Alto Calore, 10 giorni per ricapitalizzare. Spunta la terza opzione

TRA I SINDACI SOCI SI FA AVANTI UN'IPOTESI ALTERNATIVA ALLA EVENTUALE PRIVATIZZAZIONE Intanto: la Cisl insiste: no al privato, acqua pubblica. Le posizioni di Eic e Acs spa. Il nodo della tariffa

A dieci giorni dalla Assemblea (fatta slittare al 21 dicembre dall’Amministratore unico su richiesta dei sindaci) si moltiplicano gli appelli per un piano B. Dal sindacato a tanti amministratori locali sollecitano il vertice dell’Alto Calore e gli stessi azionisti a riconsiderare la partita della ricapitalizzazione. Accanto a questa opzione, si ipotizza per l’Assemblea del 21 una via alternativa da esplorare rapidamente, attraverso un confronto con la Regione Campania. In sostanza, si punta a ridiscutere i termini dei rapporti tra il gestore idrico, oggi l’Alto Calore, e il proprietario delle reti, degli impianti e delle adduttrici, il Governo di Palazzo Santa Lucia. Tradotto in concreto, esiste tra i soci chi sostiene la praticabilità di una terza via tra ricapitalizzazione interna, cioè dei Comuni, e l’ingresso di un privato, che non potrebbe sostenere comunque, si afferma, gli attuali gravosi oneri manutentivi straordinari (il caso della rottura ad una adduttrice nei pressi di Cassano dieci giorni fa dimostra l’urgenza di un piano di emergenza).

Fulvio Bonavitacola, Vicepresidente della Giunta Regionale della Campania

Mentre a Caposele le sorgenti sono già nelle mani dell’Acquedotto Pugliese, a Serino, Sorbo Serpico e Santo Stefano del Sole gli impianti sono controllati da Napoli, l’Irpinia rischia di perdere anche il Calore, ancora prima di sedersi al tavolo nazionale della trattativa con Puglia, Basilicata, Molise e Lazio per ridefinire gli accordi sugli idroprelievi. “La battaglia politica che da tempo la Cisl IrpiniaSannio ha intrapreso nei confronti di chi ha intenzione di ‘privatizzare’ l’acqua, ci impone di proseguire nel cammino di difesa degli ultimi baluardi della gestione pubblica a favore di quella privata, ricordando che le sorgenti sono situate nel nostro territorio e sono un bene da tutelare solo con una gestione di natura pubblica”, scrive la Cisl Irpinia Sannio, nell’ambito del documento di analisi economica, che critica fortemente le scelte politiche del Governo nazionale.

Michelangelo Ciarcia, presidente dell’Alto Calore Servizi spa

CIARCIA RESTA DISPONIBILE AL CONFRONTO. Sulla ricapitalizzazione dell’Alto Calore, indicata dal presidente Michelangelo Ciarcia come unica soluzione per evitare il fallimento dell’azienda, il 21 si vedranno le posizioni reali nella assemblea dei soci. L’eventuale ingresso nella compagine di soci esterni, da soggetti istituzionali ai privati, dipenderà dalla volontà degli azionisti, che potranno contare sulla massima disponibilità e ragionevolezza dell’Amministratore Unico. “Per i Comuni sarà possibile gestire la sottoscrizione delle quote in tempi ragionevoli, effettuando una compensazione con i crediti vantati”, ha spiegato Ciarcia, intervenendo al convegno organizzato dall’Ordine degli Ingegneri il primo dicembre. Tuttavia, lo stesso Ciarcia aveva invitato a non drammatizzare. “L’eventuale ingresso di soci esterni, proposto dalla Provincia, può aprire scenari nuovi, rendendo ancora più agevole la partita per gli enti locali”. Occorre comunque una sterzata strutturale sul bilancio della Spa, che deve dare una soluzione ai 140 milioni di debito. “La pesante situazione debitoria dell’Alto Calore non ci consente di andare avanti in questo modo”, aveva affermato Ciarcia.

L’interesse degli investitori è da sempre testimoniato direttamente da Pietro Ferrari, amministratore delegato di Gesesa, l’azienda mista di Benevento, che annovera tra i soci il colosso Acea, gestore del servizio nella Capitale. Ferrari aveva ribadito ad Avellino di essere pronto ad acquistare. “Siamo interessati ad acquisire quote della società, garantendo stabilità ed una gestione efficiente nei Comuni serviti».

Il Sindaco di Ariano e Presidente della Provincia, Domenico Gambacorta con il Governatore, Vincenzo De Luca, a Palazzo Santa Lucia

RICAPITALIZZAZIONE E COMPENSAZIONE. Tra i protagonisti della Assemblea del 21 dicembre ci sarà il Sindaco di Ariano, Domenico Gambacorta, tra i più attivi nel difendere le ragioni del protagonismo pubblico nella gestione del servizio idrico. Per Gambacorta occorre comprendere fino in fondo il meccanismo della compensazione tra crediti vantati dagli enti locali e quote di ricapitalizzazione. Questa via viene ritenuta potenzialmente utile a creare spazi di manovra per i Comuni, a patto di avere chiare modalità e praticabilità.

L’intervento dei Vigili del Fuoco sulla Ss 164 dopo l’esplosione di una adduttrice dell’Alto Calore

NUOVI INVESTIMENTI NELLE RETI A RISCHIO. Sullo sfondo resta aperta la questione del finanziamento regionale che la Regione Campania ha annunciato in favore dell’Alto Calore, solo a patto che resti pubblico. Si tratta di 60 milioni di euro in tre anni, approvato da Palazzo Santa Lucia, su richiesta della Acs, in concorso con l’ex Ato 1. C’è chi osserva che le reti e gli impianti sono di proprietà regionali e che tocca al proprietario farsi carico degli oneri straordinari di manutenzione.

IL NODO DELLA TARIFFA. Il presidente dell’Eic, Ente idrico campano, Luca Mascolo, ha chiarito che “gli interventi previsti e finanziati dalla Regione si pongono l’obiettivo di ridurre le perdite nelle condutture, ma anche di fornire un sostegno ad una grande azienda pubblica in crisi”. Per Mascolo “gli enti locali hanno di fronte una sfida importante ed impegnativa: organizzare un servizio in base a criteri di efficacia, efficienza ed economicità, salvaguardando i livelli occupazionali”. Ma soprattutto “ci sono diverse questioni da affrontare in Campania: dalla tariffa unica, all’introduzione di sistemi di perequazione per le fasce sociali più fragili, al ristoro ambientale per i Comuni dove sono allocate le sorgenti, alla necessità di creare un equilibrio tra i territori che debbono sostenere costi alti per il sollevamento dell’acqua, che sono poi quelli dove viene captata la risorsa, e quelli a valle che possono riceverla gratuitamente a caduta”.

La targa dell’Acquedotto Pugliese, ex Eaap

CINQUE STELLE PER ACQUEDOTTO PUGLIESE. Gesesa non è l’unico soggetto in attesa di subentrare nelle quote oggi dei Sindaci. Acquedotto Pugliese è pronto a entrare. E potrebbe far valere la propria disponibilitá al tavolo della trattativa con la Regione Campania presso il Ministero delle Infrastrutture. Aqp intende blindare il suo rapporto con l’Irpinia, ora che con la galleria Pavoncelli bis ha messo in sicurezza  in efficienza l’approvvigionamento idrico da Cassano (Calore), Conza della Campania (Ofanto) e Caposele (Sele). L’ingresso dell’Aqp è ben visto dal Movimento Cinque Stelle, che con Generoso Maraia in Commissione alla Camera hanno ribadito la necessità di garantire la proprietà pubblica. Aqp può far valere il vantaggio dell’interesse diretto sugli impianti sorgentizi, su cui potrebbe investire. Già operante in Irpinia, dove serve diversi Comuni e molte aree produttive, Aqp attende il pronunciamento dei sindaci per fare la propria mossa.

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