Alla IIA di Flumeri l’Italia metalmeccanica presenta il conto al Governo

Dalle 15 i Segretari nazionali Raffaele Apetino (Fim), Michele De Palma (Fiom) e Gianluca Ficco (Uilm) si confronteranno con i rappresentanti istituzionali locali del territorio irpino per definire la piattaforma unitaria di rilancio del polo industriale dei pullman

Lo stabilimento ex Irisbus oggi della IIA, Industria Italiana Autobus

Alla IIA di Flumeri l’Italia metalmeccanica presenta il conto al Governo questo pomeriggio. I vertici nazionali di Fim-Fiom-Uilm saranno a Flumeri dalle ore 15 alle ore 17 per partecipare ad un’assemblea con i lavoratori della Industria Italiana Autobus. I Segretari nazionali Raffaele Apetino (Fim), Michele De Palma (Fiom) e Gianluca Ficco (Uilm), si confronteranno con i rappresentanti istituzionali locali, regionali e nazionali eletti sul territorio irpino con l’obiettivo di definire una piattaforma unitaria in grado di rilanciare la questione del polo industriale dei pullman. L’incontro di oggi non è casuale. Il 18 luglio al Ministero dello Sviluppo economico è stato convocato il tavolo per fare il punto sul completamento della ricapitalizzazione decisa dai soci lo scorso 29 gennaio ma a procedura aperta fino al 28 luglio, data oltre la quale uno dei contraenti si è già detto pronto a defilarsi: Invitalia.

La sede del Ministero dello Sviluppo Economico

SCADONO I TERMINI PER TROVARE IL QUARTO SOCIO E I 9 MILIONI DELLA QUOTA ANCORA NON VERSATA. Il Ministero dello Sviluppo Economico ha riconvocato le parti per affrontare il tema del definitivo riassetto societario. Mancano 9 milioni di euro da sottoscrivere per il 30 per cento delle quote inoptate, dopo l’aumento di capitale sottoscritto il 29 gennaio. Manca il quarto socio chiamato ad aggiungersi a Leonardo, a Invitalia e alla turca Karsan. La convocazione rappresenta un segnale lanciato per rassicurare sindacato e, soprattutto i lavoratori, che stavolta attendono risposte non più rinviabili. A Flumeri e a Bologna le aspettative e i problemi sono diversi, ma sono comuni le prospettive. Da ormai dieci anni si attende il momento in cui una società eternamente annunciata diventi compiutamente una fabbrica di pullman in grado di crescere imponendosi sul mercato internazionale.

«IL PROGRAMMA DI COSTRUZIONE DELLA INDUSTRIA DEI PULLMAN È DI FATTO FERMO AL 29 GENNAIO SCORSO». La premessa di questa mobilitazione è la mancanza di passi in avanti nel percorso di costruzione della industria dei pullman. «Entro il mese di luglio il governo avrebbe dovuto comunicare il nome del nuovo imprenditore, e sarebbero dovuti già iniziare i lavori per la sistemazione del tetto e il montaggio della nuova linea di produzione», ha ricordato nei giorni scorsi la Uilm, presentando l’appuntamento attraverso una nota di Gaetano Altieri. «Avremmo dovuto partecipare a tavoli di confronto in Regione per discutere di formazione e rotazione del personale e anche su questo siamo rimasti ai soli annunci». Quanto alle «linee guide presentate dall’ing. Bene», amministratore delegato della IIA, «sono rimaste al palo e si corre il rischio di arrivare alla fine dell’anno senza aver dato concretezza ai piani presentati alle organizzazioni sindacali presso il  Ministero nel febbraio scorso».

Industria Italiana Autobus al Ministero Lavoro a Roma. Al centro del tavolo l’ad di IIA, Antonio Bene (repertorio)

LE RASSICURAZIONI DEI DEPUTATI PENTASTELLATI NON BASTANO. In questo scenario, sottolinea Altieri, servono atti concreti, non bastano le belle parole. «Vorremmo dar credito alle rassicurazioni arrivate da parte di qualche deputato Irpino, ma purtroppo la situazione di stallo in cui versano sia lo stabilimento di Bologna che di Avellino, ci impone di riprendere in mano la vertenza non escludendo  la ripresa della mobilitazione». In definitiva, conclude il segretario provinciale della Uilm, «temiamo che il progetto di polo per la costruzione di autobus in Italia sia tornato a rischio e per questo stimoliamo tutte le parti  a fare fronte comune per ridare una speranza concreta ai lavoratori che da otto lunghi anni aspettano una soluzione definitiva».


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