Sant’Angelo, mille visitatori al Presepe vivente di Casa Loreto

Circa 40 figuranti hanno accolto i visitatori fra le stanze dell'antico abitato gentilizio ubicato nel cuore del paese. Le offerte raccolte dai ragazzi della parrocchia saranno devolute alle famiglie bisognose.

La suggestiva cornice di Casa Loreto, villa gentilizia ubicata nel cuore del centro storico di Sant’Angelo dei Lombardi, ha fatto da scenografia al Presepe Vivente. Una due giorni di rappresentazione della natività e del senso più profondo del Santo Natale promossa dal gruppo di giovani della Parrocchia Sant’Antonino Martire e dal parroco Don Piero Fulchini, che in questa quarta edizione ha coinvolto intere famiglie e artigiani del posto.

Il 29 e il 30 dicembre, l’alone magico di Casa Loreto si è rivelato il palcoscenico naturale non solo di una narrazione tradizionale della nascita di Gesù, con la ricostruzione dell’ambientazione storica, ma anche un luogo mistico in cui riscoprire il messaggio universale che la celebrazione del Natale porta con sè: l’amore che si rinnova e pervade i cuori, che rinasce e si fortifica.

Centurioni romani, angeli, venditori ambulanti, lavandaie, donne impegnate nella lavorazione della pasta a mano nelle fornaci, falegnami, calzolai, scrivani. L’intero presepe disposto nelle sale della villa per interpretare al meglio la scenografia della nascita di Gesù secondo un racconto ben preciso. Suggestivo il messaggio finale della narrazione, che incita ad una riflessione profonda su quanto la società e il singolo si stia allontanando dai veri valori della vita, e sulla necessità di riscoprire il significato profondo delle cose.

A diffondere il significato della festività, i bambini iscritti al primo anno di catechismo, ma anche diversi artigiani, intere famiglie con bambini e diverse persone adulte che hanno scelto di dare un contributo alla scena.

I circa 40 figuranti hanno cucito in autonomia gli abiti, mentre alcune fattorie hanno trasportato fino al centro storico gli agnelli, le pecore e gli altri animali. “Lavoriamo a questo evento in canonica da circa quattro mesi: il lavoro è tanto ed è anche impegnativo” raccontano i ragazzi della Canonica che affiancano Don Piero. “Dalla preparazione del coro dei bambini, agli abiti, alla scelta dei mestieri da rappresentare. Poi c’è la scrittura dei testi, che è stata curata da Don Piero con il nostro aiuto”.

Nella due giorni di sabato e domenica il portone in ferro battuto di Casa Loreto è stato varcato da centinaia di visitatori, giunti anche da fuori regione. L’affluenza è stata alta e ha costretto i figuranti a duplicare gli spettacoli. Attraverso la rappresentazione del presepe vivente, inoltre, sono stati accesi giusti riflettori su un edificio di grande rilevanza storica del paese, che conserva i tratti architettonici delle abitazioni gentilizie, con il cortile, il pozzo, le vecchie fornaci.

La capanna che ha ospitato Giuseppe e Maria e uno splendido Gesù Bambino è stata allestita sul terrazzo della villa, sotto un cielo tappezzato di stelle e tutte le costellazioni osservabili ad occhio nudo. “Siamo già a lavoro per l’anno prossimo, e immaginiamo più giorni di rappresentazione, e un ampliamento della scenografia. Ad oggi ci riteniamo soddisfatti perchè abbiamo raggiunto il nostro obiettivo: costruire insieme lo spirito del Natale, vivere il senso di comunità, e raccogliere le offerte da destinare alle famiglie bisognose” continuano.

Rispetto ai quattro spettacoli al giorno previsti, l’affluenza di domenica ha reso necessari ben sei spettacoli, con l’ingresso di oltre 90 persone per turno. “Un ringraziamento speciale per quanto è stato fatto va a Don Piero, che ha lanciato l’idea e che è la vera anima del nostro lavoro. Sarà lui inoltre ad occuparsi di distribuire le offerte a quanti ne hanno bisogno”.

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