I vigneti di Candriano bruciati dalla grandinata. Torella: stato di calamità

La giunta Delli Gatti pubblica la delibera che consente l'apertura dell'iter per chiedere il riconoscimento dello stato di calamità naturale e fa da apripista per tutti gli altri comuni colpiti dal maltempo. A questo si aggiunge il report redatto da Copagri che lancia il monito "Fate presto" agli agricoltori, per la stesura della documentazione da destinare all'istruttoria regionale prima e governativa poi

I vigneti di Candriano bruciati dalla grandinata. Il Comune di Torella chiede lo stato di calamità. Il violento nubifragio con la grandinata che si è abbattuta lo scorso 23 maggio nella zona ha causato non pochi danni all’agricoltura e alle aziende irpine, concentrate in particolar modo fra la Valle del Calore e l’Ufita. Dopo il ‘primo soccorso’ di Copagri Campania e del pool di tecnici e agronomi che in provincia di Avellino fanno riferimento alla sede di Salza Irpina, tocca ai Comuni invitare le aziende a produrre la documentazione necessaria ad ottenere il riconoscimento dello stato di calamità naturale. A fare da apripista rispetto a tutte le amministrazioni coinvolte, e ad invitare gli agricoltori è stato il Comune di Torella De Lombardi, che all’indomani della prima verifica documentata dalla polizia municipale ha portato in giunta l’adozione della delibera che certifica la sussistenza dei requisti per accedere al Fondo Nazionale di Solidarietà.

“I cittadini interessati sono invitati a segnalare i danni subiti utilizzando il modulo allegato; le segnalazioni dovranno pervenire entro il 10 giugno 2019 mediante consegna a mano all’Ufficio Protocollo oppure tramite i canali di posta ordinaria o certificata. Successivamente, il Comune inoltrerà apposita istanza agli organismi competenti per l’eventuale riconoscimento dello stato di calamità naturale” si legge nel documento pubblicato.

A registrare gravi danni e perdite del raccolto sono stati i vigneti di Candriano e gli oliveti. La violenta grandinata che si è abbattuta nella fascia geografica che comprende l’Alta valle del Calore e l’Ufita ha causato ingenti danni alle coltivazioni, colpendo in maniera particolare i vigneti. Allarmati dai coltivatori della zona, gli amministratori di Torella hanno deciso di intervenire nell’immediato, per tentare di mitigare il danno ormai subito.

Frigento. La grandinata del 23 maggio 2019

Nella giornata di lunedì 3 giugno intanto, gli alti vertici Copagri Campania interpelleranno la Provincia, le Comunità Montane e gli uffici regionali competenti per sollecitare le verifiche. “Gli agricoltori devono immediatamente recarsi nei comuni di residenza dell’azienda e compilare una relazione dettagliata sul danno subito a causa del maltempo, declarare quali colture sono state danneggiate e fornire tutte le informazioni utili” spiegano gli addetti ai lavori dell’associazione regionale.

Copagri ricorda infatti che soltanto le imprese iscritte alla Camera di Commercio e fornite del ‘fascicolo del produttore’, ovvero tracciabili per trasparenza civilistica e fiscale, possono accedere alla richiesta di risarcimento. “Fate presto” è il monito lanciato dai tecnici alle prese con la stesura della documentazione da destinare all’istruttoria regionale prima e a quella governativa poi.

Intanto, è bene ricordare che dal 2005 la legge obbliga l’imprenditore agricolo a sottoscrivere una polizza assicurativa per le calamità naturali. Insistono intanto diverse modalità da parte dello Stato di mitigare il danno subito a causa delle calamità naturali: in caso di eccesso d’acqua, e quindi di smottamenti, lo Stato può scegliere di farsi carico di una quota parte dei costi per recuperare gli impianti, ovvero riconosce la produzione partecipa a rimettere in sesto gli impianti. Quando non riesce ad intervenire con proprio fondo di solidarietà, attua altre misure di compensazione. Se un’impresa ha prestiti con le banche per la gestione annuale, le rate del pagamento vengono rimandate di due anni senza penalizzazioni. E’ possibile anche che lo Stato decida di preoccuparsi dei lavoratori, concedendo uno sconto sui contributi personali. Nel caso invece dell’esistenza di una compagnia privata di assicurazione di un prodotto, il perito procede a stabilire il danno attraverso un metodo scientifico, e a moltiplicarlo per ettaro.

Come si arriva allo stato di calamità naturale? Le segnalazioni possono essere presentate agli uffici regionali, o attraverso le agenzie professionali iscritte, oppure dai Comuni. Di solito accade che la Regione utilizzi i tecnici delle Comunità Montane, che in qualità di pubblici ufficiali stabiliscono quale parte del territorio, quale coltura e quanta parte della produzione è stata danneggiata. La percentuale minima quantificabile per rientrare nei parametri previsti dalla legge è del 30 per cento del prodotto danneggiato presente in azienda. C’è particolare attesa soprattutto tra gli operatori dei vigneti di Candriano


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