La nuova sfida per la linea ferroviaria Avellino-Rocchetta è il marketing turistico. Un coordinamento tra i sindaci interessati al tracciato produrrà un piano da sottoporre alla Regione Campania per il finanziamento.

Adesso tocca ai Comuni, alle associazioni e ai privati riunirsi in un coordinamento provinciale e avanzare proposte unitarie da candidare a Regione Campania, Fondazione Fs e Ministero per i Beni e Attività Culturali. Con il completamento della riqualificazione della linea ferroviaria Avellino Rocchetta si apre una nuova fase di programmazione che chiama in causa i territori lambiti dalla strada ferrata, per l’adozione di politiche turistiche di lungo respiro che possano far decollare l’economia locale e nuovi flussi.

Il referente di Fondazione Fs Cantamessa, quello dell’associazione Inlocomotivi Mitrione e l’allora deputato Luigi Famiglietti a Lacedonia, in occasione della prima corsa dimostrativa del treno altarino tra Lioni e Rocchetta Sant’Antonio nell’estate 2016

L’incontro promosso dalla Presidente del Consiglio Regionale campano Rosetta D’Amelio a Lioni ha visto la partecipazione del Presidente della Fondazione Fs Francesco Cantamessa, dei sindaci interessati dal passaggio della ferrovia e delle associazioni. L’incontro ha definito la strategia di massima da adottare e l’orizzonte di una comune politica di marketing turistico su cui convergere. Sono stati discussi infatti aspetti tecnici, amministrativi ma anche politici: un interfaccia che ha fatto emergere la necessità di istituire un comitato rappresentativo diretto a farsi portavoce del coordinamento generale e dialogare con Regione, Fondazione e Ministero.

Rosa D’Amelio Presidente del Consiglio Regionale della Campania

Mentre la Presidente D’Amelio ha incoraggiato i presenti in sala sulle nuove opportunità di finanziamento che saranno licenziate con bandi regionali, e la diffusione di misure ad hoc per la riqualificazione delle stazioni dismesse, il presidente di Fondazione Fs Luigi Cantamessa ha sottolineato aspetti tecnici di primaria importanza: “In Europa è la visuale che determina l’appetibilità del treno, e ad oggi l’Avellino Rochetta penetra la boscaglia che impedisce di ammirare il paesaggio. L’unico tratto in cui il treno rallenta è all’altezza del lago di Conza. Sarebbe opportuno, al tal proposito, istituire un tavolo tecnico che intervenga sui terreni demaniali e comunali per aprire la visuale della cassaforte ferroviaria irpina”. L’intervento di pulizia del tracciato- che dovrebbe essere ripetuto fra 100 anni- unitamente ad una valida offerta turistica sostenuta da treni ad hoc, dovrebbe dare risultati inaspettati e in poco tempo. Non solo. Lo stesso Cantamessa si farà portavoce presso il Governo per rendere percorribile la strada ferrata a piedi nei periodi in cui sono escluse le corse.

Certo bisogna procedere per gradi e costruire l’offerta, il brand. Come ha sottolineato Luigi D’Angelis, sindaco di Cairano, che ha avanzato l’ipotesi di promuovere la nebbia che è possibile ammirare a valle dalla rupe del piccolo borgo, oppure di valorizzare in maniera esponenziale ‘la coltivazione dei mosconi (i siensi) dell’intelletto’. Tutti aspetti che concorrono a creare il mito, l’attrattiva che dovrà spingere i turisti a viaggiare in Irpinia. Ed è nelle maglie di questo canovaccio, che il marketing prender forma: i vini, il verde, il paesaggio, il silenzio e l’ospitalità. Senza contare che sarà possibile mettere a regime “la suggestione delle acque” come ha suggerito D’Amelio, con la previsione di un apposito treno promosso da Caposele e dagli altri comuni interessati. “In Svizzera ci sono tutti i servizi e sono molto efficienti, ma mancano i sorrisi e l’ospitalità è un concetto troppo distante per loro” continua Cantamessa. “In questo versante d’Italia non c’è particolar efficienza ma c’è ospitalità e accoglienza. Stiamo lavorando con la Federico II di Napoli per avere un modello di stazione che deve essere un “abbraccio della comunità locale”, un luogo in cui non sarà possibile vendere coca cola, nè patatine, ma solo prodotti a Km zero”.

Il passaggio a livello di via Appia ad Atripalda oggetto di lavori di sistemazione in questi giorni

Il target turistico di riferimento sarà in prima battuta quello campano, per poi espandersi a quello nazionale e internazionale. Un percorso che implica il coinvolgimento diretto del territorio e dei suoi portatori d’interesse, che dovranno adeguare l’offerta turistica, con attività ricettive e eventi. “Se la Regione finanziasse le corse del treno anche il venerdì- oltre al sabato e alla domenica- i visitatori diventerebbero turisti con necessità di pernottamento” ha aggiunto Cantamessa. “Ci sono tutte le condizioni per investire qui e dare un futuro a questa impresa”.

Nel contesto del piano di riqualificazione delle stazioni ferroviarie irpine, si inserisce la strategia del progetto pilota per le aree interne con l’azienda forestale. “De Luca sostiene l’idea di riqualificare le stazioni con il legno, ovvero con la materia prima locale, per sostenere il decollo di un indotto che potrebbe avere sbocchi produttivi”.

Mentre il presidente provinciale Unpli Giuseppe Silvestri ha confermato la necessità per le associazioni di fare rete e ha annunciato un piano per la ricettività che coinvolge le case in fitto, il vice sindaco di Atripalda Anna Nazzaro ha presentato richiesta di programmare il transito del treno in occasione di Giullarte nella tre giorni di settembre, per inserire il Comune di Atripalda del panel dell’offerta turistica.

La strategia di marketing viene sintetizzata infine dal sindaco di Teora Stefano Farina: “Il treno è lo strumento, le stazioni ferroviarie saranno la vetrina e i nostri paesi devono essere il prodotto da acquistare. Per questo la nostra proposta sarà il percorso dei mulini, quello delle acque, i castelli, i carnevali storici, e tutto il patrimonio di cultura e tradizioni che ogni borgo custodisce. Dovremmo offrire un turismo esperienziale, fatto di partecipazione attiva del turista alla mietitura, alla trebbiatura, all’uccisione del maiale e altri rituali”.


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