Tagli alla scuola campana, accolto dal Tar il ricorso della Regione. Parola alla Consulta

DE LUCA: LO STOP AL DIMENSIONAMENTO SCOLASTICO DEI MINISTERI CI INDUCE A PROSEGUIRE LA BATTAGLIA. I giudici amministrativi hanno sospeso il decreto interministeriale sul dimensionamento scolastico e rimessa alla Corte Costituzionale la questione di legittimità della norma

La sede del Tar della Campania a Napoli

Accolto dal Tar il ricorso della Regione ai tagli alla scuola campana stabiliti in un decreto ministeriale. I giudici amministrativi hanno sospeso il decreto interministeriale sul dimensionamento scolastico e rimessa alla Corte Costituzionale la questione di legittimità della norma.

La sede della Consulta

Con ordinanza n.5884/2023 di oggi, 30 ottobre, il TAR Campania (Napoli, sez.IV), ha accolto la richiesta cautelare e di rimessione alla Corte Costituzionale presentata dalla Regione contro il decreto del Ministro dell’Istruzione e del merito e del MEF con il quale il numero delle autonomie scolastiche era stato ridotto da 965 a 839.

DE LUCA: LO STOP AL DIMENSIONAMENTO SCOLASTICO DEI MINISTERI CI INDUCE A PROSEGUIRE LA BATTAGLIA. «L’accoglimento del nostro ricorso ferma la scellerata decisione del Governo di tagliare scuole, risorse e personale scolastico in Campania», dichiara il Presidente Vincenzo De Luca. «Avevamo rilevato nei mesi passati l’assurdità del ridimensionamento delle attività scolastiche, soprattutto nel momento in cui diventa ancora più necessaria un’attività educativa e di cura dei ragazzi, soprattutto nei quartieri più a rischio. Il Tar ha deciso la sospensione del provvedimento del Governo ed è una decisione importante, che ci incoraggia a proseguire la nostra battaglia fino alla sua conclusione positiva».

Vincenzo De Luca, presidente della Regione Campania in Consiglio

IL DECRETO

Di seguito il Decreto Ministeriale 70/2023, relativo agli organici DS 2023/2024, firmato dal Ministro dell’Istruzione Giuseppe Valditara», aggiunge l’Amministrazione di Palazzo Santa Lucia, che sottolinea con le cifre le proprie ragioni.

  • Per la Campania risultano: 959 Istituzioni scolastiche; 26 sedi sottodimensionate; 941 Sedi normodimensionate (con parametri 500/300, per intenderci la vecchia legge di bilancio); 865 Sedi normodimensionate (con i parametri vecchi 600/400 – ex art. 19 c. 5, DL 98/2011).
Tagli alla scuola campana, la Regione: ecco il decreto del Ministero. La Scheda del Ministero Istruzione

L'ANALISI
  • «Dalla tabella appare evidente il taglio del numero di scuole (si poteva utilizzare il parametro 300/500, come fatto negli ultimi anni). Allo stato, non esiste alcun riferimento normativo o procedurale dell’Europa che, in relazione al Pnrr, preveda tagli del numero di scuole», spiegano gli Uffici regionali. «Alla Campania spettano almeno 865 autonomie e non 839 come previsto, e anzi quasi ‘concesso’, dal Ministero».

LE REAZIONI.
Vincenzo Alaia

ALAIA (IV): DECISIONE TAR CONFERMA NOSTRI DUBBI, DECRETO GOVERNO AVREBBE PENALIZZATO CAMPANIA E IRPINIA. «La sospensione del decreto interministeriale con il quale il Governo ha tagliato scuole, risorse e personale alla Campania dimostra in maniera inequivocabile che erano fondate tutte le perplessità che, a più riprese, avevamo espresso su un dimensionamento che abbiamo subito considerato del tutto irragionevole e penalizzante per la Campania. Sarà ora la Corte costituzionale a vagliare la compatibilità delle disposizioni con i principi della nostra Carta Fondamentale. Noi siamo fiduciosi che avremo ragione anche in quella sede di giudizio». Così il Consigliere regionale del gruppo Italia Viva, Enzo Alaia, Presidente della Commissione Sanità e Sicurezza Sociale. «Il tribunale amministrativo – osserva Alaia – ha riconosciuto che assegnare alla Regione Campania 839 istituzioni scolastiche in luogo delle 899 precedenti si sarebbe tradotto in un vulnus che avrebbe mortificato le esigenze di presenza della Scuola sul territorio regionale, specialmente nelle aree caratterizzate da maggiore disagio sociale. Oggi più che mai – aggiunge – la Campania necessita di intensificare la presenza della Scuola e non di impoverirla, non solo nei quartieri più problematici, ma anche nelle aree interne e nei contesti che richiedono sempre più una formazione adeguata alle esigenze delle imprese. Una maggiore presenza di scuole e formazione è la strada migliore per evitare che i giovani finiscano nelle mani della criminalità organizzata e per creare i presupposti affinché possano trovare agevolmente un’occupazione, qui e non altrove. L’auspicio – chiude Alaia – è che il Governo riveda finalmente quella che anche il Tar ha considerato una posizione di dubbia compatibilità con la Costituzione e certamente penalizzante per l’Irpinia e la Campania».

Maurizio Petracca

PETRACCA: STOP AD UN PROVVEDIMENTO INIQUO. VINCE LA COESIONE TERRITORIALE. «Con l’accoglimento del ricorso presentato dalla Regione Campania Il Tribunale Amministrativo Regionale della Campania blocca di fatto quello che resta un provvedimento iniquo perché è evidente come ill decreto interministeriale del Ministero dell’Istruzione e del Merito e del Mef introduca nuove linee guida per il dimensionamento scolastico che penalizzano il Mezzogiorno d’Italia, ed in particolare le aree interne», dichiara il consigliere regionale Maurizio Petracca, presidente della Commissione Agricoltura della Regione Campania. «Dalla Campania un precedente giurisdizionale che depotenzia fortemente la norma, facendone emergere tutti i limiti, rimettendo gli atti alla Corte Costituzionale perché ne verifichi la legittimità», aggiunge. «Da questa vicenda – continua Petracca – emerge con forza come l’arma vincente sia stata la forte coesione che su questa materia si è registrata tra i territori e la Regione Campania che hanno saputo fare quadrato, al netto di isolate voci fuori dal coro, contro un provvedimento che di fatto apriva le porte ad un impoverimento educativo, culturale e sociale, determinando un punto di non ritorno al quale non potevamo rassegnarci e rispetto al quale era necessaria una reazione forte e determinata. A concepirlo una destra miope, poco interessata al destino del Sud, incapace di comprendere come territori già interessati da fenomeni massicci di decremento demografico non possono ritrovarsi sguarniti da importantissimi presidi educativi da sempre impegnati per la crescita delle nostre comunità». Per questo, «ora bisogna continuare in questa direzione – conclude Maurizio Petracca – Nell’incontro tenuto pochi giorni fa ad Avellino con l’assessore regionale Lucia Fortini abbiamo gettato le basi per un piano di dimensionamento scolastico razionale ed aderente alla realtà irpine e alle sue caratteristiche. Nelle ultime ore si sono succeduti altri tavoli con i sindaci per studiare possibili soluzioni, caso per caso, con particolare riferimento alle situazioni più complicate ed articolate. E’ questo il modo più virtuoso di portare avanti battaglie politiche. I risultati non tardano ad arrivare se alla forza della ragione si aggiunge la spinta della passione civile».


TAGS:

Avellino, Benevento, Caserta, Corte Costituzionale, Diritto allo studio, Giuseppe Valditara, Legge 28/12/2022 n.197 (Dimensionamento scolastico), Lucia Fortini, Napoli, PNRR – Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, Politiche Sociali e Giovanili, Regione Campania, Salerno, Scuola, Vincenzo De Luca


LEGGI ANCHE:

Scuola in Campania unita contro i tagli al Sud

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Tagli alla scuola campana, la Regione ecco il decreto del Ministero. Ci opponiamo

Tagli alla scuola campana, la Regione: ecco il decreto del Ministero. Ci opponiamo

Tagli alla scuola campana, la Regione: ecco il decreto del Ministero. Ci opponiamo

ARTICOLI CORRELATI