Sperone tra le porte d’accesso alla Campania della droga colombiana

Il Rapporto della Dia sulla criminalità organizzata: gli stupefacenti arrivavano dal Sud America, attraverso Spagna e Olanda, arrivavano fino in Irpinia

Direzione Investigativa Antimafia - immagine di repertorio

Sperone in provincia di Avellino rappresenta una delle porte per lo smistamento e la diffusione della droga in arrivo dalla Colombia, attraverso la Spagna e l’Olanda. È quanto emerge dall’ultimo rapporto della direzione investigativa antimafia, a proposito della criminalità in Campania. L’Irpinia attraverso il corridoio di Sperone rientra nelle rotte delle sostanze stupefacenti colombiane per la Campania, che trovano approdo: a Napoli attraverso Secondigliano e San Giovanni a Teduccio, quindi, Acerra, Sant’Antimo, Roccarainola; Caserta, attraverso Marcianise e Maddaloni. Da questo snodo si riforniscono inoltre alcune zone di Roma. Secondo la ricostruzione della Dia, l’intera organizzazione dei traffici è gestita in maniera industriale, affidata al lavoro di broker esperti, che importano la droga dall’Estero, la stoccano per poi distribuirla ai grossisti. In questo modo i clan accumulano quelli che il rapporto definisce i tesori frutto delle attivitá illecite. Per chiarire le modalità, si rinvia ad una operazione conclusa nel dicembre del 2018 dalla Dia di Napoli, classificata come “Snake”. Un imprenditore e suo figlio nel nolano gestivano una grande organizzazione per la importazione di ingenti quantitativi di droga per conto di potentati criminali campani.

 

 

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