Ciampi ha ritirato il suo programma
Ma è solo tregua con i capigruppo

Dopo la richiesta di dimissioni venuta da più parti, il Sindaco di Avellino tenta in extremis una mediazione per salvare l'amministrazione. Lunedì si decidono le date del nuovo confronto in aula. Forse in attesa del Tar

Giunto sull’orlo del baratro Vincenzo Ciampi con un piccolo colpo di teatro è riuscito ad uscire senza conseguenze dalla seconda seduta consiliare dedicata alla discussione del suo programma di governo.

Terminato il dibattito preliminare sul ricorso al Tar presentato per il riconteggio delle schede, l’annuncio del Sindaco ha aperto i tempi supplementari. Ritirate le linee programmatiche “veronesi” o “fotocopia”, come erano state ribattezzate, la seduta è stata sospesa, per dar corso alla conferenza dei capigruppo.

In realtà Ciampi sembrava predisporsi alla lettura del suo documento, quando ha poi improvvisamente virato verso una nuova rotta. A quel punto la discussione sul punto era impossibile da regolamento e i capigruppo, obbligati dalle regole comunali, hanno seguito il primo cittadino per discutere la situazione.

Nel frattempo in aula circolavano voci contrastanti, circa la possibilità di una apertura alla discussione di merito, che in realtà non c’è stata. Si è convenuto di aggiornare la seduta alla data che gli stessi capigruppo dovranno decidere nella nuova conferenza fissata per lunedì. Rimasta fuori Nadia Arace, indisponibile a discutere, al rientro in aula anche Dino Preziosi ha preferito raccogliere i suoi oggetti personali e lasciare il palazzo degli uffici visibilmente contrariato.

Ciampi è riuscito a guadagnare poco più di un week end, ma i conti dovrà farli inevitabilmente tra pochi giorni. Per lui la serata era iniziata sotto i peggiori auspici.

Si era sentito chiamare bugiardo, aveva incassato richieste esplicite di dimissioni, per esempio da Dino Preziosi, prima di annunciare a sorpresa la sua decisione di ritirare le linee programmatiche depositate agli atti. Un gesto di apertura ai gruppi di tutti gli schieramenti nella speranza forse di evitare la fine anticipata della esperienza.

L’unica strada possibile, dopo che dagli interventi di Luca Cipriano ed Enza Ambrosone era venuta fuori chiaramente la volontà di porre fine ad una consiliatura definita irrimediabilmente compromessa per i cittadini che la stanno subendo. “O trae lei le conseguenze o toccherà a noi tutti andarcene”, il messaggio inequivocabile pronunciato in un’aula per un momento silente.

“Ciampi riesce a sorprenderci in maniera non positiva”, il commento più sobrio della serata, quello di Nello Pizza. Dagli altri una stroncatura del percorso avviato dal Sindaco, con commenti durissimi sulla onestà intellettuale dell’uomo. “In passato per tutte le amministrazioni ricercare il dialogo è sempre stato un dovere morale”, ha osservato Dino Preziosi, che ha rincarato la dose. “Se un sindaco avesse avuto l’impudenza di presentarsi senza un programma per la città, con Nicola Mancino presente in quest’aula, lo avrebbero mandato via calci”.

In apertura di lavori, c’era stata la nomina dei revisori, i dottori commercialisti Alessandro Drusio, Emilio Atorino e Marco Silvestri, il dibattito si era sviluppato sull’ennesimo tentativo di chiarimento da parte del Sindaco.

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