativa rivolta a amministrazioni e territori non ricompresi nelle aree individuate per la ZES in Campania, e quindi per evitarci presenze spurie ad incontri di cui non abbiamo chiara la finalità, vi ringraziamo ed in attesa di poterci incontrare in un incontro proprio e di merito, vi auguriamo buon lavoro”. Stessa comunicazione dalla Cgil Avellino.

Il Segretario della Cgil Avellino, Franco Fiordellisi

“La Cgil comunica che non parteciperà domani all’incontro operativo sull’Area Zes convocato dal Consorzio ASI, per partecipare alla manifestazione nazionale che si terrà a Roma sulla vertenza Whirlpool. “Riteniamo che un tavolo così importante, per le aree interne, doveva avere una fase preparatoria adeguata,  coinvolgendo le parti sociali, ovvero le rappresentanze datoriali e dei lavoratori, in un confronto chiaro sul tipo sviluppo, necessario, e condiviso per il territorio” argomenta il segretario generale Franco Fioredellisi. “Ricordo che, partendo dai protocolli e patti per il lavoro siglati negli ultimi anni tra le Organizzazioni Sindacali e datoriali si poteva fare già molto. Quindi la partecipazione a tavoli così ampli corre il rischio di non portare risultati utili per le aree interne, ma di essere una passerella politica che non serve”, conclude.


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