Palazzo Chigi, sede del governo nazionale

Per la scelta del nuovo inquilino a Palazzo Chigi Pd e M5s sono alla stretta finale. Al G7 Giuseppe Conte ha licenziato definitivamente la Lega e resta in corsa per il bis. Nicola Zingaretti a parte, nel Pd non solo i renziani cominciano a ipotizzare un suo nuovo impegno. Il suo profilo nella gestione della crisi e i buoni rapporti che ha stabilito con le cancellerie lo stanno aiutando. In pole c’era Roberto Fico. Il suo era il nome naturale per uno sbocco della crisi costruito su una svolta politica utile a entrambi i futuri alleati.

Il Presidente della Camera Roberto Fico

Il Presidente della Camera, espressione di ciò che il Movimento è stato dall’inizio, sarebbe stato il primo Presidente del Consiglio del Movimento Cinque Stelle e il primo incaricato movimentista, nato politicamente al di fuori dei partiti, chiamato alla guida a Palazzo Chigi dopo una lunga militanza in una forza non tradizionale. La sua scelta avrebbe chiuso molti cerchi, liberando la strada per un incarico istituzionale alla Presidenza della Camera. Uno tra Luigi Di Maio e Paolo Gentiloni avrebbero potuto prendere il suo posto sullo scranno più alto di Montecitorio. Ma qui è il punto. Il rischio sarebbe stato una spaccatura del Movimento. Resta in campo Giuseppe Conte per il Movimento, in corsa anche nel ruolo di commissario europeo, molto più plausibile dopo il successo della sua partecipazione al G7, l’abbraccio di Macron e l’accoglienza ricevuta per aver tenuto il punto con la Lega.

Giuseppe Conte con i coniugi Macron al G7 di Biarritz

Roberto Fico era la prima scelta di Nicola Zingaretti. Resterà comunque un protagonista il Presidente della Camera. Potrebbe garantire quella riforma elettorale in senso proporzionale, che per i Democratici oggi è prioritaria, alla luce della revisione costotuzionale del numero dei parlamentari. A lungo in corsa per contendere il ruolo di capo del movimento a Luigi Di Maio, otterrebbe sul campo i galloni del leader, incarnando la svolta progressista di un Movimento che con il Pd potrebbe dare vita ad una collaborazione durevole. Le prossime 24 ore saranno decisive per trovare la quadra. Nella giornata festiva Luigi Di Maio dovrebbe contattare Nicola Zingaretti per riprendere la discussione sui nomi del Premier e del Commissario europeo in quota italiana.

Ingresso alla sede nazionale del Partito Democratico al Nazareno

TAVOLI TEMATICI CONVOCATI OGGI. IL  PD STILA IL PROGRAMMA DA DISCUTERE CON I 5S. Il coordinatore della segreteria nazionale Pd Andrea Martella, ha fatto sapere che oggi pomeriggio, domenica, si riuniranno i tavoli di lavoro per il programma del governo. “Sei tavoli, coordinati dai membri della segreteria con la partecipazione dei capigruppo nelle commissioni di Camera e Senato, integrati da parlamentari, stileranno il documento da sottoporre al Movimento Cinque Stelle. Regole, Europa, Sviluppo Sostenibile, Economia, Lavoro e Welfare, Sapere e Ricerca, i tavoli allestiti.


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