La Presidente del Consiglio Regionale Rosetta D'Amelio

«Credo che non si possano dettare condizioni in un partito che si chiama “democratico”»: è quanto ha affermato la presidente del consiglio regionale, Rosetta D’Amelio, replicando alle parole pronunciate dal deputato Umberto Del Basso De Caro, durante la presentazione ufficiale dell’associazione promossa dal consigliere comunale uscente, Livio Petitto, denominata “Ora Avellino”, con le quali l’esponente sannita ha paventato l’ipotesi di uno strappo al Comune di Avellino, in vista delle elezioni amministrative. (Leggi l’articolo)

«Soprattutto chi sta nelle istituzioni – ha poi proseguito la numero uno dell’assemblea campana – dovrebbe mostrare senso di responsabilità ed equilibrio, sforzandosi di mediare tra le posizioni, per salvaguardare l’unità del partito. E’ tempo, quindi, di abbassare i toni».

A De Caro è stato anche ricordato che, in quanto eletto dal territorio, è il rappresentante di tutte le componenti del Pd: «Non è stato votato soltanto da una parte, ma da tutti, anche da me. Ci si aspetterebbe quindi che tenesse conto delle diverse posizioni presenti nel partito, anziché puntare i piedi per terra».

Rispetto alla richiesta di convocare le primarie per la definizione del candidato sindaco di Avellino, D’Amelio ha espresso la sua opinione: «Le consultazioni non si possono imporre, ma sono il frutto delle dinamiche del confronto interno. Si fanno se ci sono più candidati in lizza. Al momento, non mi sembra ci sia questa esigenza».

E’ stato poi ricordato che il Pd non sta compiendo il percorso elettorale da solo, ma l’obiettivo politico è costruire una coalizione di centrosinistra. Non si può quindi pensare di compiere scelte, senza la condivisione degli altri partiti e delle realtà sociali coinvolte: «Le primarie non possono essere decise ed indette autonomamente ed unicamente dal Pd. Occorre anche il via libera degli altri. Dovrebbero essere primarie di coalizione. Di tutto ciò finora non se n’è discusso».

«Voglio precisare – ha poi specificato D’Amelio – che non sono contraria per principio alla consultazione, ma non si può credere che qualcuno imponga un percorso. Le opzioni in campo vanno valutate collegialmente dal partito e dagli alleati, per costruire il miglior progetto politico ed amministrativo possibile. Non si può trasformare tutto in una conta interna. I cittadini non comprenderebbero e sarebbe l’ennesima occasione sprecata».

E’ stata quindi ribadita la linea definita a via Tagliamento, per le prossime scadenze elettorali ed in particolare per la città capoluogo, confermata dal segretario regionale del Pd: «C’è bisogno di un’alleanza di centrosinistra che sia la più larga possibile. Questa è anche la linea richiamata da Zingaretti. Il punto di partenza, quindi, non possono essere i nomi, ma i contenuti programmatici su cui cementare l’intesa».

Netta, quindi, l’indicazione del cammino da intraprendere: «E’ il momento di mettere da parte i personalismi e le divisioni, andando oltre le solite diatribe interne. Di fronte a noi abbiamo una sfida più importante e significativa, che riguarda i destini dei territori e delle nostre comunità, la missione degli enti locali ed il rilancio di una proposta politica alternativa alle destre e ai movimenti demagogici».

D’Amelio ha infine precisato le priorità a cui il progetto dovrebbe rispondere: «Dobbiamo essere lungimiranti. Soltanto con una proposta credibile e con candidati autorevoli riusciremo a raccogliere il consenso necessario per vincere le elezioni e governare. Il rinnovamento radicale delle liste è il principale segnale di svolta che potremmo dare agli elettori che chiedono un cambiamento».


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