Valle Ufita – “Invitalia si impegna formalmente a valutare l’acquisizione di una partecipazione di minoranza prevedendo l’apporto di risorse finanziarie da parte di investitori, in misura economicamente rilevante, per un ammontare almeno pari al 50% dell’operazione”.

Prerequisito però per la messa in pratica della buona novella è l’esistenza di un Contratto di Sviluppo e una ‘due diligence’ che l’azienda dovrà impegnarsi ad avviare sin dalle prossime ore. Le informazioni giungono da comunicato ufficiale del Ministero dello Sviluppo Economico.


• • • LA NOTA DIFFUSA DAL MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO IERI

Intanto Invitalia, che pure è sinonimo di garanzia di successo, entra in gioco in modo più decisivo, ‘a patto che’. Vuole capire bene con chi ha a che fare e in quale realtà si va calare. La due diligence nella traduzione letterale è la ‘dovuta diligenza’. A dire che si vuole accertare, attraverso una raccolta mirata ed analitica di informazioni, se vi siano le effettive condizioni di fattibilità dell’operazione programmata ovvero se sussistano elementi e profili di criticità che possano comprometterne il buon esito.

Invitalia,  che è Agenzia nazionale di proprietà del Mise per l’attrazione d’investimenti e sviluppo di impresa, va al sodo. La sua presenza, in questa veste, rappresenta un iniezione di serietà certificata a livello governativo. L’Agenzia non a caso lascia poco spazio alle chiacchiere e chiede all’IIA di mettere nero su bianco come stanno le cose. Le condizioni e le prospettive reali. Dati alla mano.

Domattina intanto ci sarà assemblea presso lo stabilimento in Valle Ufita con le rappresentanze sindacali. L’obiettivo è quello di informare tutti in modo ufficiale su quanto definito ieri e decidere la road map per seguire passo passo tutto lo scenario da qui ai prossimi trenta giorni.

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