
Il plico della Lioni- Grottaminarda sarà nelle mani del Ministro per lo Sviluppo Economico Luigi Di Maio domani ad Avellino. Intanto le maestranze sono sul piede di guerra e chiedono alle imprese di fare pressione in Regione Campania per ottenere il pagamento degli stati di avanzamento dei lavori. Dopo la pubblicazione del Decreto Sblocca Cantieri sulla Gazzetta Ufficiale il cantiere della Strada a Scorrimento Veloce Lioni- Grottaminarda ha subito una nuova battuta d’arresto. La Regione Campania e il presidente della Commissione Viabilità e Trasporti Luca Cascone attende una convocazione a Roma per ottenere le consegne ufficiali della stazione appaltante dell’opera e riaprire il cantiere, ma a causa degli impegni della campagna elettorale, la convocazione stenta ad arrivare.

“Il problema maggiore da risolvere è lo sblocco dei cantieri, che deve arrivare non prima di avere pagato le imprese” tuona Salvatore Castellano della omonima impresa impegnata come subappaltatore nella realizzazione dell’opera. “Entro giugno si avvierà una procedura di salvaguardia dei dipendenti, che ad oggi, a cinque mesi dal congelamento dei lavori sono stati “messi” in disoccupazione da parte dell’impresa, ma devono entrare nel programma di sostegno dello Stato attraverso la mobilità”.

Il collasso delle imprese che avanzano crediti da parte del Ministero per le Infrastrutture di svariati milioni di euro, non riesce a sostenere la disoccupazione dei lavoratori, una trentina di operai nel caso della Castellano Costruzioni, tale da rendere necessaria la presa in carico da parte dello Stato per gli ammortizzatori sociali. “Chiedo ai sindacati di farsi carico di questa questione: I dipendenti hanno rispettato un patto fiduciario con l’impresa, che si era impegnata a garantire il pagamento delle spettanze arretrate e il ripristino del cantiere. ma qui nulla pare sia cambiato e noi non siamo più in grado di sostenere questa condizione” continua.
“Sono impossibilitato a garantire la disoccupazione ai miei dipendenti dopo cinque mesi di fermo dei lavori: l’unica strada è la mobilità e i sindacati devo farsi interpreti di questa gravissima crisi determinata dallo stallo politico e dalla mancata comunicazione fra Governo e Regione Campania. La Lioni Grotta resta un’opera dormiente”.
Attivare le procedure per la mobilità intanto, richiede dei requisiti specifici, che con ogni probabilità, l’appalto non possiede. Dal punto di vista burocratico infatti, nulla osta la ripresa dei lavori, nè il trasferimento della titolarità dell’opera alla Regione Campania. Se ufficialmente l’opera non presenta gravi impedimenti, allora spetta al Governo e ai Ministeri competenti precedere con celerità al trasferimento delle funzioni e della cassa.

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