“Il governo M5s-Pd può cambiare il Paese”, De Mita a Mattarella: serve tempo

"SALVINI HA DIMOSTRATO INADEGUATEZZA, SI RITIRI DALLA POLITICA". A Soveria Mannelli l'ex Presidente del Consiglio ha concluso il ciclo di lezioni promosso dal Comune, nell'ambito delle manifestazioni "Essere a Soveria", dal titolo Università d'Estate. Tema della sua lezione: "Per un movimento dei Popolari".

De Mita stronca Salvini: “Bocciato dai suoi risultati, deve prendere atto che il Paese ha bisogno d’altro”. A Soveria Mannelli l’ex Presidente del Consiglio ha concluso il ciclo di lezioni promosso dal Comune, nell’ambito delle manifestazioni “Essere a Soveria”, dal titolo Università d’Estate. Tema della sua lezione: “Per un movimento dei Popolari”. De Mita ha concluso un trittico di interventi, aperto il 19 agosto dal Procuratore della Repubblica di Catanzaro, Nicola Gratteri, proseguito dall’ex Ministro dell’Interni Roberto Maroni. “Per un’Italia che vogliamo” il tema della manifestazione. La relazione di Ciriaco De Mita era molto attesa, dopo il primo giro di consultazioni al Quirinale, convocate dal Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, dopo le dimissioni del Premier Giuseppe Conte, che al Senato ha preso atto della rottura del patto di maggioranza tra la Lega e il Movimento Cinque Stelle. E De Mita non ha deluso le attese, affrontando la questione del nuovo popolarismo nel contesto storico della crisi politica in cui il Paese è precipitato, non da oggi.

Ciriaco De Mita

LA LEGA HA DIMOSTRATO I PROPRI LIMITI. L’ex segretario nazionale della Democrazia Cristiana, protagonista dell’Italia che ha saputo affrontare e vincere la sfida contro il terrorismo, salvando il Paese e le istituzioni democratiche un trentennio fa, ha semplicemente descritto come inadeguato l’attuale Ministro dell’Interno. “Dovrebbe fare un passo indietro”, ha affermato, consigliandogli autocritica. Per De Mita “Salvini si deve ritirare” perché “ha passato un anno e mezzo ad andare in giro invece di stare al ministero”. Anziché lavorare, ha affondato il colpo, ha passato il tempo a “minacciare, fare promesse, cantare e farsi selfie”. Per questo, ha sottolineato concludendo il passaggio sul leader del Carroccio, “si deve ritirare non dal governo ma dalla politica”. Qui l’ex Premier ha ricordato cosa la politica è e, in questo momento, non dovrebbe tornare ad essere: “La politica è pensiero, non arroganza, promesse e volgarità”.

Luigi Di Maio

DE MITA APRE AL GOVERNO TRA CINQUE STELLE E PD. Ma lo sguardo del Presidente dell’Alta Irpinia Ciriaco De Mita va ben oltre la situazione della Lega. Nel contesto attuale ritiene valga la pena verificare alla prova dei fatti un governo tra Pd e Movimento 5 Stelle. Per De Mita le due forze politiche “sono partite dalla consapevolezza dei problemi e delle difficoltà” dell’Italia, giungendo ad un punto di convergenza da crinali opposti. Da un lato i Pentastellati “hanno maturato la consapevolezza che i desideri non bastano a risolvere le questioni”, mentre il Partito Democratico “ha accumulato desideri senza risolvere i problemi del Paese”. Sta ai gruppi dirigenti dei due partiti “recuperare intelligenza e umiltà” per arrivare “a fare il bene del Paese”.

Il Capo dello Stato Sergio Mattarella

“AVREI CONSENTITO AI PARTITI MAGGIOR TEMPO PER TROVARE L’INTESA”. Non poteva mancare un riferimento al Capo dello Stato, per decenni al suo fianco nelle vicende politiche e istituzionali del Paese, protagonista con De Mita della stagione di evoluzione e rinnovamento della Democrazia Cristiana prima, dell’intero quadro politico nel Partito Popolare e nel Parlamento. Il suo elogio non è privo di un consiglio, alloggiato in una sapiente osservazione: “Avrei dato più tempo per la formazione del governo”, così da “verificare la volontà delle forze politiche di mettersi insieme per affrontare le difficoltà”.

La Camera dei Deputati, l’Aula di Montecitorio

SERVE UN PROFILO IMPOPOLARE NELL’IMMEDIATO, MA UTILE AL PAESE IN PROSPETTIVA. “Il buon politico è come il medico”, ha spiegato, offrendo un consiglio anche alle dirigenze dei due partiti oggi seduti al tavolo della trattativa. Serve anche l’impopolarità se aiuta a risolvere “punti non ancora intercettati dall’opinione pubblica”. “La azione di molti uomini politici rischia di non essere compresa subito, ma dopo, quando la strada intrapresa porta i suoi frutti, si hanno due risultati: si è fatto il bene del Paese e si conquista la fiducia dei cittadini”. Il buon politico bada alla salute del Paese, non alle sue rimostranze, ha concluso in sostanza.


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