A Montemarano la Festa del vino dal 28 settembre

L'associazione Pro Montemarano, in collaborazione con l’associazione Cantine di Montemarano organizza la Festa del Vino il centro storico di origine medievale

L’associazione Pro Montemarano insieme all’associazione Cantine di Montemarano organizza la Festa del Vino. La manifestazione è in programma in programma nei giorni 28, 29 e 30 settembre 2018 nel centro storico di origine medievale.

L’iniziativa si svolgerà con il contributo del Comune di Montemarano e con il patrocinio del GAL Irpinia Sannio.

La tradizionale kermesse si aprirà con la cerimonia di accoglienza di venerdì 28 settembre alle ore 17 a Palazzo Castello, “già dimora del Gran Giambattista Basile nei primi anni del ‘600”, fanno sapere gli organizzatori. Stessa location per la conclusione domenica 30 settembre, “con un pranzo delle eccellenze culinarie del territorio rigorosamente a base di aglianico, allietato dalla lettura e recitazione di brani tratti da Lo cunto de li cunti’”.

“Se il vino è ormai assurto a principale veicolo di promozione del territorio irpino, non se ne può più parlare solo come un prodotto commerciale, sia pure di pregio. Esso è in grado di raccontare tutti i profumi e gli umori della terra, e della comunità che la abita”, osserva il Presidente della Pro Montemarano, Il Presidente Mino Mastromarino.

“Il bere vino, nelle sue variegate declinazioni, è un atto di conoscenza e di responsabilità: ci introduce nelle viscere socio-culturali-ambientali di un territorio; però ci impone di rispettare i valori che lo stesso esprime”. Per questo, “il vino è dunque un fenomeno ed un’esperienza estetici. Va colto il passaggio dal bevitore-consumatore al bevitore-esteta”, spiega ancora Mastromarino.

Vigneti a perdita d’occhio nella Valle del Calore

Tarantella, vino e… restanza

di Mino Mastromarino

“L’Aglianico di Montemarano (areale del Taurasi ) non solo si giova delle speciali caratteristiche di ubicazione, esposizione, conformazione chimico-fisica dei vigneti e della terra su cui questi ultimi sorgono; ma fa tutt’uno con la tarantella Montemaranese, tipica espressione dell’ingenium creativo-musicale della montemaranesità che rimanda all’autentico quanto inquietante spirito dionisiaco e ad una innata teatralità. La dichiarata finalità della ProMontemarano e delle Cantine è quella di avviare un vero e proprio riconoscimento identitario (sotto il profilo estetico) del territorio montemaranese come parte integrante dell’Irpinia , soprattutto della Media Valle del Calore, al fine di proporsi ambiziosamente come modello del ‘buon vivere’, più che di semplice e improbabile attrattore turistico.

La manifestazione è inserita nel progetto culturale della ProMontemarano fondato sul leit motiv della ‘Restanza’, “concetto coniato dall’antropologo Vito Teti, volto a evidenziare il coraggio e la tenacia di chi resta, di chi ritorna o viene per restare, almeno pari a quelli di chi se ne va ( l’erranza)”. Tale idea di fondo “ispira da diversi anni le iniziative della Pro Montemarano e si è materializzata soprattutto nella nascita di moltissime aziende vitivinicole gestite da giovani che – appunto – hanno deciso di restare”. Infatti, “Montemarano gode infatti dell’intensa e apprezzata attività di circa 15 esercizi di ristorazione, dal grande ristorante per cerimonie all’agriturismo e alla locanda di eccellenza”.

Il saper fare e bere vino si integra perfettamente con il saper cucinare e il saper mangiare; ma si coniuga perfettamente con l’indole dionisiaca perfettamente rappresentata dalla menzionata autoctona tarantella (la Montemaranese, appunto).
Se poi si pensa che il Santo Patrono San Giovanni, ordinato Vescovo da Gregorio VII e Montemaranese puro, è diventato santo per aver trasformato l’acqua in vino………..: il connubio Sacro e Profano è servito !
Perciò, al vino di Montemarano non ci si accosta con la tecnica raffinata ma limitata – oseremmo dire, inestetica – della semplice degustazione, spesso degradata ad un cerimoniale stanco. Occorrono invece quella spregiudicatezza e quel coraggio esaltati da Baudelaire nei famosi versi di Le Vin: accettare la sfida con il vino, e con l’aglianico di Montemarano in particolare, presuppone un animo sfrontatamente giovane ! La quasi quarantennale Festa del Vino montemaranese ambisce ad essere dunque un inno alla Gioventù, ed alla sua inconsapevole e immatura capacità estetica. E allora:

Forse la giovinezza è solo questo eterno amare i sensi, e non pentirsi. Il vino è la giovinezza che siamo stati e che saremo. 

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