La società TeaTek ha rilevato lo stabilimento ex Whirlpool di Napoli con l’assunzione dei 312 lavoratori alle stesse condizioni economiche e normative precedenti. Fim Fiom Uilm hanno sottolineato con una nota che TeaTek ha illustrato sinteticamente – nell’incontro tenuto lunedì presso il Ministero delle Imprese e del Made in Italy – la propria attività legata alla costruzione di impianti fotovoltaici a livello internazionale.
IL PROGETTO PER LA EX WHIRLPOOL DI NAPOLI. Il progetto per gli stabilimenti di via Argine consiste nella produzione di componenti metalliche per la realizzazione di inseguitori solari (che a regime dovrebbe impiegare dal 2025 172 addetti), di power skid, cioè cabine di trasformazione per impianti fotovoltaici (con 90 addetti) e nella creazione di un laboratorio di ricerca sulle tecnologie rinnovabili con una linea di produzione per fotovoltaici stradali, per sperimentare nuove soluzioni per le smart city (occupando gli altri lavoratori). Gli investimenti previsti sono compresi tra i 25 e i 28 milioni di euro, al termine di 9 mesi di programmazione e installazione tecnologica. Il sindacato ha espresso soddisfazione per l’attuale svolta della vertenza.
L’AVVISO PUBBLICO. Sul Bollettino regionale della Campania era stato pubblicato nel gennaio scorso un avviso pubblico per individuare investitori nell’ex Whirlpool di Napoli. Il commissario straordinario di governo della Zes Campania, Giosy Romano, aveva bandito “Manifestazioni di interesse” per individuare investitori a cui trasferire la proprietà dell’impianto, con conseguente insediamento in via Argine n. 310-312, già sede della ormai già Whirlpool. Il commissario straordinario del Governo della Zes Campania “al fine di individuare investitori, ovvero operatori economici a cui trasferire in proprietà, a titolo non oneroso e per il conseguenziale insediamento, il compendio produttivo Whirlpool di Napoli, assicurando l’occupazione all’intero bacino degli ex lavoratori Whirlpool”. Con gli impianti (il complesso di capannoni e attrezzature è stimato circa 25 milioni di euro) gli interessati dovevano farsi carico dei 312 dipendenti, da impiegare sulla base dei contratti in essere con la precedente gestione.
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