Da Montemarano ad Amalfi in treno, ecco la via del vino

Questa mattina la presidente del Consiglio regionale Rosetta D'Amelio e il Presidente della IV commissione trasporti Luca Cascone hanno incontrato i 24 sindaci dei comuni interessati dal tracciato ferroviario dell'Avellino Rocchetta. E' stata presentata una bozza di protocollo d'intesa teso a regolare la collaborazione per il progetto di riqualificazione delle stazioni ferroviarie dismesse

Con il binario fisso alla stazione di Avelino dedicato al treno turistico Avellino Rocchetta si costruisce la possibilità di una sola linea di arrivo dalla costiera amalfitana verso le “vie del vino” e viceversa, dall’entroterra irpino verso la costiera campana. L’ambizioso progetto di rilancio della tratta turistica regionale voluta dall’esecutivo di Vincenzo De Luca e che ha visto l’impegno in prima persona della Presidente del Consiglio regionale Rosetta D’Amelio, inizia il suo complesso processo di costruzione, così come annunciato già nell’incontro di Lioni promosso dal sindaco Yuri Gioino e con la collaborazione della direzione generale della Fondazione Fs guidata dall’ingegnere Cantamessa.

L’arrivo del treno alla stazione di Rocchetta Sant’Antonio
La stazione di Montefalcione

Questa mattina infatti, la presidente D’Amelio e il presidente della IV Commissione regionale Luca Cascone con delega ai trasporti, hanno convocato in Regione Campania ben 24 amministrazioni comunali della provincia di Avellino per discutere della bozza di protocollo di intesa fra la Regione Campania e i comuni, per l’elaborazione di una proposta di recupero, riqualificazione, valorizzazione e sviluppo della linea ferroviaria Avellino- Rocchetta Sant’Antonio. “La riunione è stata utile a informare i primi cittadini – ha dichiarato la presidente D’Amelio – sullo stato dell’arte del bando regionale per il rifacimento e il recupero delle stazioni. Nei prossimi giorni le Giunte comunali riceveranno, e saranno chiamate ad approvare, un protocollo di intesa con la Regione Campania propedeutico ai futuri interventi sui manufatti della ferrovia voluta da Francesco De Sanctis”.

Stazione di Conza della Campania
I Comuni coinvolti dal passaggio della tratta intanto, sono Salza Irpina, Montefalcione, Montemiletto, Lapio, Taurasi, Luogosano, San Mango sul Calore, Paternopoli, Castelvetere sul calore, Castelfranci, Montemarano, Cassano Irpino, Montella, Bagnoli Irpino, Nusco, Sant’Angelo dei Lombardi, Lioni, Morra De Sanctis, Andretta, Conza, Cairano, Calitri, Aquilonia e Monteverde. Delle 33 stazioni che insistono sul tracciato, c’è stata già una prima scrematura per gli interventi da realizzare.

Poi c’è il marketing che ruota intorno alla ferrovia e alle stazioni. Come aveva preannunciato lo stesso direttore generale della Fondazione Luigi Cantamessa, il tracciato del treno storico e paesaggistico dovrà tenere insieme un racconto, e intessere nel contempo una trama, che non è ascrivibile soltanto all’attenzione per lo skyline fruibile dal viaggiatore affacciato al finestrino, ma soprattutto all’immersione in un contesto singolare e particolare, tipico e accogliente.

Già in occasioni precedenti, infine, è stata accennata l’idea di riqualificare le stazioni con la pietra e il legno, per aggiungere un ulteriore tassello alla visione complessiva di recupero in chiave innovativa, e nell’ottica della valorizzazione delle eccellenze locali. Nella riunione agostana del Coordinamento di Lioni intanto, gli stakeholders si erano confrontati sull’opportunità di costruire un brand connotativo dell’Irpinia, con tipicità, un percorso emozionale sul turismo esperienziale, l’allestimento di vetrine di prelibatezze enogastronomiche e valorizzazione del patrimonio immateriale.



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