“Sigismondo e Isotta” di Maria Cristina Maselli: la lettura di oggi

Una storia d’amore nel primo Rinascimento, tempo di guerre, tradimenti e crimini efferati, intrighi e colpi di scena

“Sigismondo e Isotta” di Maria Cristina Maselli è una storia d’amore, che si inserisce in un’epoca storica, il primo Rinascimento, uno dei periodi più affascinanti e al contempo un mondo spietato, attraversato da guerre, tradimenti e crimini efferati, intrighi e colpi di scena. Francesco Sforza, il succedersi dei papi, l’acerrimo nemico Federico da Montefeltro, la repubblica di Venezia nel periodo di massimo splendore, Firenze e il terrore crescente provocato dall’avanzata dei Turchi in Europa, fanno da sfondo a questa vicenda, il bellissimo rapporto d’amore di Sigismondo Malatesta con Isotta degli Atti, figura densa di ingenuità e candore , ma anche determinata, che deve lottare contro ragione di Stato, che all’epoca imponeva ai signori matrimoni politici che avevano lo scopo di aumentare ricchezza e potere.

“Sigismondo e Isotta” di Maria Cristina Maselli

L’incontro con Isotta, ancora una bambina, fa scaturire in lui un sentimento inconsapevole: ”egli non aveva mai conosciuto la tenerezza” e non riuscirà a dimenticare quello sguardo. Sigismondo aveva conosciuto molte donne, pur non amandole e voleva “sentire quella parte sconosciuta di se stesso”. Il suo è un sentimento appassionato, ma tuttavia pieno di rispetto nei confronti della ragazza e decide di far realizzare una medaglia con l’effigie del suo volto, ma il suo atteggiamento suscita la preoccupazione del padre di Isotta, perché egli è sposato. Sigismondo si accorge che nel suo cuore “ qualcosa è cambiato”,rifiuta anche Vannetta, la sua amante da cui ha avuto dei figli e decide di esprimere il suo sentimento per Isotta, mandandole una lettera con una poesia composta da lui. Sigismondo, nonostante la sua ambizione, la sua passionalità e il suo carattere irruento, rivela particolari e gesti che esprimono una profonda sensibilità e un autentico amore nei confronti della ragazza: comportamenti sconosciuti alla maggior parte dei nobili, ingabbiati nel proprio ruolo. Francesco degli Atti accetta tuttavia la loro relazione: Isotta ne è felice, perché profondo è il suo sentimento per lui, anche se non si rende pienamente conto di ciò che avverrà quella notte, in cui egli finalmente l’abbraccerà . Voleva sentirsi libera di essere felice, ma non poteva, perché vi erano degli ostacoli: ”l’amore merita luce, non il buio”. La nascita di un bambino rende Sigismondo felice, vorrebbe accoglierla nel suo castello, ma la sua morte prematura del bimbo la getta nella disperazione :”ora non sono niente per voi”. Sigismondo è dilaniato dal profondo dissidio interiore tra cuore e ragione e le dedica un romanzo di sentimenti e le fa costruire un sepolcro che rappresenta il suo tributo d’amore per lei che le darà un’aura di eternità. La figura di Sigismondo è strettamente connessa al suo amore per l’arte e diventa mecenate, accogliendo nella sua corte molti artisti, come Piero della Francesca e Bramante, Leon Battista Alberti ed rimarrà sempre molto legato alla città di Rimini, dove farà erigere molti monumenti. Isotta riuscirà solo dopo anni a sposare Sigismondo, ma il simbolo del loro amore sarà il Tempio Malatestiano, in cui tutti i particolari, i fregi, i dipinti, ma soprattutto quella “S” e la “I” intrecciate costituiranno il loro“sigillo amoroso”. Isotta viene tuttavia considerata da lui, nonostante tutto, come moglie legittima anche durante le sue assenze nelle lotte intestine contro i suoi nemici per la difesa della sua amata signoria di Rimini. Lo stretto legame che unisce Isotta a Sigismondo e la sua determinazione si evidenzia anche nell’appoggio nelle questioni politiche. Sigismondo subisce la prepotenza e la cupidigia da parte dei suoi nemici e una avversione da parte del papa, uomo perfido e ambizioso che porta avanti una terribile campagna di denigrazione nei suoi confronti, accusandolo di ogni nefandezza e considerando addirittura la sua opera più importante, il Tempio malatestiano, un “pullulare di presenze demoniache”. Gli ostacoli rafforzano il loro rapporto anche nei momenti più difficili, ma Sigismondo si sente oppresso, soprattutto quando è costretto ad abiurare le sue idee e a perdere tutte le sue terre. Egli voleva riprendere in mano la sua vita come capitano di ventura e viene assunto dalla Repubblica di Venezia per sconfiggere i Turchi . Profondi sono i contrasti con la propria famiglia, soprattutto con suo figlio illegittimo Roberto, ansioso di prendere il potere, spinto da ambizione e cattiveria, che lo porta a commettere azioni nefande e a tradirlo in più occasioni. Attraverso le pagine di questo bellissimo libro , emerge la figura di Isotta, ragazza ingenua, devota alla sua famiglia e al suo Sigismondo, vittima di odio anche da parte del suo unico fratello Antonio che addirittura la maledirà prima di morire, ma una donna vera, autentica, consapevole del valore dei suoi sentimenti: una guerriera, che lotterà sempre, non perdendo mai la sua dolcezza e la sua disponibilità ad accogliere ciò che la vita le riserverà, persino in un destino avverso.

Ilde Rampino


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“Sigismondo e Isotta” di Maria Cristina Maselli: la lettura di oggi

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