«Cinque multinazionali vogliono investire nella Zes dell’Ufita». Prima ancora della pubblicazione del bando internazionale, l’Irpinia risulta già appetibile grazie alla Zona Economica Speciale. La notizia è stata comunicata questa mattina ad Avellino dal Presidente del Consorzio, Vincenzo Sirignano, che ha aperto il tavolo di confronto istituzionale con le parti sociali, presenti Cisl e Confindustria. Gli uffici dell’Asi di Avellino hanno già registrato richieste di informazioni finalizzate a investimenti nell’ambito della Zona Economica Speciale in Campania. La piattaforma al momento più forte è la Zes dell’Ufita, con alta capacità, nuove strade e servizi in arrivo, la collocazione centrale lungo il segmento italiano del Corridoio VIII. Questa consapevolezza potrà aiutare a sviluppare politiche di sostegno per Pianodardine e Calaggio, al momento alle prese con criticità diverse, ma dotate di forti potenzialità inespresse.

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«ZES ALLARGATA AI COMUNI», VERSO UNA CABINA DI REGIA PER L’IRPINIA. Il primo tavolo operativo per l’industria e la logistica, promosso dopo il Protocollo d’Intesa per lo Sviluppo siglato il 5 settembre scorso a Venticano, è servito ai partecipanti per valutare criticità e positività del programma di re industrializzazione pronti ai nastri di partenza. Di fronte ad una platea composta da 40 amministratori, sono intervenuti un funzionaria della Regione Campania incaricata dall’assessore Antonio Marchiello, un esperto di Zes e consulente ministeriale, Mario Italiano, il Presidente di Confindustria Giuseppe Bruno e il segretario generale della Cisl Irpinia Sannio Mario Melchionna. Il Presidente Sirignano ha rappresentato il quadro normativo e regolamentare entro il quale le istituzioni coinvolte sperano di attirare sul territorio della provincia di Avellino nuovi investimenti produttivi, viatico ad un nuovo corso per lo sviluppo industriale della Campania interna. L’Asi si è fatta carico di nominare una cabina di regia, ovvero un esecutivo del coordinamento delle amministrazioni, composto da una delegazione di sindaci, Confindustria e sindacato, per governare i processi amministrativi connessi alla attuazione della Zes in provincia di Avellino.

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SI CHIEDONO RISORSE, MA INTANTO ARRIVANO DISPONIBILITÀ AD INVESTIRE. L’Asi non ha ancora aperto il bando per l’assegnazione dei lotti e dei capannoni vuoti nelle aree industriali delle Zes – che ricordiamo in provincia di Avellino sono Pianodardine, Calaggio e Ufita – ma i vertici registrano un crescente interesse da parte di investitori internazionali, evidentemente scarsamente preoccupati della modesta dotazione nazionale riservata al programma nella Legge di Stabilità approvata lo scorso anno. Il vero problema non sono i fondi, ma lo spazio. In questo senso l’annessione dei Pip rappresenta la soluzione immaginata per ospitare chi vorrà insediarsi.

Il segretario generale Cisl Irpinia Sannio Mario Melchionna

“L’Asi ha confermato di non avere terreni per grandi insediamenti in Valle Ufita, quindi orienterà agli investitori sulle aree Pip, contigue alla Zes”, conferma il segretario della Cisl Irpinia Sannio, Mario Melchionna, presente al tavolo come unica rappresentanza sindacale. «È stata espressa una chiara volontà da parte degli amministratori e del sindacato: si vogliono sostenere progetti e idee tese allo sviluppo, ma si attende maggiore chiarezza da parte della Regione in merito alla disponibilità di risorse e capacità di investimenti», ha spiegato. «I 50 milioni di euro stanziati per i crediti di imposta 2019, che saranno 150 per il 2020, e 100 per il 2021, sono troppo pochi per coprire le Zes di quattro regioni del Mezzogiorno, e nulli se consideriamo le emergenze territoriali». Per queste ragioni, la Cisl Irpinia Sannio spinge perché «la Regione Campania, parte attiva del Protocollo siglato a Venticano, si faccia carico di intercettare fonti di finanziamento, sia regionali che nazionali ed europei» chiarisce Melchionna.

Brochures informativa sulla Zes Campania

«LA ZES DELL’UFITA APPETIBILE, GRAZIE AD ALTA CAPACITÀ E LE NUOVE INFRASTRUTTURE PROGRAMMATE E IN CANTIERE». Dalla riunione di oggi emerge una Zes a due velocità in Irpinia. Da un lato c’è la Valle Ufita, con l’Alta capacità ferroviaria in arrivo, con grandi progetti infrastrutturali programmati o in cantiere. Dall’altra, zone con diverse criticità e potenzialità, a cominciare da Pianodardine dove va sciolto il nodo della sicurezza. Emerge un dato, rilevato anche al tavolo di oggi. La Zes non è nata distribuire risorse, ma per instaurare un nuovo sistema di regole che favorisca un processo di crescita economica naturale. Tocca all’iniziativa privata, multinazionali e attività per l’industria, la logistica e i servizi, agire sulla base di una appetibilità degli ambiti. È stato ricordato al tavolo, dove maggiori investimenti sono richiesti, ma almeno nella Zes dell’Ufita contano soprattutto la sburocratizzazione e la semplificazione dei processi e, perché no, la trasparenza sui suoli. L’Irpinia non dà disponibilità all’Asi, ma intanto i capannoni industriali continuano ad essere vuoti e non produttivi in moltissimi casi. Per chi investe la priorità è insediarsi in tempi compatibili con l’iniziativa internazionale e globale. Si produce, si trasforma, si immagazzina in Irpinia per vendere nel mondo, non ad Avellino. Soprattutto dall’Estero sono attesi investimenti che guardano al contesto, l’asse Bari-Napoli e i porti del Mediterraneo, il Corridoio VIII nell’incrocio con il Corridoio I. Già siglato un Protocollo tra il Governo italiano e Dubai, un altro riguarderà i Paesi dell’Estremo Oriente, da lì sono attese importanti novità, che pure potrebbero arrivare dalla Germania, dalla Olanda, dai Paesi scandinavi. Gli stessi imprenditori italiani si aspettano di intercettare uno spazio in cui grazie al coordinamento di amministratori comunali e Asi, si potranno snellire le procedure burocratiche e azzerare i tempi di attesa per pareri e concessioni. Oltre agli sgravi fiscali previsti dalla legge ovviamente. L’intervento dell’esperto individuato dal pool di Sirignano, intanto, ha chiarito alla platea gli indirizzi di politica economica a cui dovranno attenersi gli amministratori. La riunione infine, ha consegnato alla funzionaria regionale il compito di trasferire le istanze prodotte dal tavolo all’Assessore alle Attività Produttive Marchiello e al Governatore De Luca.


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