Carlo Sibilia, Sottosegretario di Stato e deputato dell'M5s

Ad Avellino si va verso una sfida a tre tra il Centrosinistra e il Centrodestra e il Movimento Cinque Stelle, con candidati indipendenti espressione delle civiche pronti a sfidare gli schieramenti tradizionali. Le ultime novità in casa Pd-Popolari e Lega-Forza Italia, porteranno in settimana a fare chiarezza nei prossimi giorni. L’impressione è che prima di Pasqua i giochi sulle alleanze saranno fatti. Rimarrà il tempo necessario per mettere a punto le liste.

L’avv Biancamaria D’Agostino

MEDIAZIONE POSSIBILE TRA LEGA E FORZA ITALIA. Nel Centrodestra l’unità potrebbe essere raggiunta sul nome del candidato. Nel confronto a distanza tra gli avvocati Biancamaria D’Agostino e Dino Preziosi potrebbe essere chiamato a superare lo stallo un terzo avvocato, al momento non ancora in campo. Si tratta del neo nominato Coordinatore cittadino Vincenzo Sbrescia, già candidato proprio a supporto di Dino Preziosi nel 2013, figlio del compianto Prefetto Raffaele Sbrescia, noto per il suo equilibrio politico e le capacità professionali, rappresenterebbe anche sul piano generazionale la risposta al candidato messo in campo dal Centrosinistra, Luca Cipriano.

Vincenzo Sbrescia, Commissario cittadino di Forza Italia ad Avellino

Il nome di Sbrescia garantirebbe il superamento dell’attuale stallo nel confronto a Napoli tra Lega e Forza Italia, che entrambi rivendicano spazio e metodo. Contro Biancamaria D’Agostino, segretario dell’Ordine degli Avvocati di Avellino, giudice onorario presso la Corte d’Appello di Roma, socio fondatore dello Studio Legale Associato D Agostino Picciocchi, con numerose docenze all’attivo in passato, non ci sarebbe una ostilità preconcetta e personale da parte degli Azzurri, che in queste ore vengono pressati per abbandonare la strada della corsa solitaria attraverso la Civica “Altra Avellino” in collaborazione con Udc e Democrazia Cristiana.

L’avv. Dino Preziosi

Al contrario il partito di Silvio Berlusconi ad Avellino e in Irpinia punta a difendere un’identità e un prestigio che derivano da una partecipazione al progetto liberale del Cavaliere realizzato in Irpinia e in Campania prima ancora che la stessa Forza Italia fosse costituita. La distanza evidente su molti temi programmatici, inoltre, a partire dalla stessa prospettiva europea all’interno del Ppe, la tradizione e riconoscibilità a livello territoriale, spinge il partito guidato a livello provinciale da Cosimo Sibilia a rivendicare la guida di un eventuale schieramento, laddove il confronto tra i segretari regionali lo rendessero perentorio. La stessa Ines Fruncillo, referente de “L’altra Avellino”, in questi giorni ha indicato nel confronto regionale la sede dove dirimere le controversie con la Lega. In caso di mancato accordo, la Lega potrebbe comunque ottenere nel proprio campo il simbolo di Forza Italia a sostegno di Antonio Trulio, spiegano alcuni osservatori, circostanza tuttavia tutta da verificare.

Ferdinando Picariello, ex vicesindaco di Avellino accanto a Vincenzo Ciampi

M5S, EX VICESINDACO FAVORITO. Nel Movimento Cinque Stelle il confronto interno per la scelta del candidato resta molto riservato in questi giorni. Nessuno lo ammetterebbe in pubblico, ma si guarda con interesse alle vicende interne al Centrosinistra. La candidatura di Luca Cipriano con il Pd e i Popolari potrebbe indurre i pentastellati ad una manovra conservativa, confermando l’ex Vicesindaco Nando Picariello, in luogo dell’ex primo cittadino Vincenzo Ciampi, autoesclusosi da tempo. Del resto, con le candidature nelle altre città sopra i 15mila abitanti di Silvia Romano considerata vicina a Maria Pallini, di Mario Iuorio espressione del deputato Generoso Maraia, ad Avellino potrebbe spuntarla il Sottosegretario Carlo Sibilia proprio con Picariello. Le resistenze che arrivano dal Meet Up cittadino potrebbero rientrare in un contesto fortemente polarizzato come quello che si sta delineando, soprattutto se Forza Italia rientrerà nei ranghi. Nel 2018, nonostante la fresca e robusta vittoria alle elezioni politiche, nelle elezioni comunali i pentastellati non brillarono al primo turno, recuperando a stento il voto di un elettore votante su 5. A differenza di quanto è accaduto nel 2018, questa volta però il Movimento Cinque Stelle sa di poter contare sulla Lega al secondo turno in caso di ingresso al ballottaggio contro il Centrosinistra. Il secondo turno avverrà ad europee già consumate, quando tutti i partiti e i movimenti potranno giocarsi le proprie carte liberamente, con le mani libere.

Luca Cipriano, candidato sindaco incaricato di Avellino per il Centrosinistra

CENTROSINISTRA, CIPRIANO AVVIA LE CONSULTAZIONI. Nel campo tradizionalmente maggioritario ad Avellino, il Centrosinistra, in poche settimane il percorso reso difficile dalle divisioni interne al Partito Democratico sta procedendo con rapidità verso la costruzione della coalizione. Dopo le primarie del 3 marzo, che hanno portato alla elezione di Nicola Zingaretti alla segreteria nazionale, anche grazie alla decisiva spinta data dall’iniziativa della associazione Controvento, con le prime due adunate, le forze costituenti la nuova coalizione hanno superato diversi passaggi, giungendo ad individuare in Luca Cipriano il candidato sindaco e il rappresentante dello schieramento in cantiere. Resta la resistenza del deputato Umberto Del Basso De Caro, in continuità con la sua battaglia congressuale consumata contro Rosetta D’Amelio e l’attuale segretario Giuseppe Di Guglielmo.

Chiara Maffei, dirigente regionale del Pd in Campania

C’è l’iniziativa di alcuni componenti della Direzione regionale, che chiedono ai segretari regionale e nazionale di sconfessare l’operato del partito irpino, sottoscritta da Stefania Di Cecilia, Chiara Maffei, Antonio Sirignano, Assuntina Iannaccone, Adriana Guerriero, Amedeo Guadagno, Maddalena Pennacchio, Antonio Russo, alla quale la segreteria provinciale e le forze alleate hanno risposto accelerando le operazioni. Al di là del merito di un confronto tra il gruppo dirigente e dei suoi numeri maggioritari oggi nel Pd, il dissenso rappresentato dai firmatari si scontra con lo scenario nel quale la sfida elettorale del 26 maggio si svilupperà per i Democratici. Per Nicola Zingaretti, riuscito a far ripartire un consenso intorno al partito predicando l’unità e recuperando pezzi di un Centrosinistra messo in archivio da Matteo Renzi nel 2013, conteranno i numeri che usciranno dalle urne. La richiesta dei firmatari di non concedere il simbolo al Pd nella città capoluogo tradizionalmente roccaforte del Pd in Campania, capoluogo sovraesposto nel contesto regionale, appare di difficile praticabilità anche se venissero riconosciute ragioni che in questo momento configgono con la situazione reale del partito. Dopo due anni di commissariamenti e ricorsi, celebrare le primarie ad Avellino, così come in molte le città italiane chiamate al voto, spalancherebbe le porte ad una facile avanzata delle forze che oggi governano il Paese indisturbati dalla opposizione dei deputati e senatori eletti a Camera e Senato.

La presidente del consiglio regionale, Rosa D’Amelio

Pesa in questo momento la sfida che Nicola Zingaretti sta portando avanti nel Paese, come in questi giorni lo stesso Governatore della Campania, Vincenzo De Luca, sta constatando sulla vicenda della Sanità, al centro di un braccio di ferro tutto politico con il Movimento Cinque Stelle. La Presidente del Consiglio Regionale e il segretario regionale Leo Annunziata stanno giocando ad Avellino una partita decisiva per la credibilità del Partito Democratico campano, destinato a terminare la sua esperienza in Irpinia in caso di una nuova sconfitta al Comune di Avellino, a un anno di distanza dal tonfo rimediato al secondo turno sotto il fuoco amico, dopo aver conquistato con il Centrosinistra la maggioranza assoluta al primo turno.


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