La Dogana di Avellino in piazza Amendola. Il luogo è uno dei simboli storici della città. I primi sedimenti documentati risalgono all'anno 1.009

Di fronte al peggioramento delle condizioni in cui versa la Dogana di Avellino, il Comitato chiede un incontro al commissario prefettizio Giuseppe Priolo.

«Siamo un gruppo di cittadini che da anni segue le vicende del recupero di uno dei pochi monumenti storici presenti in città, la Dogana dei Grani», si legge in una nota firmata dal “Comitato Salviamo la Dogana”.

«Il monumento versa ormai in condizioni deplorevoli, divorato dalle erbacce, affogato nell’immondizia, abitato da topi, degradato nel tempo anche dalle lentezze burocratiche e  da giochi di piccoli interessi», spiegano.

Peraltro, «non sta agevolando il recupero della Dogana di Avellino l’azione, pur doverosa, della magistratura che sovrappone i suoi tempi al desiderio di una prossima, civica fruizione», si osserva. Tuttavia, «prima che si apra la prossima campagna elettorale, nella quale la povera Dogana diventerà al solito merce di promesse e di menzogne, desidereremmo incontrarLa, pur consci di tanti problemi che Lei deve affrontare nell’efficace opera di commissario straordinario, per comprendere quali passi ha compiuto nel frattempo l’apparato amministrativo del Comune, dopo la procedura di esproprio, e quali soluzioni è possibile adottare nell’immediato per uscire dal terribile degrado in cui versa». 

L’antica Dogana di Avellino nel suo splendore

 

 

 

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