L’Area Vasta di Avellino è bloccata Indice puntato contro il Capoluogo

Dai sindaci di Atripalda, Mercogliano e Monteforte reazioni negative al rinvio imposto in aula alla convenzione Il documento congiunto: “Nuovo schiaffo ai bisogni reali”

Stanno giocando sui destini di trentasette comuni e non si rendono conto che questi continui rinvii contribuiscono a destabilizzare non solo le Amministrazioni comunali, ma anche i cittadini che si aspettano molto dalle prospettive di sviluppo dell’Area Vasta», basta il pensiero dell’assessore delegato all’Urbanistica del Comune di Atripalda, nonché primo eletto dei consiglieri provinciali Luigi Tuccia, a riassumere lo stato d’animo che si sta vivendo rispetto alla mancata approvazione dello schema di convenzione per la costituzione dell’Area Vasta di Avellino. Il provvedimento al quarto punto all’ordine del giorno dell’ultimo consiglio comunale di Avellino è stato ritirato dall’Assessore Arturo Iannaccone per la mancanza dei numeri necessari per la sua votazione. è la terza volta che lo schema di convenzione arriva in aula e non è approvato: non stiamo parlando di uno qualunque dei comuni, ma della città capofila che dovrebbe essere la guida e l’esempio per tutti gli altri. «Ad Atripalda lo schema è stato approvato lo scorso aprile con un dibattito monotematico, nel corso del quale sono stati condivisi tutti i punti e approfondite alcune questioni più importanti riguardanti la progettazione atripaldese – continua il vicesindaco Tuccia – quindi è davvero paradossale che il Comune capofila non sia stato in grado di fare altrettanto. Si tratta del fallimento della politica, rispetto a un provvedimento che avrebbe dovuto passare in consiglio de plano: posso capire la prima volta, ma non è giustificato questo ennesimo ritardo rispetto a un provvedimento che porterebbe in Irpinia parecchi milioni di euro». Non c’è una vera e propria scadenza, ma la situazione di stallo politico nella città capoluogo è davvero imbarazzante, anche alla luce della prossima graduatoria dei fondi di rotazione: «Abbiamo presentato una serie di progetti di fondamentale importanza per la nostra città – conclude Tuccia – e per tutta la provincia: contribuirebbero a risollevare le sorti turistico-commerciali di un’ampia area che coinvolge Atripalda per l’appunto, Mercogliano, Monteforte e Avellino. Spero che prevalga il senso di responsabilità». Il ritiro della delibera in Consiglio comunale da parte dell’assessore Iannaccone ha creato non pochi imbarazzi ai consiglieri di maggioranza che sono stati duramente bacchettati dal collega di opposizione Giancarlo Giordano: «Per molto tempo si è discusso di un’Amministrazione che sapesse cogliere le opportunità future legate ai Fondi Europei. Siamo al secondo ritiro della convenzione, segnando un ritardo di un anno. Foti deve guardare bene lo stato della sua maggioranza e passarsi una mano sulla coscienza, valutando serenamente se la sua Amministrazione sta facendo il bene della città. Le altre comunità aspettano che Avellino le guidi, invece sono vittime della mediocrità dell’azione amministrativa: chiedo una monotematica in merito, senza numeri non c’è futuro».

Eppure l’Area Vasta rappresenta a tutti gli effetti la città che verrà nel prossimo futuro, frutto di una programmazione combinata e condivisa di inglobamento tra realtà territoriali, divise soltanto dalla gestione amministrativa e politica che, invece, di favorire determinati processi, li ostacola con veti e ripicche non sul merito delle questioni.

«Mi auguro che questo ennesimo rinvio possa servire a trovare posizioni migliorative e non peggiorative all’interno della maggioranza del consiglio comunale di Avellino – spiega l’assessore del Comune di Mercogliano, Modestino Gesualdo – bisogna assolutamente trovare un punto di incontro e di sintesi ed evitare di perdere ulteriore tempo prezioso. Per quanto riguarda Mercogliano, il nostro consiglio ha approvato molti mesi fa la delibera di convenzione, in maniera convinta ed entusiasta, proponendo una serie di progetti volti a migliorare soprattutto la rete di viabilità. Ma se il comune capofila non comincia a fare i fatti, invece delle solite parole, rimaniamo ancora fermi pericolosamente al palo». Probabile, a questo punto, che l’argomento possa essere inserito nel prossimo consiglio comunale del nuovo anno, perché appare improbabile che se ne possa discutere in questo periodo di festività. «Avellino deve rendersi conto che ci sono oltre trenta comuni che stanno aspettando un segno di maturità politica e amministrativa rispetto all’Area Vasta – spiega il sindaco di Monteforte Irpino, Costantino Giordano – sin dal momento dell’insediamento della mia amministrazione, abbiamo partecipato a tutti gli incontri propedeutici, recuperando un gap enorme rispetto alla passata gestione comunale. Abbiamo firmato i protocolli di intesa, presentando le nostre progettualità sia rispetto alla nuova viabilità urbana, sia rispetto alla promozione dell’ambiente e del territorio in collaborazione con Mercogliano e con il comune capoluogo. L’Area Vasta rappresenta una grande chance di sviluppo del nostro comune, uno degli ultimi tremi per sfruttare i fondi europei, ma soprattutto, una delle ultime occasioni per dimostrare maturità politica e amministrativa della nostra classe dirigente». L’Area Vasta consentirà anche un rilancio urbanistico del territorio montefortese in abbinamento al nuovo Puc, il cui iter di assegnazione è ormai alle battute finali: «è evidente che il nuovo strumento urbanistico sarà molto integrato rispetto all’Area Vasta – spiega l’assessore delegato all’Urbanistica Carla Famiglietti – i due strumenti viaggeranno di pari passo per consentire uno sviluppo di Monteforte non solo all’interno dei confini territoriali, ma anche e soprattutto riguardo ai comuni limitrofi. Il futuro dei territori è l’abbandono del campanilismo per una nuova idea di sviluppo contestuale e allargato dei confini comunali: è l’idea alla quale stiamo lavorando, insieme agli assessori e ai tecnici di tutti i comuni ed è fondamentale che la politica favorisca questo processo, piuttosto che ostacolarlo».

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