Prof. Antonio Iavarone e prof.ssa Anna Lasorella

Lo Scienziato Antonio Iavarone terrà a Benevento una Lectio Magistralis sulla Terapia Personalizzata contro i tumori.

Ricercatore e scienziato sannita che vive e lavora da anni a New York presso la Columbia University mercoledì 10 Ottobre sarà protagonista di un convegno al Complesso San Vittorino in Piazza Tenente Pellegrini.

L’evento è organizzato e promosso da Futuridea, in collaborazione con Rotary di Benevento, Lions Benevento Host, Associazione Internazionale Guido Dorso, ed il contributo di Banca Popolare Pugliese e SEF Sas.


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Il programma prevede alle 15.30 l’accoglienza e la registrazione dei partecipanti, quindi alle 16 l’inizio dei lavori, che saranno coordinati  dal giornalista de Il Mattino Marco Esposito. Tra i partecipanti si annunciano Carmine Nardone e Carlo Landolfi.
La Lectio Magistralis è fissata per le ore 16,30.

«I risultati clinici sono finora molto incoraggianti: i pazienti trattati con le terapie che abbiamo previsto sulla base delle alterazioni molecolari presenti nei loro tumori sono tutti vivi e hanno mostrato risposte cliniche che non sarebbe stato possibile ottenere in alcun altro modo», ha affermato lo scienziato.

«Il tessuto di origine del tumore (polmone, colon, cervello, …) assume una importanza sempre minore rispetto alle specifiche alterazioni genetiche presenti in un determinato paziente, indipendentemente da che tipo di tumore egli abbia», prosegue.

«Questo implica che un paziente può ricevere un determinato farmaco diretto contro la specifica lesione genetica presente nel tumore, anche se quel particolare farmaco non è mai stato usato per quel determinato tipo di tumore, espressione del concetto di terapia personalizzata (“personalized therapy”)». In questo senso, «le nostre recenti scoperte, che ci hanno portato a decifrare l’intera mappa genetica dei tumori maligni del cervello, hanno aperto la porta a nuove terapie personalizzate che vanno a colpire le lesioni molecolari che ‘drogano’ il tumore in modo diverso da paziente a paziente». Da qui la definizione di terapia personalizzata, spiega lo scienziato.

Di seguito un lancio dell’Ansa risalente al febbraio del 2015 e relativo alla terapia intelligente contro il tumore al cervello messo a punto da Antonio Iaverone e dalla scienziata Anna Lasorella, sua moglie.


• “Un farmaco intelligente per il cancro al cervello”, il sogno di un italiano negli Usa
Lo scienziato italiano negli Usa pubblica i primi dati al mondo su una terapia mirato al Dna malato

Pubblicato dall’ANSA – MEDICINA
il: 17/02/2015 15:08

Una terapia intelligente, la prima al mondo, contro il cancro al cervello. Cambiare la storia di questi tumori, così come in passato è stato possibile ribaltare il destino dei malati di leucemia, è il sogno che sta cercando di realizzare Antonio Iavarone. Uno scienziato italiano emigrato negli Usa e autore della mappa genetica più completa mai realizzata per il glioblastoma o glioma, il tumore cerebrale più diffuso e aggressivo. Oggi il suo traguardo sembra un po’ più vicino, dopo la pubblicazione dei primi dati clinici su pazienti trattati con un farmaco mirato a una delle 2 proteine coinvolte in un particolare assetto del Dna (la fusione dei geni Fgfr e Tacc), presente nel 3% dei malati di glioblastoma. Pazienti ancora orfani di cura, che nel 100% dei casi sviluppano ricadute entro 2 anni con un’aspettativa di vita di appena 2-3 mesi.

Lo studio si è guadagnato le pagine di ‘Cancer Clinical Research’ ed è firmato dal team di Iavarone, in forze alla Columbia University di New York con la moglie Anna Lasorella. Insieme da Roma hanno varcato l’Oceano nel 1999, suscitando clamore per aver denunciato un caso di nepotismo ai loro danni nella Capitale. I risultati riguardano 2 pazienti affetti da glioblastoma recidivato e positivi alla mutazione bersaglio scoperta da Iavarone e signora: “Una condizione che funziona sul tumore come una droga – spiega lo scienziato beneventino all’Adnkronos Salute – Il cancro diventa dipendente dalla presenza continua e costante della molecola anomala prodotta dalla fusione dei 2 geni”, dunque colpirla significa combatterlo mirando al cuore. Al Dna malato.

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