Si eleggono 45 sindaci in Irpinia e ad Avellino

Avellino al voto tra una settimana. Scaduti i termini per gli apparentamenti senza alcun accordo da parte dei candidati Luca Cipriano è Gianluca Festa. Da oggi le intese saranno possibili solo a livello politico, cioè non inciderano sulla ripartizione dei seggi. Le forze politiche potranno annunciare l’eventuale sostegno comunque ad uno dei due candidati in maniera informale.

Dal 2013 in poi non sono mai stati stabiliti collegamenti al secondo turno. L’ultima volta fu nel 2009, quando si accordarono il candidato del Pd Giuseppe Galasso e uno degli sfidanti sconfitti, Gianluca Festa, siglando un ticket che li portò ad essere per cinque anni sindaco e vicesindaco. Quest’anno i due candidati, Luca Cipriano è Gianluca Festa, hanno rinunciato ad accettare o proporre collegamenti, preferendi proseguire autonomamente.

In primo luogo perchè tendono a proteggere i seggi conquistati a vantaggio dei propri candidati di lista, poi perchè il presupposto per un apparentamento è sancire un’alleanza politica organica, oggi difficile per molte ragioni non tutte locali. L’ultimo vero apparentamento registrato ad Avellino in questo senso fu anche il primo nella storia locale della elezione diretta. Ne furono protagonisti nel 1995 Antonio Di Nunno ed Ettore De Socio, i candidati delle forze eredi della Democrazia Cristiana e del Partito Comunista, un anno dopo lo scioglimento della prima, cinque anni dopo la trasformazione del secondo. Il patto del secondo turno si rivelò un laboratorio di ciò che avvenne un anno dopo, la nascita de L’Ulivo, per convergenza del Partito Popolare di Gerardo Bianco dei Comitati di Romano Prodi e del Pds di Massimo D’Alema.

Luca Cipriano, candidato sindaco del Centrosinistra e l’ex Ministro Gerardo Bianco, segretario del Partito Popolare che con Romano Prodi, Massimo D’Alema e Walter Veltroni aprirono il cantiere de L’Ulivo nel 1995

IL NAZARENO: AVELLINO LABORATORIO DEL NUOVO CENTROSINISTRA. Nel contesto attuale la politica (in Italia come nel resto del Continente) sta ricostruendo la propria credibilità dall’Opposizione, rivendicando il suo ruolo insostituibile (per dettato costituzionale) alla luce dei limiti dimostrati dall’antipolitica nell’esperienza di governo. Mentre il Movimento 5 Stelle a Palazzo Chigi con il “suo” Premier Giuseppe Conte sta riscoprendo e praticando una massima andrrottiana dell’ultima fase della Prima Repubblica, “…meglio tirare a campare che tirare le cuoia”, la Lega lavora al cantiere di una coalizione politica espressione della destra sovranista con Fratelli d’Italia, aspettando la resa di Silvio Berlusconi per cooptare anche Forza Italia. Ma tra gli Azzurri, come dimostra il caso clamoroso dello strappo Irpino ad Avellino, Ariano e Montoro, sono in tanti e autorevoli i dirigenti e i rappresentanti istituzionali che proprio non ci stanno a seguire Matteo Salvini dell’avventura sovranista sul modello trumpiano.

Mara Carfagna durante il suo intervento ad Avellino a sostegno del candidato sindaco Dino Preziosi

In questo senso, la Vicepresidente del Partito Democratico, Anna Ascani, è stata chiara venerdì sera nel suo intervento con i dirigenti e le rappresentanze istituzionali del Pd avellinese, pronunciando la parola “laboratorio”. La Ascani, ricordando che in Irpinia il Movimento 5 Stelle è fuori dal ballottaggio, ma è ancora nettamente il primo partito alle europee in provincia, ha messo in guardia il candidato Luca Cipriano da un avvicinamento troppo plateale ai pentastellati che potrebbe rivelarsi un boomerang. La partita vera resta quella tra democratici e sovranisti, ha ricordato la Ascani, evocando posizioni che nel Pd oggi professano anche Nicola Zingaretti, Paolo Gentiloni e Giuliano Pisapia, oltre a Matteo Renzi e Carlo Calenda. I 5s sono in caduta verticale, consegnati al ruolo di comprimari della Lega, osservano dirigenti dei Dem, di Forza Italia e del centrismo cattolico democratico, che si appresta a decidere dove e come collocarsi di qui alla prossima delicatissima legge di bilancio. Apparentamenti a parte, Cipriano dovrà quindi badare ad arrivare al traguardo senza particolari debiti di riconoscenza con chi alle urne il 26 maggio è stato ridimensionato ad un anno da una vittoria, peraltro rocambolesca.

Gianluca Festa durante la presentazione degli esperti presso il suo Comitato elettorale. Accanto a lui,

FESTA POSSIBILISTA, PENSA ALL’OPA SU VIA TAGLIAMENTO. Discorso diverso sui Cinque Stelle per Gianluca Festa, che in queste ore sembra pronto ad approfittare della presa di distanze nei suoi confronti venuta dal Nazareno (e in una misura meno marcata) dagli ambienti regionali, per intercettare il consenso nel campo sovranista in chiave anti Pd. Non a caso il riferimento alla posizione comune con i pentastellati sulle questioni idriche, che nelle competenze del Comune di Avellino si limitano alla partecipazione dell’Alto Calore. Secondo molti osservatori lo schema di Festa replica quello del 2013. Ottenere il massimo risultato dell’ente capoluogo alle urne, per poi marciare sul coordinamento provinciale del Pd una volta ottenuta la fascia tricolore.

Umberto Del Basso De Caro al Green Park Hotel segue il discorso del candidato sindaco opposto al Partito Democratico, Gianluca Festa, a capo di una coalizione civica

M5S ALLA RICERCA DI UN RUOLO. A differenza delle altre forze politiche in campo, i 5 Stelle ad Avellino sono in campo per giocarsi una partita politica. «Ciò che resta dalla campagna elettorale sono le proposte del M5S», aveva detto in conferenza stampa il Sottosegretario di Stato Carlo Sibilia. «Sono sul tavolo per tutti: i contatti per l’Eliseo, le potenzialità per l’Ospedale Moscati, i 700 posti di lavoro da creare grazie al patto sociale con gli enti locali previsto nella legge del reddito di cittadinanza. È tutto valido».Se fino ad ora nessuno dei due candidati ha manifestato l’intenzione di procedere con collegamenti formali, è evidente l’intento dei Cinque Stelle di ottenere un riconoscimento politico prima di quel termine, per partecipare alla seconda e decisiva settimana di campagna elettorale da protagonisti, al di là dei riconoscimenti in termini di seggi.

Il palco montato dal Movimento Cinque Stelle in via Matteotti ad Avellino per il comizio del Vice Premier Luigi Di Maio accanto al candidato sindaco pentastellato Ferdinando Picariello

PICARIELLO VA CON LA DELEGAZIONE. All’incontro con i candidati sindaci andrà Ferdinando Picariello con una delegazione del Movimento. L’obiettivo dichiarato è mettere sul tavolo alcune delle questioni ritenute irrinunciabili dai 5 Stelle in questa campagna elettorale, dal pacchetto per l’ambiente, con riferimento principale all’Isochimica e al disinquinamento di Pianodardine, alla maggiore partecipazione dei cittadini con meccanismi più spinti dei democrazia diretta.


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